Roma, 02/04/2025
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I treni ad alta velocità: dalla rotaia al maglev, l’ambiziosa corsa continua [VIDEO]

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Proseguono gli sviluppi dei treni ad alta velocità, sia che sfruttino le tradizionali rotaie che l’ambiziosa tecnologia maglev. Tra la promessa di tempi di viaggio rapidissimi e qualche aspetto critico, la ricerca va avanti a spron battuto. Anche in Italia

In Asia si sta accendendo la corsa per i treni ad alta velocità. E sfruttando due tecnologie in particolare: tra una parta la tradizionale rotaia, l’infrastruttura che ha contraddistinto questi mezzi sin dalla loro nascita, e dall’altra il maglev. Parliamo in questo caso delle levitazione magnetica, con i convogli che viaggiano sospesi tramite la tecnologia elettromagnetica. E che consentono velocità notevoli, superiori a quella che si potrebbero raggiungere sui normali binari.

Treni ad alta velocità: il CR450 cinese

Eppure in Cina, oltre al maglev, sono al lavoro per realizzare le tratte su rotaia più veloci al mondo. È il progetto del CR450 di cui abbiamo parlato approfonditamente tempo fa, realizzato dalla China State Railway Group e che potrebbe viaggiare a 450 km/h. Un treno che inizia ad essere concepito nel 2018, con l’avvio ufficiale del progetto nel 2021. Il CR450 dovrebbe entrare in funzione quest’anno nella tratta Chengdu-Chongqing, poco più di 300 km nella Cina centrale coperti in 50 minuti.

Lo Shinkansen del Giappone, i treni maglev che puntano alla tratta Tokyo-Nagoya

In Giappone invece è presente una rete ferroviaria dedicata ai maglev, chiamata Shinkansen. Nel Paese dove i treni sono molto amati da una comunità molto agguerrita (quella dei densha otaku) si crede molto nella tecnologia che elimina l’attrito con le rotaie tramite la levitazione magnetica.

Ma l’obiettivo è far sì che i maglev possano viaggiare in una tratta principale come quella tra Tokyo e Nagoya. Entro il 2027 si punta ad inaugurare il segmento iniziale di 286 km (in tutto dovrebbero essere 351) del Linear Chūō Shinkansen. Il treno dovrebbe viaggiare ad una velocità di 500 km/h, consentendo di coprire la distanza totale tra i due centri in 40 minuti.

E mentre la Cina punta a stupire di più con il suo maglev da 600 km/h (ma per ora non su una tratta principale), c’è da aggiungere che questa tecnologia non è esente da aspetti controversi. Il programma giapponese per la tratta maglev da Tokyo a Osaka ha ad esempio un costo stimato di 55 miliardi di dollari. Costi che sono lievitati nel corso degli anni, con quelli per le stazioni per il nuovo treno che sono stati a carico delle prefetture locali.

Ci sono state anche critiche per l’impatto ambientale, riferite in particolare alla costruzione del tunnel (la tratta correrà per l’80% sottoterra) nella zona delle Alpi Giapponesi.

Anche l’Italia si muove per i maglev: il progetto in Veneto

La tecnologia maglev comunque ha creato interesse anche in Italia. Dal Veneto è stato lanciato IronLev, una partnership tra Ales Tech e Girotto Brevetti di Treviso che mira alla nascita di una tratta a levitazione magnetica.

Questo sfruttando i binari già presenti, operando sul pattino dei vagoni in modo tale che si possa creare il trasporto degli stessi con la tecnologia elettromagnetica e senza attrito. Una innovazione che distingue il progetto italiano dagli altri nel mondo, rendendolo da questo punto di vista più sostenibile. Lo scorso anno si è svolto il primo test su un piccolo prototipo sulla tratta Adria-Mestre, alla presenza del Governatore del Veneto Luca Zaia.

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