Non solo un miglioramento delle infrastrutture, ma anche della qualità dei viaggi. È quello promesso dal corridoio 5G tra Sofia e Salonicco, che verrà creato lungo una strada parecchio trafficata rendendola via principale dell’autopilot nel nostro continente
Un progetto unico nel suo genere e un precedente entusiasmante per tutta l’Europa. È quello che tra due anni porterà alla creazione di un corridoio 5G tra Bulgaria e Grecia, dove non solo sarà presente una linea internet ad altissima velocità, ma sarà proprio per questo possibile sviluppare in modo realistico la guida autonoma. Il progetto prende il nome di 5G SEAGUL e fa parte di un più ampio gruppo di investimenti in Europa.
Storia del piano
Già a giugno 2018 era stato siglato un accordo in cui Bulgaria, Grecia e Serbia si impegnavano nello sviluppo di una linea internet ad alta velocità lungo le linee autostradali che le uniscono. L’obiettivo era fin da subito quello di creare un contesto in cui fosse possibile testare e far viaggiare le automobili con il pilota automatico come in nessuna parte del mondo. Nel 2022 l’impresa è definitivamente partita, ma con il ritiro serbo.
In una strada che è spesso parecchio trafficata, che sia per le consegne tra internazionali (spesso rallentate dal fatto che la Bulgaria non rientra nello spazio Schengen) o per i viaggiatori che si spostano da uno Stato all’altro per vacanza, avere una linea internet veloce significa creare nuovi livelli qualitativi di viaggio. Senza dover necessariamente pensare agli obiettivi di automatizzazione della guida: banalmente, un corridoio 5G, ossia una strada con una migliore connessione, permette di accedere in modo più affidabile alle mappe online.
I dettagli di un progetto europeo
L’azienda di telecomunicazioni A1 si occuperà di gestire l’infrastruttura per la connessione in Bulgaria per un totale di 173 chilometri di autostrada, mentre Cosmote si occuperà della parte greca, 300 chilometri. Metà dell’investimento da 11 milioni di euro sarà coperto dalla Commissione Europea, il resto dai governi nazionali. E quella stessa connessione 5G usata lungo il percorso amplierà la connettività nelle aree rurali che lo circondano, apportando un beneficio anche alle popolazioni locali.
“Questo è uno dei primi progetti di questo tipo ad essere finanziati dalla Commissione Europea”, ha spiegato la viceministra dei Trasporti e delle Tecnologie dell’Informazione bulgara Zlatina Nikolova. “L’idea è che lo sviluppo di mobilità autonoma ridurrà gli incidenti, l’impronta carbonica e migliorerà la sicurezza delle forniture”.
L’UE è da tempo impegnata con il programma digitale Connecting Europe Facility a promuovere la crescita, l’occupazione e la competitività attraverso investimenti mirati a livello europeo nei settori dei trasporti, dell’energia e dei servizi digitali. Il piano per tutto il continente prevede l’investimento di 1 miliardo di euro tra il 2022 e il 2027.
Cosa succederà quando è tutto pronto
Sia in Bulgaria che in Grecia il piano sarà portato avanti con una certa velocità, anche perché il termine ultimo per completare i lavori è il 2025. Le due aziende di telecomunicazioni si impegneranno a permettere lo scambio tra le reti una volta che i mezzi superano il confine, così da permettere un passaggio rapido di informazioni da un Paese all’altro.
Quando la linea sarà completata, il partner del progetto WINGS ICT Solutions si occuperà di testare i mezzi autonomi. Ma il programma è anche e soprattutto incentrato sul tracciamento dei mezzi pesanti lungo la strada, che grazie al 5G potrà essere semplificato.
Gli altri piani che possiamo aspettarci nell’area
La Bulgaria ha tanto da proporre nell’ambito dei corridoi 5G, e sembra volersi presentare come uno dei Paesi più innovativi quando si parla di guida autonoma. Il governo è interessato a sviluppare percorsi iper-connessi come quello con la Grecia anche lungo le strade verso Romania e Turchia, progetto a cui sarebbero interessate anche alcune imprese di telefonia. Nel Paese già il 50% della popolazione ha accesso a connessioni 5G, per un totale di 300 città e comuni.
L’avanguardia bulgara è sicuramente ben vista da un’UE che tenta di rendere più semplice la conversione alla guida autonoma, e che ha approvato una normativa in merito lo scorso 14 luglio 2022. L’Italia, però, resta indietro soprattutto dal punto di vista legislativo, come avevamo già raccontato.