Un veicolo che ti accompagna dove desideri con dei comandi vocali, l’altro che ti segue e porta le borse per te: sono le due proposte giapponesi per il mondo del futuro
L’intelligenza artificiale è senza dubbio un tema che interessa e polarizza molto: il più delle volte o la si ama o la si odia. Lo stesso vale per la mobilità autonoma, come ad esempio le automobili che si guidano da sole di Tesla. Oggi arriva l’ultima innovazione che unisce questi due ambiti: sono i nuovi mezzi di micromobilità di Honda, due prodotti innovativi che vogliono cambiare il modo in cui le persone si muovono in città.
La crisi della mobilità è forse essa stessa il motivo per crederci di più?
I dati McKinsey in realtà non sono molto rassicuranti sul futuro della mobilità autonoma. Dopo il 2022, anno in cui si è sempre più cercato di capire se i trasporti autoguidati potessero passare davvero dalla fase di progettazione a quella di test, oggi gli investitori sono diminuiti.
Gli investimenti negli Stati Uniti sono passati da 25 miliardi di dollari pre-pandemia (2019) ai 3 miliardi del 2022. In Cina si è andati dai 10 miliardi nel 2017 a soli due. È anche colpa della pandemia e della guerra in Ucraina. Ma non solo: il 60% dei leader dell’industria automobilistica hanno dichiarato che la regolamentazione sarà il più grande limite della mobilità autonoma, in particolare in Europa.
Superati questi limiti, bisognerà fare molto per velocizzare il processo di produzione e scalare. La rapidità sarà tutto, e permetterà anche di raggiungere costi economici per il mercato per scavalcare la competizione di tutti gli altri mezzi di trasporto già esistenti. In tal senso farà la differenza per gli imprenditori aver stretto buone partnership con altri attori nel contesto.
Unire AI e micromobilità: cosa significa per Honda
Quello della micromobilità elettrica è già di per sé un contesto relativamente nuovo, ma che potesse incontrarsi con i successi più recenti nel campo dell’intelligenza artificiale è sicuramente diverso da quanto visto finora.
Il dipartimento di ricerca e sviluppo di Honda ha realizzato i progetti CiKoMa e WaPOCHI, che in due modi diversi vogliono facilitare il modo in cui le persone si spostano. Il primo è un mezzo con più versioni a seconda del numero di persone che vi viaggiano e che ha come obiettivo quello di raggiungere una destinazione e seguire le direttive dei passeggeri. L’altro, invece, è un mezzo il cui unico obiettivo è quello di trasportare oggetti: in sostanza segue la persona e trasporta le sue buste della spesa o altri carichi.
La tecnologia con cui questi due veicoli si spostano è la cosiddetta “intelligenza cooperativa” messa a punto dagli ingegneri della multinazionale giapponese. Si basano sull’idea di dover soddisfare le necessità delle persone che vi interagiscono e di potersi spostare sulla base del mondo reale grazie al riconoscimento dell’ambiente circostante e l’adattamento ad esso.
La fase di test inizierà ora per CiKoMa in un campeggio nella città di Joso, mentre in primavera per WaPOCHI, che sarà provato in un centro di ricerca giapponese che si chiama Agri-Science Valley. La loro versione definitiva è attesa per il 2030.