L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità per il settore automobilistico, in particolare sul fronte della guida autonoma. Jaguar Land Rover apre in Italia l’Engineering Hub per sviluppare questa tecnologia, mentre General Motors abbandona Apple CarPlay ed Android Auto per un sistema in proprio. E dal Canada arriva una innovazione per ridurre al massimo i tempi di risposta delle auto
Ultimamente si parla molto dell’intelligenza artificiale con un dibattito sulle opportunità e i rischi di questa tecnologia: a dire il vero, dominano più le preoccupazioni in merito a sistemi come ChatGPT ed affini le cui potenzialità potrebbero assumere dei contorni spaventosi.
Jaguar Land Rover apre in Italia l’Engineering Hub per progetti di guida autonoma e di intelligenza artificiale
Eppure, parliamo di una frontiera in cui si sta buttando anche il mondo dell’automotive, come abbiamo visto in precedenza, vincendo dubbi e perplessità e cogliendo invece le opportunità che ne derivano. L’IA è un importante assist alla guida autonoma, in modo che le vetture possano acquisire sempre più margine operativo rispetto al guidatore, ed i grandi marchi stanno battendo su questa strada. Di recente anche Jaguar Land Rover ha mosso dei passi importanti in questo settore anche in Italia, vista la costituzione dell’Engineering Hub nel nostro Paese e che mira a realizzare progetti di mobilità autonoma utilizzando le risorse intellettuali italiane (creando anche posti di lavoro) che collaboreranno con quelle di altri Paesi.
JLR prevede che dal 2025, data entro la quale la nuova produzione riguarderà solo veicoli elettrici, i suoi modelli possano integrare sistemi di intelligenza artificiale per la guida autonoma, grazie anche alla collaborazione con Nvidia.
General Motors abbandona Android Auto ed Apple CarPlay, puntando invece su Android Automotive
Un altro colosso automobilistico come General Motors si sta muovendo per integrare un proprio sistema di infotainment proprietario per i propri modelli elettrici, depennando in maniera graduale sia Android Auto che Apple CarPlay, a partire dal 2024 con il Chevy Blazer EV per poi seguire questa strada con gli altri veicoli prodotti. L’obiettivo è favorire una tecnologia, con la collaborazione di Google, che meglio si possa sposare con i propri mezzi, garantendo velocità di risposta, una migliore integrazione con i sistemi di ricarica e che possa essere più intuitiva.
GM in particolare tiene d’occhio Android Automotive, che potrebbe dare un impulso importante anche dal punto di vista della guida autonoma combinata con le funzioni di navigazione, oltre a garantire un miglior controllo sull’esperienza dell’utente: sarà questo il sistema che verrà integrato nei veicoli elettrici del marchio e che sta prendendo piede con altri costruttori come BMW, Stellantis, Volvo, Polestar ed altre realtà.
La ricerca canadese che ha messo a frutto un sistema più reattivo per la guida autonoma
La ricerca sulla guida autonoma, intanto, sta andando avanti per rendere sempre più sicuri e performanti questi sistemi, in modo da superare anche le resistenze di chi non si fida di un’auto che sovraintende larga parte delle decisioni che un tempo erano delegate al guidatore. Un gruppo di ricercatori canadesi dell’Università di Alberta sta mettendo a punto una tecnologia che migliori i tempi di reazione dei sistemi di bordo, portandoli a 20 millisecondi rispetto agli 0,5 secondi (circa e in generale) attuali nelle vetture con tecnologie di guida assistita.
Si tratterebbe di una innovazione importante, perché la riduzione dei tempi di risposta ha effetti importanti sulla sicurezza: pensiamo ad esempio alla rilevazione di un pedone da parte dei sensori dell’auto, che a sua volta sfrutta anche algoritmi per imparare dalle risposte precedenti e consentire una migliore interpretazione dei dati raccolti.
La ricerca canadese ha puntato ad una razionalizzazione delle informazioni raccolte dal veicolo, limitandosi a quelle più rilevanti: questo è stato possibile tramite l’AI, che fa sì che il veicolo tenga conto non di tutto quello che si trova nel suo campo visivo, alla pari di un automobilista umano, quanto invece dei dati con una maggiore valenza per il veicolo. Ciò garantisce una miglior sicurezza riducendo i rischi di incidenti ed anche una migliore gestione del traffico: presto verranno svolti i primi test di questo sistema con vetture in marcia sulle strade.