I dati del White Paper di RePower raccontano un’Italia e un’Europa in difficoltà nel mercato automobilistico mentre motocicli e ciclomotori riscuotono un inaspettato successo
Mentre esplode la polemica sulle nuove direttive europee sulle immatricolazioni delle automobili, l’Italia è fanalino di coda per vendite di auto elettriche e non. Nel frattempo, il mondo delle moto sta vivendo un momento di gloria con una crescita del +59% secondo i dati del White Paper di RePower.
La situazione dell’automotive
Il settore automobilistico in Italia subisce il peso della guerra e dell’aumento dei costi della benzina e dell’energia in generale. Così segna un calo del 9,7% nelle vendite sul 2021, mentre il confronto con il 2019 è ancora spietato: meno 31,3%. A confortare è soltanto il primo dato UNRAE dell’anno, che mostra, a gennaio 2023, un aumento del 19% delle nuove immatricolazioni generali.
Fa peggio l’elettrico, in questi giorni al centro di discussioni per le politiche europee del Fit for 55 che vogliono dargli un ulteriore sprint. L’Italia rimane indietro, con un calo delle vendite del 27,1% rispetto all’anno precedente ed i restanti tentennamenti sul fatto che l’utilizzo di mezzi ecologici possa essere un buon modo per mitigare il cambiamento climatico. Nel frattempo, l’Europa segna un +29,3% di auto elettriche e ibride plug-in.
Tra le auto acquistate in Italia, le ibride non ricaricabili aumentano del 23,5% rispetto al totale, le plug-in del 9,2% mentre quelle con motore elettrico a batteria (BEV) hanno una flessione dell’11,2%.
Non c’è più la scusa delle infrastrutture
Tra le ragioni della scelta di non acquistare un’auto elettrica, spesso e volentieri c’è quella riguardante l’assenza delle infrastrutture di ricarica. Ma questo sta cambiando, anche grazie alla scelta della Commissione europea di avere entro il 2026 un punto di ricarica ogni 60 km.
Secondo i dati raccolti da RePower, inoltre, le colonnine sono aumentate del 41%, e solo negli ultimi 3 mesi ne sono state installate 10.748 in più. E tra queste sempre di più sono ad alta potenza, e dunque permettono l’ammorbidirsi della famosa ansia da ricarica che provano alcuni. D’altronde, avendo più possibilità di una ricarica veloce, le persone possono guidare per più tempo senza avere problemi. Ma si può ancora fare molto, soprattutto dal punto di vista statale.
I dati mostrano inoltre come ormai le stazioni di ricarica domestica siano diventate una certezza fondamentale per chi possiede un veicolo elettrico. Le colonnine pubbliche, infatti, a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità hanno raggiunto i 76 centesimi a chilowattora. A casa, invece, si parla di 20 centesimi.
La micro-mobilità domina il mercato italiano
Stupiscono in positivo i dati sulle due ruote elettriche: crescono del 59% rispetto al 2021. Bene i ciclomotori (+53,3%) e gli scooter (+56,9%). Più contenuta la situazione per le moto, che invece crescono del 7,5%.
All’interno del mondo dei veicoli più leggeri, rientrano anche i quadricicli, che a loro volta registrano un successo molto interessante. Si parla infatti di immatricolazioni superiori del 74% se confrontate all’anno precedente, e che dimostrano un sempre più grande interesse nei confronti della micro-mobilità urbana da parte dei cittadini italiani.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Il report RePower, dopo aver riflettuto sui dati del mercato italiano, fa alcune riflessioni su come cambierà il mondo dei trasporti in questi anni. Oltre alla visione necessaria del futuro come elettrico, sono citate proposte come quella delle ‘Città 30’. Si tratta della teoria dell’urbanista Lydia Bonanomi, già testata a Bruxelles, per cui optare per la velocità massima di 30 km/h in città potrebbe portare una serie di benefici. Primo tra tutti quello di vivere in luoghi più sicuri e meno contaminati, dato che le velocità più alte sono una delle principali cause di inquinamento acustico e dell’aria, oltre che di consumo di carburante. E ancora invitare a maggior ragione le persone all’utilizzo di mezzi di micro-mobilità urbana. Così nel 2023 Bologna sarà la prima grande città a velocità ridotta, seguita nel 2024 da Milano. Sono interessate anche Olbia e Ascoli Piceno.
Sempre sul tema sicurezza si parla di guida autonoma, che per la Commissione Europea nei prossimi 10 anni potrebbe raggiungere tecnologie così avanzate da essere in grado di salvare 25mila vite ed evitare 140mila lesioni gravi entro il 2038. Da tenere sott’occhio, continua RePower, anche la nautica elettrica, che sicuramente riserverà interessanti sorprese.