Prosegue lo sviluppo del Cinova H2, una delle ultime novità riguardo i treni ad idrogeno proveniente dalla Cina. Ma non è l’unico progetto di un mezzo su rotaia a zero emissioni: anche in Italia sono allo studio convoglio di questo genere
Non solo auto elettriche: la Cina vuole dire la sua allargando il discorso nel campo dei trasporti. E puntando anche sui treni. Ma più che sulle batterie, qui parliamo di combustibili alternativi, in questo caso di idrogeno (che si presta meglio, in genere, ai veicoli più pesanti e impegnativi di una vettura).
Pechino ha già sviluppato progetti legati ai convogli maglev, ovvero a induzione magnetica a cominciare dalla prima tratta nata nel 2004 a Shangai. Ma la ricerca prosegue nel solco delle ulteriori opportunità alternative ai combustibili fossili. In questo solco si inserisce il treno Cinova H2.
Treni a idrogeno, il Cinova H2 che produce zero emissioni e può ospitare mille passeggeri
Presentato alla fiera dei trasporti di Berlino InnoTrans che si è tenuta nell’ultima settimana di settembre, il mezzo realizzato dalla CRRC Qingdao Sifang (uno dei costruttori di materiale rotabile più longevi della Cina) si distingue anzitutto per essere a zero emissioni. E questo grazie all’alimentazione ad idrogeno, che permette una riduzione del consumo di CO2 di ben 730 tonnellate a convoglio.
Il Cinova H2 è costituito da quattro carrozze, e in tutto può ospitare oltre 1.000 passeggeri. Viaggia sino a 200 km/h e ha una autonomia di quasi 1.200 km. Il rifornimento avviene in 15 minuti. Il treno genera una potenza di 960 kW.
Il mezzo produce solo acqua come materiale di scarto per effetto della reazione delle celle a combustibile a idrogeno. E nel rispetto dell’economia circolare, la stessa acqua viene poi purificata per essere riutilizzata sul treno. E anche il calore prodotto dalle reazioni è alla base del riscaldamento del sistema di aria condizionata nei periodi più freddi.
I progetti in corso in Italia
Se è vero che alla fiera InnoTrans c’è stata una larga partecipazione di costruttori asiatici, anche l’Italia sta facendo la sua parte nel rinnovamento del trasporto su rotaia. Pensiamo, a titolo d’esempio, alla tratta Brescia-Iseo-Edolo e la realizzazione della cosiddetta Hydrogen Valley, grazie ai convogli forniti a Trenord dalla francese Alstom. La quale intende investire nel nostro Paese lungo un triennio 63 milioni di euro.