Tutto il mondo ne parla, ma solo alcuni sanno come utilizzarla. Si tratta dell’IA generativa, una vera e propria rivoluzione per qualsiasi industria, anche quella automobilistica
Intelligenza artificiale sì, intelligenza artificiale no. Quello dell’IA è sicuramente un tema molto divisivo, ma non per questo può essere ignorato, anzi. Il futuro prossimo sarà determinato sempre di più da questo tipo di tecnologie, e anche chi opera nell’automotive dovrà alzarsi le maniche e capire come utilizzarle. Vediamo alcuni esempi per capire quali sono i prossimi passi del settore.
Cos’è un’intelligenza artificiale generativa e come usarla nelle auto
Un’IA generativa è in grado – appunto – di generare contenuto: testo, immagini, musica, video o altri media. Lo fa seguendo un prompt, ossia un comando solitamente dato da un essere umano attraverso un messaggio di testo più o meno lungo, dettagliato e complesso. Per fare tutto questo, questi sistemi utilizzano dei modelli come quelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) che producono dati a partire da un dataset di addestramento creato da esseri umani.
Secondo gli studiosi Lukas Stappen, Jeremy Dillmann, Serena Striegel, Hans-Jörg Vögel, Nicolas Flores-Herr, Björn W. Schuller, che hanno scritto il paper “Integrating Generative Artificial Intelligence in Intelligent Vehicle Systems”, le IA generative nei veicoli si occuperanno dei “compiti terziari, come il controllo dei sistemi di infotainment, che contribuiscono alla crescente importanza dei veicoli intelligenti e al raggiungimento di un assistente completo all’interno delle automobili”. Sostanzialmente, il conducente continuerà a occuparsi dei compiti primari (la guida vera e propria) e secondari (come l’attivazione dei tergicristalli), ma non dovrà più interagire fisicamente con la macchina per accendere la musica o attivare il navigatore. Anzi, l’auto sarà così intelligente che, come sta avvenendo in BMW, il compagno digitale creerà con l’utente una relazione naturale in cui vi è persino coinvolgimento emotivo. Il tutto attraverso il dialogo.
L’interazione vocale, dall’assistente alla produttività al traduttore di conversazioni
Secondo la ricerca, ci sono diversi campi in cui le intelligenze artificiali generative possono essere usate nei veicoli. Ad esempio, le nuove tecnologie possono migliorare l’interazione vocale, in quanto i modelli generativi “possono fornire risposte contestuali e personalizzate a domande e richieste, rendendo le interazioni fluide ed efficienti”. Ma anche reinventarsi come dei veri e propri assistenti alla produttività per “redigere e modificare le e-mail, preparare presentazioni o svolgere altre attività” mentre sono alla guida, così da velocizzare il proprio lavoro.
Le IA generative possono inoltre tradurre in tempo reale le informazioni alla radio o “le conversazioni tra conducente e passeggero, abbattendo le barriere linguistiche”. C’è anche da notare che l’automobile potrebbe essere in grado di creare suoni personalizzati per avvertire di eventuali rischi o per ‘guidare’ all’interno del veicolo le persone con disabilità visive (nel caso di mezzi autonomi).
L’aspetto visivo, tra intrattenimento e sicurezza
Uno dei casi più spettacolari dell’impiego dell’intelligenza artificiale è quello visivo. Tra gli utilizzi, infatti, c’è la proiezione sul parabrezza dei dati di navigazione e meteorologici, oltre che di altre informazioni di guida. Ma anche la gestione delle luci interne sulla base delle preferenze del conducente e persino la creazione di ambientazioni suggestive.
Dal punto di vista della sicurezza, l’IA sarà in grado di creare sintesi visive dei rapporti sugli incidenti da trasmettere ai servizi di emergenza. Potrebbe inoltre poter ‘tradurre’ lo stile dalla segnaletica di un Paese a quella di un altro, facilitando la guida in uno Stato diverso dal proprio.
L’IA generativa per scrivere e gestire il codice del software auto
Un altro dei modi in cui l’industria dell’automotive può essere trasformata è spiegato bene di Richard Felton di Automotive World, secondo il quale l’IA può essere usata per creare e ottimizzare il software e i sistemi di controllo delle automobili.
“Mentre il codice usato per l’aspetto digitale del veicolo diventa più complesso – scrive – è importante che gli ingegneri informatici si concentrino per sviluppare funzionalità nuove e innovative” e non nello stare al passo con gli aggiornamenti necessari per mantenere gli strumenti già presenti all’avanguardia. Questo può essere risolto usando intelligenze generative.
L’impiego per la guida autonoma
Un altro settore in cui sicuramente l’IA generativa può fare tanto è quello della guida autonoma. D’altronde, i veicoli che si muovono senza conducente richiedono a priori dei sistemi di intelligenza artificiale. Inoltre, a livello industriale e produttivo queste tecnologie possono creare degli scenari di studio dei software ed hardware presenti nei prototipi così da testare i comportamenti dei veicoli in ogni situazione possibile.
I rischi dell’IA quando generativa nel settore automobilistico
Abbiamo già parlato di come l’utilizzo di software sempre più sviluppati all’interno delle automobili possa causare rischi per la privacy degli utenti. Uno studio ha già dimostrato che c’è il rischio di cyberattacchi agli EV, ed effettivamente questo può essere ridotto ma mai del tutto escluso.
È perciò necessario che le imprese automobilistiche sviluppino delle linee guida per la produzione di software per i mezzi, così da evitare il più possibile la fuoriuscita illecita di dati tanto sensibili come quelli presenti all’interno delle automobili.
Inoltre, la combinazione di un eccesso di fiducia delle e nelle intelligenze artificiali e di alcune lacune sensoriali può avere conseguenze pericolose per la vita. Ad esempio, un utente potrebbe essere messo a rischio dall’IA a causa di un sensore difettoso che indica erroneamente un motore freddo, inducendo il sistema a suggerire un cambio d’olio su un motore caldo.