La manutenzione di un’auto elettrica comporta costi minori rispetto alle controparti con motori a benzina. Ecco perché, le differenze e le affinità tra le due tipologie di veicoli in termini di accorgimenti per preservare la loro longevità
Le auto elettriche stanno piano piano conquistando i mercati, ma con la loro avanzata i consumatori sono chiamati a rivedere qualche loro abitudine rispetto alle controparti con motori a benzina o diesel. Al momento, il prezzo di queste vetture resta ancora abbastanza alto in attesa che il mercato possa espandersi con la domanda, e con l’offerta che si adeguerà di pari passo. Ma già da ora i costi di manutenzione, nel lungo periodo, sono inferiori rispetto alle versioni con motori termici. Una indagine dello scorso anno di Quattroruote aveva infatti svelato che essi possono arrivare anche a meno di un quinto rispetto alle controparti a benzina.
Manutenzione auto elettriche, meno componenti da tenere d’occhio
Un dato salta all’occhio, ovvero il minor numero di componenti che nelle BEV è da controllare periodicamente. Pensiamo alla sostituzione dei filtri dell’aria, delle candele, la cinghia di trasmissione che si usura, o al cambio dell’olio necessari nei veicoli tradizionali. Per non parlare poi dell’assenza dei tubi di scarico, e quindi nessuna marmitta da eventualmente sostituire. Un sollievo se pensiamo al minor aggravio sul TCO, ovvero il Total Cost of Ownership, vale a dire il costo complessivo relativo al possesso di una vettura.
Consideriamo inoltre il fatto che il chilometraggio dell’auto elettrica non impatta più di tanto sui costi di manutenzione. E con meno lavoro da parte delle officine. Difatti alcune reti di assistenza si stanno adoperando per formare il personale riguardo la nuova realtà. Il dato però più sensibile è quello relativo alla batteria. Nell’attesa che un giorno possano diventare realtà modelli ad altissima efficienza, le attuali celle agli ioni di litio sono soggette a lungo andare ad una perdita della loro capacità in termini di cicli di carica/scarica. Ma ci torneremo.
Le componenti da controllare periodicamente nelle auto elettriche
Come riporta però AutoWeek le auto elettriche hanno altri vantaggi in termini di manutenzione. Ad esempio, il sistema di frenata rigenerativa (presente anche negli HEV) determina una minor usura delle pastiglie e dei dischi dei freni, ed anche del resto dei componenti del sistema frenante.
Tuttavia, a parte le batterie, ci sono delle componenti fondamentali che anche nelle BEV necessitano di controlli. Non si può non pensare agli pneumatici, che rischiano di consumarsi più in fretta rispetto alle auto con motori a benzina. Questo per via dell’aumento del peso di veicoli che montano delle batterie non certo leggerissime. Inoltre la coppia ad erogazione istantanea delle BEV determina una accelerazione immediata, ma che per le gomme significa un maggior stress.
Servono quindi pneumatici dalla struttura più robusta, con minor resistenza al rotolamento e dal design più stretto, per garantire una migliore silenziosità degli stessi e sostenere l’autonomia della vettura.
Altre componenti che necessitano di accortezze come nelle auto a benzina sono i tergicristalli (spazzole e liquido dei vetri), filtri dell’aria condizionata, liquido dei freni, sospensioni.
La questione delle batterie
Ma su tutto troneggia, come abbiamo visto, le batterie, aspetto da considerare anche in caso di vendita del veicolo. Pur con delle garanzie da parte delle case automobilistiche riguardo la durata dei loro accumulatori, la sostituzione degli stessi è una questione con cui un proprietario di un veicolo prima o poi dovrà fare i conti.