Sempre più persone vogliono scegliere il leasing per il loro prossimo veicolo, ma il 60% non è in grado di spiegare come funzioni a un amico. È il quadro di un mondo in crescita ma che deve imparare a raccontarsi ai clienti
Il futuro della mobilità è sempre più condiviso. Lo dimostra la crescita della sharing mobility per la micro-mobilità, sulla quale si punta anche in Italia con finanziamenti dedicati, l’importanza del concetto di trasporto intermodale e l’oggettivo bisogno di aumentare l’uso del trasporto pubblico locale anche con proposte come i i biglietti climatici. Scegliere il leasing è un’altra delle opzioni sul campo, interessa molto agli europei e potrebbe rendere più semplice il passaggio ai veicoli elettrici, finora complesso ma oggi in aumento.
La mancata rinuncia all’auto
Bisogna anzitutto tenere in considerazione il fatto che tra gli europei (e in particolare gli italiani, come abbiamo già visto) la voglia di avere il mezzo privato è ancora molto forte – e lo stesso vale anche per i più giovani. Per questo motivo meno del 15% degli attuali proprietari di auto rimpiazzerebbero il proprio mezzo con altre forme di trasporto, come spiegano i dati raccolti da McKinsey su un campione di 4.000 persone in Europa.
Quello che può cambiare – e sembra destinato a farlo – è il modo in cui questi mezzi vengono utilizzati e ‘posseduti’. Proprio qui interviene il leasing. Se dei rispondenti al sondaggio il 60% possedeva un’auto, l’80% vi aveva accesso regolare e meno del 10% aveva un’auto in leasing, è anche vero che molti sono pronti a cambiare il proprio metodo a favore di opzioni più flessibili.
Come funziona il leasing di un’automobile
Una volta tipicamente usato solo dai professionisti, oggi il leasing è scelto da sempre più privati. Si tratta di un metodo che conviene a chi non usa molto la macchina e vuole cambiare mezzo spesso: è per questo che solitamente il periodo di impiego va tra i 12 e i 36 mesi.
Rispetto al semplice noleggio, il leasing comprende nel prezzo soltanto l’uso della macchina e non, ad esempio, le spese di manutenzione e assicurazione. Inoltre, si deve versare un anticipo (non necessario nel noleggio) e a fine uso, se lo desidera, è possibile riscattare il mezzo con una maxi-rata.
Pare che le persone che per il prossimo veicolo sceglierebbero il leasing rispetto alla proprietà tradizionale siano il doppio di quelle che direbbero il contrario. Per molti è un metodo comodo perché non richiede di trovare un modo per ‘disfarsi’ della propria auto al termine del suo utilizzo, magari dovendola vendere, e garantisce una certa flessibilità mensile dal punto di vista economico.
Un metodo ancora sconosciuto ai più
Se questo metodo di noleggio è sicuramente tra quelli più innovativi e attraenti per la popolazione, dall’altro lato però il 60% delle persone tra quelle che non hanno mai usato il leasing non sarebbero in grado di spiegare come funzioni a un amico.
Tra chi non lo sceglierebbe come opzione, molti citano tra le proprie motivazioni proprio la mancanza di conoscenza adeguata, oltre che la paura della poca trasparenza dei costi (il 70% delle persone non si fida di un preventivo). Il 60% apprezzerebbe un riassunto di una pagina con tutti i dati sulle spese, il che dimostra che con un metodo di comunicazione diverso il problema potrebbe essere risolto.
Quasi un quarto delle persone che non hanno mai usato questo metodo non sa chi è il proprietario di un’auto in leasing, ossia la società locatrice, e il 15% non sanno quale sia il limite chilometrico (in alcuni casi è presente un accordo sul massimo numero di km percorribili, in altri no).
Scegliere il leasing per un’auto elettrica
Superare i limiti attuali nel modo in cui le aziende comunicano il funzionamento del leasing e nella loro trasparenza significherebbe anche promuovere in qualche modo una delle opportunità per il futuro della mobilità elettrica. È infatti due volte più probabile che le persone optino per un’auto elettrica per un noleggio rispetto che per un acquisto.
Si tratta anche di un modo per le persone di avere sempre accesso alla tecnologia più nuova e avanzata, così da non avere problemi con il ciclo di vita della batteria e nell’approcciarsi al mondo – ancora un po’ complesso – dell’usato elettrico.