Sembrerebbero essere i primi della classe, ma non è così. Gli Stati Uniti hanno grossi impedimenti infrastrutturali quando si parla di adozione degli EV, e si vedono oggi più che mai
Il futuro è già arrivato, ma non è distribuito equamente. È questo il grosso problema quando si parla di veicoli elettrici. Da esso non sono esentati nemmeno gli avanzati Stati Uniti, che subiscono la forte eterogeneità di infrastrutture e conformazione geografica.
Il regno dei ‘pick-up trucks’
Certe città statunitensi sono il regno dei pick-up, ovvero quei veicoli la cui principale caratteristica è la presenza di un cassone, idealmente al posto del bagagliaio, separato e non accessibile dalla cabina del guidatore. A San Francisco, invece, la situazione è ben diversa. Non solo c’è un numero ben maggiore di auto elettriche, ma ci sono persino quelle a guida autonoma con tutti i loro problemi annessi e connessi.
Non stupisce, dunque, che gli Stati Uniti non possano essere considerati tutti allo stesso livello nella corsa alle tecnologie per la mobilità sostenibile. Per una parte della nazione, i veicoli elettrici fanno già parte del presente, c’è un caricatore in ogni stazione di servizio e in ogni parcheggio della cooperativa alimentare. Ma per altrettante città e paesi sono ancora una parte di un futuro incerto. Una situazione simile a quella italiana, anche se nel Bel Paese la situazione sta migliorando.
La questione infrastrutturale
I costi per l’installazione di stazioni di ricarica rapida che forniscono tra i 160 e 230 chilometri di autonomia per mezz’ora di carica possono variare dai 40.000 ai 175.000 dollari per porta. È normale, dunque, che molte città preferiscano spendere di meno per comprare le versioni che garantiscono appena 40 chilometri l’ora. I pochi fondi federali arrivati loro, infatti, non permettono di coprire le costose colonnine per la ricarica veloce.
“I residenti sono abituati ad avere un distributore a ogni incrocio – ha spiegato David Holt, il sindaco di Oklahoma, a Politico –. Se domani tutti gli abitanti della città avessero un veicolo elettrico, ci sarebbero gravi problemi infrastrutturali”. L’adozione degli EV, dunque, va di pari passo con la creazione di infrastrutture adatte ad essi e che siano più accessibili a tutti. Dei 50 sindaci intervistati da Politico, meno della metà crede la propria città sia pronta a gestire la situazione. In 14 hanno detto di essere “un po’ preparati”, mentre altri 12 si dicono “per niente preparati”.
Biden ha stanziato 700 milioni di dollari che le città possono utilizzare per finanziare soluzioni di rifornimento alternative, ma vincere queste sovvenzioni non è una passeggiata. In circa 30 Stati ci sono tasse aggiuntive per gli automobilisti che registrano i propri veicoli elettrici, che andrebbero a sostituire quelle sulla benzina. Secondo i sostenitori dei veicoli elettrici, però, sono eccessivamente punitive.