Tra le soluzioni preferite nell’ottica della transizione ecologica, le auto elettriche hanno un basso impatto sull’ambiente. Ma, se a livello istituzionale non vengono fatte delle scelte in una logica più sostenibile, rischiano di non riuscire a garantire un futuro migliore
La scelta sostenibile è quella dell’auto elettrica. Questo è il messaggio che passa a livello istituzionale: lo dimostra, ad esempio, la scelta del Consiglio UE di fermare la vendita di auto e furgoni inquinanti a partire dal 2035. E in effetti è un messaggio che funziona. In Europa le vendite degli EV hanno superato quelle dei mezzi tradizionali, anche se l’Italia resta indietro. Resta però un interrogativo fondamentale: quanto siano effettivamente sostenibili le auto elettriche in questo momento. E la risposta non è così semplice.
Quanto siamo avanti nella produzione di mezzi elettrici
Ormai le imprese automobilistiche producono auto elettriche con livelli di autonomia sempre maggiori, e le innovazioni riguardanti le batterie allo stato solido sembrano promettere bene. Se si continueranno a investire fondi per le colonnine elettriche, inoltre, anche a livello infrastrutturale gli EV saranno soluzioni sempre più paragonabili alla benzina.
Tra le necessità per far crescere ulteriormente gli acquisti di mezzi a batteria rimane però la questione costi. Sempre più proposte elettriche sono accessibili economicamente, ma si tratta soprattutto di microcar come l’italiana Fiat Topolino. Bisogna, insomma, lavorare per alleggerire non soltanto il peso del veicolo, ma anche il suo prezzo.
A livello di sostenibilità, però, resta ancora qualche problema. I mezzi elettrici sono le migliori soluzioni a livello di inquinamento, ma non sono a impatto zero.
Auto elettriche, quanto sono sostenibili
Un’automobile tradizionale è per definizione inquinante. La combustione del suo carburante ha, infatti, delle emissioni carboniche, e perciò influisce sull’ambiente. L’unica differenza, insomma, può essere nella quantità di CO2 immessa nell’atmosfera, ma non sulla sua presenza o meno. Per le auto elettriche, invece, è tutt’altra storia.
Le credenziali ecologiche di un veicolo elettrico, infatti, dipendono sostanzialmente da due fattori: uno è legato al suo ciclo di vita, dunque anche alla sua produzione. L’altro è, invece, subordinato al mix energetico impiegato, ossia da come si ricarica e dove.
Per quanto riguarda il ciclo di vita, secondo il report dell’European Environmental Bureau “What is the environmental impact of electric cars?”, le auto elettriche emettono in media 75 grammi di CO2 equivalente per chilometro sul loro intero ciclo di vita. Si tratta del 69% in meno rispetto ai motori diesel, ma comunque un impatto. Questo dato include le emissioni legate alla produzione di veicolo, dei suoi componenti (tra cui le batterie, le cui materie prime spesso provengono dall’Asia), l’uso del mezzo e il suo smaltimento finale.
A livello di utilizzo, l’impronta carbonica di un mezzo elettrico è legata, come già detto, all’energia impiegata per ricaricarlo. Se ci si affida alla ricarica da colonnina si userà il mix energetico nazionale. Secondo i dati IEA del 2019, la maggior parte dell’elettricità in Italia è generata tramite gas naturale (41,8%) e petrolio (34,4%). Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, la somma di biocombustibili, idroelettrico, solare ed eolico copre il 19,4% del fabbisogno energetico italiano. Questo significa che c’è un forte impatto carbonico per un mezzo elettrico ricaricato con il nostro mix statale.
Se, invece, si ricarica la propria automobile a casa e si possiedono – ad esempio – dei pannelli solari, la situazione è diversa. Un’auto elettrica ricaricata in questo modo riesce ad avere un impatto sull’ambiente ben minore – o pari a zero – rispetto alle altre soluzioni.
Le auto a idrogeno e una prospettiva ecologica ancora lontana
L’idea di un’auto elettrica alimentata da una cella a combustibile a idrogeno al posto della batteria agli ioni di litio è una prospettiva interessante. La sua guida sarebbe senza emissioni (l’idrogeno si combina con l’ossigeno dell’aria e lo scarico è vapore acqueo) e il rifornimento molto più rapido. Si tratta, però, ancora di tecnologie molto lontane dalla loro realizzazione.
Al momento, tra l’altro, la maggior parte dell’idrogeno viene ricavato dal gas naturale, un processo ad alta intensità energetica che richiede temperature elevate. Se prodotto tramite elettrolisi e utilizzando l’elettricità fornita dall’energia solare, però, potrebbe diventare idrogeno verde, ed essere perciò estremamente ecologico. Chiaramente, però, anche per un veicolo a idrogeno andrebbe calcolata l’impronta carbonica del suo processo produttivo.