L’Italia si classifica tra i Paesi che più amano i piccoli mezzi elettrici per spostarsi in città, e molte innovazioni sembrano essere alle porte. Le idee originali di due imprese internazionali
Una rivoluzione della micro-mobilità. È quella a cui si sta assistendo in questi anni, soprattutto in alcuni mercati come quello italiano e quello cinese. All’interno di questo contesto si stanno sviluppando una serie di progetti interessanti, come ad esempio gli scooter di Beam e Bondi.
La crescita della micromobilità
La distribuzione della mobilità elettrica leggera non è la stessa in tutto il mondo. A fronte di un 81% di italiani e un 86% di cinesi che in uno studio di McKinsey si sono detti interessati a questo tipo di mezzi, infatti, soltanto il 60% degli statunitensi lo sono.
Tra i mezzi, i preferiti sono le biciclette e le biciclette elettriche, in quanto costano meno dei motorini e offrono una maggiore autonomia e più spazio per trasportare eventuali borse e oggetti rispetto ai monopattini elettrici.
I ciclomotori sono molto popolari in Cina, mentre diversi Stati europei sono più abituati ai monopattini elettrici perché hanno dei sistemi di noleggio a breve termine ben più stabiliti. Inoltre, più gli utenti sono abituati ad usare certi metodi di spostamento condiviso più sono pronti ad acquistare quello stesso veicolo di micromobilità come mezzo di spostamento.
La proposta ibrida di Beam per spostarsi in città
Perfettamente all’interno della tendenza ad acquistare opzioni di micro-mobilità si stanno muovendo una serie di aziende come ad esempio Beam, che ha proposto un nuovo monopattino elettrico ibrido, che somiglia in parte a una bicicletta. Secondo l’azienda questo è un fattore che aiuterebbe anche a garantire una maggiore sensazione di stabilità sul mezzo a chi lo usa.
La natura di questo mezzo ibrido lo rende particolarmente interessante: con un design diverso rispetto a ciò che si vede di solito, ha anche la caratteristica di essere ripiegabile e dunque facilmente trasportabile. Inoltre, può viaggiare sia sulle strade asfaltate che sullo sterrato.
È inoltre dotato di una luce che lo rende facilmente individuabile in condizioni di scarsa visibilità, può riprodurre musica tramite le proprie casse e informa il conducente in merito alla sua velocità con uno schermo a inchiostro elettronico. Si tratta, comunque, ancora di un progetto, e ben poco è stato realizzato.
Il gusto un po’ vintage dello scooter di Bondi
Tra le imprese che stanno proponendo qualcosa di nuovo anche Bondi, che col suo ultimo monopattino elettrico Element propone una miscela tra il nuovo e il classico tutta da provare. Lo si nota già dalle ruote, larghe quanto quelle di una bici da bambino (hanno un diametro di 50 centimetri, ben superiore a quello degli scooter tradizionali), e un manubrio più largo del solito.
Sempre nell’ottica della stabilità, divenuta importante in un periodo in cui si parla molto dei rischi della micro-mobilità urbana, il Bondi presenta una base molto larga in cui è possibile posizionare i piedi parallelamente invece che uno davanti all’altro.
Le imprese del settore, dunque, sembrano avere ascoltato le necessità delle persone e dei Paesi in cui vivono. Che sia questa un’ulteriore rivoluzione del modo di muoversi in città?