Un sistema di noleggio a tariffa mensile fissa si sta facendo strada nel mondo delle auto. Secondo le stime, tra il 20 e il 30% degli “acquisti” automotive sarà in abbonamento nel 2025. Potrebbe anche questa essere una delle tendenze di mercato future in questa fase di transizione
Mercedes, BMW, Volvo e molti altri grandi marchi della mobilità non venderanno sempre meno auto: o almeno questa è una delle possibilità per risolvere alcuni dei problemi che affliggono l’industria. Primo tra tutti quello del costo delle auto elettriche, che si ridurrà sempre più nel tempo ma che preoccupa gli acquirenti. L’auto, d’altronde, è il mezzo più amato in molti Paesi e l’Italia è certamente tra questi.
Perché si sceglie il noleggio
A differenza di tanti altri ambiti in cui l’abbonamento ha reso meno conveniente sul lungo termine l’utilizzo di un prodotto (basti pensare alla crescita dei software che non possono essere acquistati in un’unica soluzione), la scelta di abbonarsi a un servizio di noleggio di automobili o per avere degli optional per il mezzo acquistato potrebbe essere quella giusta sia per ravvivare il mercato che per aiutare i consumatori.
Le case automobilistiche possono acquisire una maggiore stabilità dato dalla diversificazione della propria offerta, in un settore che sta inevitabilmente cambiando, ma anche conoscere meglio i clienti. L’analisi dei dati sulle preferenze degli acquirenti e del loro modo di scegliere le varie opzioni permette alle imprese di proporre scontistiche e opzioni che possano compiacere l’utente finale.
I consumatori, da parte loro, potrebbero godere di una certa libertà e flessibilità. Ad esempio, con gli abbonamenti a tariffa fissa alcune aziende concedono l’accesso a una diversa gamma di automobili sempre nuove senza dover richiedere l’impegno rappresentato dall’acquisto di un mezzo. Un fattore molto interessante, considerando l’alto livello di inflazione e la crescita dei costi della vita, del carburante e delle auto stesse – le elettriche lo diventeranno ma non sono ancora, infatti, accessibili a gran parte della popolazione.
Inoltre, le ditte che hanno bisogno di automobili aziendali apprezzano molto le formule di noleggio a medio o lungo termine e potrebbero affidarsi sempre più a queste modalità.
Gli optional che presto saranno ad abbonamento
Come spiega Sam Abuelsamid della consulenza Guidehouse Insights, il costo delle automobili è il più alto di sempre e “i costruttori di auto dovranno rinunciare ai prezzi o al numero di clienti che vogliono usufruire di abbonamenti”. Queste tariffe, infatti, non riguardano soltanto l’intero mezzo ma anche le funzioni accessorie.
Di recente, costruttori come BMW hanno proposto piani di abbonamento per avere alcuni optional, dai sedili riscaldati, che potrebbero costare 18 dollari al mese in Corea del Sud, fino alla meno recente introduzione di un piano da 80 dollari l’anno per usare Apple CarPlay e Android Auto.
L’idea di rendere la parte digitale delle automobili subscription-based (ad abbonamento) è nel mirino non solo di BMW, ma anche di brand come Audi, Cadillac, Porsche, Tesla, Toyota e Volkswagen. General Motors ha dichiarato di avere guadagnato 2 miliardi di dollari in abbonamenti solo nello scorso anno, e di puntare a raggiungere i 25 miliardi entro la fine del decennio. Eppure in un sondaggio di Cox Automotive solo il 25% degli intervistati ha dichiarato di essere disposta a pagare un abbonamento per avere optional di sicurezza come quello per il mantenimento in corsia o per la frenata di emergenza. Ma anche per avere cilindrate più potenti e comfort vari.
Le microtransazioni per l’aggiunta di sistemi di sicurezza sono una realtà che esiste già da un po’, e che per la prima volta è stata introdotta da Elon Musk nelle sue Tesla. Il costruttore ha poi introdotto, ad esempio, una durata delle batterie limitata dal software finché non si sceglie di pagare un plus.
Un cambiamento che ha molto a che vedere con la transizione ecologica
Questa variazione nella modalità in cui usufruiremo delle auto o quantomeno dei loro accessori risulta necessaria perché il mondo di questi mezzi sta molto cambiando. Le ragioni sono diverse, ma quella principale è legata alla transizione ecologica e il fatto che ci saranno, che dir si voglia, sempre più automobili elettriche in vista del bando alla vendita di ICE al 2035 sul territorio europeo.
Le stime rivelano che nel 2025 tra il 20 e il 30% degli “acquisti” nel settore sarà attraverso abbonamenti. Questo modo di usufruire dei veicoli passeggeri potrà permettere ai conducenti di provare sempre di più i veicoli elettrici, trovare quello che preferiscono e adattarsi alle nuove abitudini di guida.
Quali mercati saranno coinvolti per primi
I più recenti studi di mercato del settore automobilistico hanno considerato che ci saranno due principali bacini sulla base del modo in cui saranno erogati i servizi dalle imprese: quello del brand singolo e quello multi-brand.
A livello mondiale, i luoghi dove si troveranno sempre più automobili in abbonamento saranno la regione Asia-Pacifico (dove d’altronde c’è maggiore produzione delle stesse) ed il Nord America; meno in Europa, quindi. La prima, guidata dalla crescita dell’urbanizzazione e del reddito medio, dominerà l’ambito economico. USA e Canada, invece, prenderanno la seconda fetta di mercato, a patto che cresca la disponibilità di servizi.