Pare sia sempre più possibile il sorpasso nelle vendite globali di auto elettriche della cinese BYD ai danni di Tesla. L’azienda, forte del suo know how decennale nel campo delle batterie, spinge molto per l’innovazione, ma la prova del nove sarà il misurarsi con i mercati esteri dopo aver usufruito dei sostegni statali del governo cinese
Forte dell’esperienza maturata nel settore della mobilità elettrica, la Cina continua a correre mentre il resto del mondo dibatte e corre ai ripari nello scomodo ruolo dell’inseguitrice. Lo sviluppo economico nel mondo delle EV del Dragone, drogato dall’intervento statale, ha fatto sì che sorgessero aziende che godono del fatto di avere le spalle coperte dall’autorità centrale.
L’ascesa di BYD, dalle batterie alla mobilità elettrica
È il caso ad esempio di BYD, compagnia di Shenzen nata nel 1995 ed inizialmente specializzata in batterie per telefoni cellulari e computer portatili, fornendole per parecchi dispositivi di uso comune che hanno fatto parte della nostra quotidianità. Nella seconda metà degli anni Duemila i primi approcci con le auto elettriche, sino alle commesse di autobus elettrici che nel 2009 che valicarono i confini della Cina. Ma il vantaggio di BYD è quello di avere dalla sua un decennale know-how nella componentistica e una propria catena di approvvigionamento, a partire dalle batterie per poi passare alle fonti pulite come gli impianti fotovoltaici. Oggi l’azienda è diventata uno dei colossi del settore, capace di mettere pressione a distanza alla blasonata concorrenza del mondo automotive.
BYD insidia Tesla nelle vendite di auto elettriche
Sembra che la stessa BYD, grazie ai suoi piani di espansione e di sviluppo della capacità produttiva, potrebbe nel prossimo futuro superare Tesla con le vendite globali di vetture elettriche.
Le stime di Nikkei Asia prevedono una quota di 1,75 milioni di auto elettriche vendute dall’azienda nel 2023, molto vicino all’obiettivo della realtà di Elon Musk che si attesta a 1,8 milioni di modelli venduti. Solo lo scorso anno, quando smise definitivamente con la produzione di veicoli con motori a benzina, BYD ha tagliato il traguardo di 1,86 milioni di auto vendute, larga parte delle quali in Cina.
L’espansione toccherà anche segmenti sino ad oggi rimasti inediti per la compagnia, come quello di lusso con il marchio Yangwang. La berlina sportiva U8 resta invece il primo modello, con un prezzo massimo pari a 218.000 dollari. Nel frattempo nel 2019 è stato aperto un centro di progettazione e design nella sede principale di Shenzhen, chiamando a raccolta progettisti del calibro di Wolfgang Egger, ex Audi.
Il sistema DiSus
Altro punto di forza di BYD è l’innovazione. La conoscenza maturata nel settore delle batterie ha consentito all’azienda di crearne una ad hoc per le auto, ovvero la Blade Battery, sottile, meno costosa, con una maggiore densità energetica e senza cobalto al proprio interno. Poi una piattaforma proprietaria per le proprie auto, la Platform 3.0 ed il DiSus Intelligent Body Control System, presente inizialmente su modelli come la Yangwang U8, che fa sì che la casa diventi il primo costruttore automobilistico cinese proprietario dell’intera tecnologia di controllo intelligente della carrozzeria della vettura, primo passo per lo sviluppo dei sistemi avanzati di assistenza alla guida, ovvero l’autonomia dell’auto.
Inoltre il DiSus System contribuisce ad evitare i rischi di ribaltamento del veicolo o lo spostamento dei passeggeri durante la marcia, ad esempio percorrendo curve ad alta velocità, oltre a proteggere la carrozzeria del mezzo dai graffi e da agenti atmosferici avversi. Sulla Yangwang U9 presentata al Salone di Shangai, il DiSus sovraintende ad un sofisticatissimo sistema di sospensioni comprendente l’Intelligent Damping Body Control System, l’Intelligent Hydraulic Body Control System e l’Intelligent Air Body Control System, che consentono movimenti longitudinali, laterali e verticali dell’auto che è così capace di effettuare spostamenti sull’asse inediti rispetto ad altri modelli: la Yangwang U9, che monta quattro motori elettrici che portano il totale della potenza ad un equivalente di 1.100 cv e coppia da 1.280 Nm, può quindi saltellare ed è capace anche di correre su sole tre ruote.
Le elettriche BYD Seagull con batterie al sodio
BYD va avanti come un treno anche con modelli meno votati ai segmenti più esclusivi come la Seagull da 80.000 yuan, all’incirca 10.700 euro. Presentata anch’essa all’ultimo Salone di Shangai, la vettura si distingue anche per la presenza di batterie al sodio da 30 oppure 38 kWh. L’autonomia dichiarata va dai 305 ai 405 km, a seconda del ciclo di omologazione preso in considerazione, mentre il motore è di 75 oppure 102 cv. Insomma, la politica industriale della casa cinese prosegue senza sosta continuando ad alzare l’asticella dell’innovazione. Sino a quando durerà questa luna di miele? L’incognita resta legata ai sussidi, che solo nel 2022 sono ammontati a 10,4 miliardi di yuan coprendo il 60% dell’utile netto di BYD. Ma questo dicembre la Cina ha interrotto il flusso di sovvenzioni statali. Inoltre la presenza negli altri mercati per ora è minima, con meno del 3% del volume totale delle vendite destinato all’estero. L’azienda sta cercando comunque di non farsi trovare impreparata, approfittando dei ritardi degli altri colossi dell’automotive nell’elettrico.
Immagine di copertina: la BYD Seagull (China Uncut)