Il veicolo ad energia solare a tre ruote di Aptera ha effettuato un test su strada andato a buon fine con un esemplare pronto per la produzione. E nel processo gioca un ruolo importante anche l’Italia
Aptera dopo circa sei anni di lavoro ha messo in strada il suo veicolo a energia solare pronto per la produzione. La start-up americana con base a San Diego ha ideato una vettura biposto a tre ruote con una carrozzeria che integra dei pannelli solari. Questi consentono al mezzo una autonomia di 64 km giornalieri, e che arrivano a 640 km con una singola ricarica. Il tutto sfruttando anche linee aerodinamiche che danno una forma particolare al veicolo, e al di là dell’estetica permettono di ridurre l’attrito e di “scorrere attraverso l’aria utilizzando il 30% dell’energia rispetto ad altri veicoli elettrici e ibridi in circolazione oggi”, riportano da Aptera.
Il veicolo ad energia solare “pronto per la produzione” di Aptera
Queste in sintesi le caratteristiche della vettura a pannelli solari integrati. Come detto all’inizio, l’azienda ha messo su strada un dimostratore pronto però per essere prodotto. Il che spiega l’aspetto molto spurio del veicolo rispetto ai rendering e ai prototipi mostrati in questi anni: il mezzo difetta di una serie di parti, a cominciare dal cofano, ma come detto si tratta di un veicolo con una componentistica già a disposizione per la produzione.
Come ad esempio il gruppo propulsore. Aptera ha optato per l’EMR3 progettato da Vitesco Technologies, preferito ad un motore da mozzo o da ruota. Che necessitava però di troppo tempo per essere sviluppato. E che avrebbe quindi compromesso i piani della start-up di consegnare il proprio veicolo a energia solare per il 2025.
Il cammino dello sviluppo non è finito, ma sono già oltre 50.000 i pre-ordini
Certo, c’è ancora da lavorare, ad esempio in termini di software per migliorare l’affidabilità del tre ruote. Intanto, come abbiamo detto a fine ottobre è stato svolto un test funzionale con il mezzo sguarnito e a bassa velocità in un’area controllata. Ma con l’obiettivo di mettere alla prova i componenti di produzione, l’autonomia, la capacità di ricarica solare e l’efficienza, fanno sapere da Aptera.
Quindi è stato testato anche il gruppo propulsore di Vitesco e il pacco batteria, che invece è farina del sacco della start-up. Da qui in poi Aptera procederà ad integrare altre componenti e funzionalità aggiuntive, che verranno ugualmente messe alla prova. E come scrivono dal sito ufficiale, “man mano che ogni caratteristica verrà convalidata, Aptera continuerà a testare i sistemi del veicolo in contesti sempre più impegnativi e ad alta velocità. Aprendo così la strada a un veicolo di produzione completamente testato e convalidato, pronto per le consegne ai quasi 50.000 titolari dei pre-ordini”.
Mancano ancora dei fondi per la produzione di massa
C’è però un ulteriore passo in avanti da fare, forse il più critico. Bisogna infatti raccogliere sui 60 milioni di dollari: una cifra che può consentire la produzione in massa. Questa estate Aptera aveva comunque annunciato di aver raccolto già 120 milioni di dollari tramite crowdfunding.
Gli investimenti di Aptera in Italia e il finanziamento del Ministero delle Imprese
Nel frattempo il progetto di Aptera ha destato l’interesse dell’Italia, e viceversa. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato il proprio sostegno all’investimento di 100 milioni di euro dell’azienda in Italia. L’obiettivo è produrre 20.000 veicoli che possano generare un fatturato che vada oltre i 500 milioni di euro e la creazione di oltre 500 posti di lavoro.
Steve Fambro, cofondatore di Aptera, ha dichiarato: “Il veicolo Aptera ha una forte anima italiana, fortemente integrato nella motor valley nazionale, con circa il 60% delle sue componenti e forniture provenienti da fornitori italiani, tra cui CPC Group (eccellenza italiana nel settore della prototipazione e lavorazione meccanica di materiali in alluminio e compositi), Costamp (per parti della fusoliera e sospensioni), oltre a una stretta collaborazione in ambito R&D con il gruppo Pininfarina per l’ottimizzazione degli aspetti aerodinamici del veicolo. Questo legame con l’Italia ha spinto il management team di Aptera a impegnarsi fortemente nel nostro paese, con il supporto del Governo Italiano ed in particolare del Mimit, con l’obiettivo di stabilire un impianto produttivo ad alta efficienza e tecnologia nel Sud Italia”.
Immagine di Copertina e Video: Aptera