Le batterie per le auto elettriche presentano una durata che va oltre il pensiero comune. Ma non si può prescindere da una serie di attenzioni per far sì che le loro prestazioni restino il più possibile intatte nel tempo
Uno dei motivi per cui l’elettrico non è ancora una realtà di largo consumo nella mobilità riguarda la questione delle batterie, o meglio, non tanto la loro esistenza in sé, quanto una scarsa conoscenza da parte degli automobilisti su come gestirle al meglio.
Resistono infatti pregiudizi, falsi miti, o più semplicemente una scarsa conoscenza del mondo delle vetture elettriche da parte di larga parte della popolazione, che le considera più foriere di contro che di pro. In realtà bisogna conoscere per deliberare, per parafrasare le parole di Luigi Einaudi, e liberarsi di un dibattito ancora troppo ideologico e pure demagogico sull’elettrico.
Questa premessa per approfondire l’aspetto delle batterie di cui abbiamo accennato, e superare il pensiero comune secondo cui un’auto EV è meno affidabile vista la difficoltà di ricarica e l’autonomia. Nulla di più sbagliato, come stiamo dimostrando su queste pagine, e non a caso le vetture elettriche stanno acquisendo sempre più mercato e considerazione da parte delle case automobilistiche, con la spinta anche delle innovazioni e migliorie sul fronte delle batterie e della ricarica.
Quanto durano in media le batterie per le vetture elettriche
Sfatiamo un primo luogo comune: come riporta un articolo in merito su Family Handyman, le batterie agli ioni di litio durano più a lungo di quanto si possa pensare. Anzi, quelle per le auto elettriche sono progettate per resistere più del veicolo stesso. Il sito riporta una ricerca condotta dal National Renewable Energy Laboratory, secondo le batterie degli EV potrebbero durare per 10-15 anni, a seconda dei cicli di carica e scarica e del clima esterno. Inoltre, secondo un altro studio del Centro Dati sui Combustibili Alternativi del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti le ultime batterie agli ioni di litio studiate per le vetture potrebbero reggere tra i 12 e 15 anni, in condizioni di clima né troppo freddo né eccessivamente caldo; in caso contrario, con temperature ai due estreme la durata comunque resta interessante, ovvero da 8 a 12 anni.
In caso di guasto della batteria, quest’ultima è coperta da una garanzia del produttore, e i costruttori non sono certo propensi a sovrastimare la loro durata: considerando il fatto che c’è batteria e batteria e in attesa dell’arrivo imminente di quelle a stato solido (si parla del 2025), che consentiranno un passo avanti in termini di efficienza e durata, i marchi automobilistici dopo gli 8 anni di media di durata degli accumulatori garantiscono il 70% di efficienza concluso questo ciclo.
I costi di sostituzione e la garanzia
Per quanto riguarda i costi di sostituzione, in genere si parla di 9000 euro per le batterie di un Smart sino a 40.000 euro per vetture più prestanti come i Suv. Visti queste cifre, esistono anche delle esclusioni per cui una garanzia non viene considerata valida, come ad esempio l’utilizzo di una stazione di ricarica non approvata per il veicolo o comunque standard, il mancato aggiornamento dei firmware o software, riparazioni effettuate da tecnici non certificati, procedure dell’utente di rimozione o manutenzione non consone, e così via.
Perché le batterie delle auto elettriche si degradano
Chiarito l’aspetto della durata, resta comunque una questione ancora in ballo: cosa determina il degradamento della durata. Esistono diversi fattori, ma il più importante riguarda i cicli di ricarica che, come in tutte le batterie, a lungo andare determinano un deperimento delle stesse che diventano così meno efficaci, in particolare se si utilizzano frequentemente ricariche da colonnine veloci. Dopo circa 500 di esse si registra un decadimento medio del 10%.
Altri fattori che impattano sulle prestazioni delle batterie sono il sovraccarico, le temperature basse o lasciare la propria auto parcheggiata per lunghi periodi di tempo con una carica inferiore al 20%.
Tuttavia, nelle batterie al litio è presente una scheda elettronica dotata del sistema BMS (Battery Management System), che monitora i parametri della stessa garantendone un miglior funzionamento (ad esempio bilanciando la carica tra le varie celle nel caso in cui una di esse superi la tensione di bilanciamento iniziale, o stimando lo stato della batterie ed individuando eventuali malfunzionamenti).
Stando ad una ricerca di GeoTab effettuata su 6000 auto elettriche, le batterie in media hanno perso meno del 3% della loro capacità per anno nel corso di poco più di un lustro: ciò significa che dopo un decennio le batterie adi un’auto elettrica potrebbe conservare dal 70 all’80% della propria capacità d’origine.
Come preservare l’efficacia di una batteria
Nell’attesa che entri a regime la possibilità di prolungare il ciclo di vita, magari tramite il loro riutilizzo, per mantenere più a lungo una batteria integra e preservarla dal degradamento Family Handyman riporta alcuni accorgimenti.
Il più basilare, valido anche per gli smartphone, è quello di mantenere la carica in un range tra 20 ed 80%, mai oltre questi due estremi; inoltre bisogna evitare il più possibile le ricariche rapide, far raffreddare la batteria prima di caricarla ed evitare temperature eccessive, sia troppo fredde che troppo calde. Ma contano anche le abitudini di guida, perché ovviamente le accelerazioni costanti e la guida ad alta velocità usurano la durata della batteria, ma anche la modalità basso consumo, ed inoltre è importante effettuare manutenzioni ordinarie controllando la pressione degli pneumatici e la loro integrità.