Il settore automobilistico sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Entro il 2040, il mercato sarà dominato da quattro grandi tendenze, come evidenziato dal report Automotive Outlook 2040, riassunte nell’acronimo PACE: Polarizzazione, Automazione, Connessione ed Elettrificazione. È una rivoluzione che vedrà un cambio di equilibri tra Occidente e Oriente, con un’accelerazione della transizione tecnologica e una ridefinizione delle strategie delle case automobilistiche.
Un mondo sempre più polarizzato
Le dinamiche globali stanno portando a un abbandono della globalizzazione a favore della regionalizzazione. Se da un lato i mercati occidentali hanno raggiunto il “peak auto“, con un rallentamento nelle vendite, la crescita si sposterà sempre più verso la Cina e il Global South. Le aziende automobilistiche dovranno, quindi, adottare strategie differenziate per i vari mercati.
L’automazione ridefinisce il settore
L’intelligenza artificiale e la guida autonoma stanno rivoluzionando il settore, con nuovi modelli di business basati sui dati e sulle tecnologie digitali. I veicoli del futuro saranno software-defined, con aggiornamenti continui over-the-air e i fornitori dovranno adattarsi a un mercato sempre più dominato dalle Big Tech.
Dall’auto al computer su ruote
La connettività sarà uno dei pilastri dell’auto del futuro. Nel 2040, ogni nuova vettura sarà completamente integrata con l’ecosistema digitale, trasformandosi in un nodo della rete IoT globale. Questo avrà un impatto profondo sulle preferenze dei consumatori e sul valore aggiunto generato dai servizi digitali.
L’elettrico domina, ma con differenze regionali
L’elettrificazione è un processo irreversibile: secondo lo scenario base del report, il 71% dei veicoli nel 2040 sarà elettrico, con un range del 64-71% a seconda della regione. Tuttavia, l’adozione delle BEV (Battery Electric Vehicles) avverrà a velocità diverse: in Europa si prevede il 99% di quota BEV, mentre Nord America e Global South manterranno una quota significativa di motori tradizionali o ibridi.
Occidente in ritirata. Cina in ascesa?
Uno dei temi più scottanti del report riguarda la crescente supremazia cinese nel settore. Attualmente, le case automobilistiche cinesi stanno guadagnando quote di mercato non solo in patria, ma anche in Europa e nei mercati emergenti. Il rischio, secondo il report, è che il 2040 possa segnare la definitiva affermazione dei brand cinesi a livello globale, con le case occidentali costrette a una rincorsa affannosa.
In Cina si prevede una crescita delle vendite di circa 6 milioni di unità entro il 2040, anche se la dinamica di crescita rallenterà negli anni ’30 a causa della decrescita demografica e del rallentamento economico. I dati di vendita, però, rappresentano solo una parte della storia. Per i produttori automobilistici, è fondamentale considerare i pool di ricavi generati dalle vendite, poiché il prezzo medio delle auto e la distribuzione delle fasce di mercato variano notevolmente tra le regioni.
La Cina offrirà la crescita di ricavi più forte, con circa 590 miliardi di euro di nuove opportunità di ricavi entro il 2040, nonostante il rallentamento previsto nelle vendite. I mercati occidentali – Europa, Stati Uniti e Canada – cresceranno meno rapidamente, ma grazie alla loro grandezza assoluta rappresenteranno comunque un’opportunità significativa, stimata in circa 520 miliardi di euro nello stesso periodo.
I mercati del Global South
I mercati del Global South (America Latina, Sud-est asiatico, Medio Oriente e Africa) cresceranno di circa 480 miliardi di euro in termini di ricavi assoluti, ma la loro quota di mercato globale salirà solo dal 14% di oggi al 20% nel 2040.
I mercati del Global South si affermeranno come aree di crescita per l’industria automobilistica, grazie alla forte crescita economica e a una popolazione giovane in rapido aumento.
Le previsioni di crescita annua per le aree analizzate sono:
- Sud-est asiatico: +4,6%
- India: +4,2%
- America Latina: +2,4%
- Medio Oriente e Africa: +2,1%
Una maratona, non uno sprint
Il report di Roland Berger avverte che il cambiamento in atto non è una rivoluzione istantanea, ma una trasformazione graduale che richiede strategie di lungo termine.
Le case automobilistiche e i fornitori devono ripensare modelli di business, catene di fornitura e posizionamento strategico per rimanere competitivi in un mercato che sarà profondamente diverso da quello attuale.