Roma, 23/11/2024
Roma, 23/11/2024

In Scozia debutta il primo servizio di autobus a guida autonoma

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Imminente il lancio del primo servizio di trasporto pubblico su gomma a guida autonoma nel Regno Unito. L’autobus autonomo del progetto CAVForth potrà coprire 10.000 viaggi alla settimana

La guida autonoma si appresta a diventare una realtà non solo per i veicoli privati, come le auto che sono dotate di sistemi di assistenza alla guida per ora sino al livello 2 di automazione (con qualche sparuto capolino del livello 3), ma anche per il trasporto pubblico.

In Scozia orientale partirà un servizio di autobus autonomi

Un settore non così scontato, visto che sono gli enti pubblici ad assumersi la responsabilità di mettere in strada mezzi che svolgono da soli alcune funzioni di guida. Nel Regno Unito tutto ciò diventerà presto realtà grazie al progetto CAVForth, dove CAV sta per connected and autonomous vehicles e che partirà dal prossimo 15 maggio 2023 nella tratta del ponte Forth Road Bridge, che connette la zona di Edimburgo con il nord del Regno Unito, nell’est della Scozia.

Due membri dell’equipaggio a bordo degli Enviro200AV autonomi, ma il loro intervento è minimo

Ogni settimana potranno essere coperti 10.000 viaggi, e questo grazie al via libera ottenuto dal più importante operatore di pullman ed autobus del Paese, Stagecoach. Finanziato in parte dal Centre for Connected and Autonomous Vehicles del governo UK, il progetto vede anche in prima fila realtà come Bristol Robotics Lab, Transport Scotland, l’Edinburgh Napier University ed Alexander Dennis, azienda britannica specializzata nella costruzione di autobus e pullman nonché tra le più importanti al mondo, che firma gli Enviro200AV del servizio autonomo. Questi avranno comunque due responsabili a bordo: un Safety Driver, che monitora il funzionamento del mezzo affinché non ci siano imprevisti, e un membro dell’equipaggio che si occuperà dei biglietti e dei rapporti con i passeggeri.

I soggetti coinvolti nel progetto di autobus CAV (CAVFORTH)

Gli Alexander Dennis Enviro200AV sono dotati del sistema di guida autonoma di livello 4 con tecnologia CAVStar (che combina sensori come radar, LiDAR, telecamere ottiche ed intelligenza artificiale), quindi con un intervento umano ridotto pressoché allo zero. Possono intraprendere in maniera intelligente tratti già precaricati andando ad una velocità sino ad 80 km/h, coprendo in questo caso un percorso di 14 miglia, ovvero circa 22 km, mentre la flotta sarà composta da cinque mezzi. Il costo stimato del progetto, frutto di quattro anni di ricerca, è di 6,1 milioni di sterline.

L’autobus autonomo “segnerà una pietra miliare per il trasporto pubblico”

Così come in altri Paesi del mondo, l’ostacolo per la guida autonoma riguarda principalmente non tanto l’evoluzione della tecnologia che sta facendo passi da gigante, quanto la legislazione e i codici della strada che non consentono per ora il transito di auto intelligenti e che si guidino da sole. Il Regno Unito comunque sta spingendo per questa innovazione come dimostra l’Intelligent Mobility Fund da 100 milioni di sterline e che ha l’obiettivo di rendere possibile la guida autonoma nella vita di tutti i giorni tramite la sua commercializzazione.

Come ha dichiarato l’amministratrice delegata di Stagecoach per il Regno Unito Carla Stockton-Jones, questa sarà “la prima flotta di autobus autonomi del Regno Unito nella Scozia orientale”, e questo progetto segnerà “una pietra miliare significativa per il trasporto pubblico”.

Anche nel resto d’Europa si stanno portando avanti progetti per l’autonomia nei trasporti pubblici, come ULTIMO, iniziativa da 55 milioni di euro che testerà la tecnologia applicata ad autobus e pullman in città come Ginevra, Kronach (in Germania) ed Oslo.

Immagine di copertina: CAVFORTH

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