L’accordo tra General Motors e Microsoft, a sua volta principale investitrice di OpenAI, potrebbe far sì che nelle vetture autonome del marchio americano possa essere integrato ChatGPT per rendere le auto ancora più intelligenti
L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante, diventando sempre più naturale nelle risposte ed intuitiva negli input che riceve da un utente. Pensiamo a ChatGPT, l’esempio più lampante del progresso di questa tecnologia: il sistema messo a punto da OpenAI rende possibile un apprendimento della macchina di tipo deep learning di ingenti quantità di dati testuali, per realizzare ad esempio testi che a fatica distingueremmo da qualcosa creato da un essere umano (pur con i suoi limiti). E questa è solo una delle applicazioni che in futuro potrebbero ulteriormente ampliarsi, spostando sempre più in là il confine della capacità di una intelligenza artificiale di poter essere completamente autonoma.
Il potenziale di applicazione dell’intelligenza artificiale, dalla salute all’impatto climatico e le discriminazioni, è stato espresso dallo stesso Bill Gates in un articolo appena pubblicato sul suo blog GatesNotes. Che impatto può avere sul settore automotive?
General Motors al lavoro per auto autonome dotate di ChatGPT
Fatta questa premessa, ChatGPT potrebbe fare il suo ingresso anche nel mondo automobilistico. General Motors, colosso automotive statunitense che detiene marchi come Chevrolet, Buick o Cadillac, sta infatti valutando di implementare nelle sue vetture un assistente vocale basato su questa tecnologia, con l’utente che può quindi interagire durante il viaggio con il chatbot AI. Il tutto attraverso il servizio cloud Azure di Microsoft, che ricordiamo detiene i diritti esclusivi della tecnologia dietro ChatGPT.
Le applicazioni potrebbero essere molteplici. Il conducente potrebbe chiedere spiegazioni al sistema di bordo riguardo l’accensione di una spia sul cruscotto, e le conseguenti azioni da compiere, oppure fissare un appuntamento con una officina di riparazione. Ancora, se una gomma fosse sgonfia, l’automobilista potrebbe chiedere al sistema come cambiarla, magari tramite un video istruttivo proiettato sul display dell’auto. Inoltre, si possono richiedere informazioni sul traffico, indicazioni stradali precise e così via.
Un passo avanti rispetto agli attuali assistenti vocali
Sostanzialmente saremmo di fronte ad un passo in avanti sostanziale rispetto ai comandi vocali che diverse auto in commercio integrano e i sistemi di infotainment che giganti high tech come Apple (con il software dedicato CarPlay, primo passo per una futura Apple Car), Google (Android Auto) o Amazon (con Alexa ed Echo Auto) sviluppano anche per i marchi automobilistici. Non dimentichiamo poi alcune funzioni di IA dei modelli Tesla e di BMW.
Per tornare al ChatGPT, non sarà comunque un chatbot come lo intendiamo per altri usi, proprio per evitare distrazioni alla guida, e sarà implementato sulle vetture a guida autonoma in corso di sviluppo da parte di GM.
Ancora non sono stati svelati i dettagli dell’assistente di ChatGPT
La casa automobilistica gode della partnership con Microsoft per lo sviluppo dei veicoli autonomi iniziata nel 2021, e l’allineamento dei pianeti ha fatto sì che la multinazionale di Bill Gates avesse in mano la tecnologia di IA più avanzata al momento in virtù del suo investimento (lungimirante) di 10 miliardi di dollari su OpenAI.
Come ha confermato Scott Miller, vicepresidente di GM con delega ai Sistemi Operativi, ChatGPT potrà essere presente in ogni dispositivo, comprese le auto, anche se al momento non ha voluto né potuto fornire ulteriori dettagli su questo assistente di pura intelligenza artificiale per i loro veicoli.