Toyota ha presentato il piano che la porterà nel corso del decennio a produrre su larga scala batterie a stato solido per le sue auto elettriche. Il tutto in collaborazione con la compagnia petrolifera Idemitsu Kosan
Torniamo a parlare dei progetti che Toyota Motor Company sta portando avanti per la mobilità elettrica. E già questa frase fa un certo effetto, se pensiamo che negli anni scorsi la casa giapponese è stata molto recalcitrante a sposare la filosofia delle EV. Se non addirittura scettica. Ma come sappiamo il nuovo corso dirigenziale a guida Koji Sato ha impresso una decisa svolta a U riguardo la tecnologia per le loro vetture.
Ma non si tratta solo di produrre dei veicoli elettrici da aggiungere al listino, ma di recuperare il ritardo sul mercato delle BEV fissando nuovi standard tecnologici per farsi rincorrere dalla concorrenza. E Toyota intende puntare su un componente fondamentale delle auto a zero emissioni, ovvero le batterie, in particolare quelle a stato solido.
Toyota e Idemitsu insieme per batterie a stato solido innovative
L’obiettivo è produrre celle frutto di processi produttivi sostenibili, e che presentino una maggiore densità energetica (e quindi una migliore autonomia). Mentre l’obiettivo per quanto riguarda la produzione di auto è di lanciare una decina di nuovi modelli elettrici e vendere 1,5 milioni di esemplari di questo genere entro il 2026, Toyota è insomma impegnata per una tecnologia proprietaria per le batterie che alimenteranno i suoi nuovi prodotti a quattro ruote.
E adesso abbiamo ulteriori dettagli sul piano della casa giapponese. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa settimana i vertici del marchio hanno presentato i loro progetti congiunti con Idemitsu Kosan. Quest’ultima è una compagnia petrolifera giapponese fondata nei primi del Novecento, e che collaborerà con Toyota nel campo degli elettroliti solidi, su cui Idemitsu può vantare una grande esperienza.
Il piano di Toyota e Idemitsu: tre fasi per arrivare al commercio su larga scala di batterie a stato solido
La conferenza stampa è stata l’occasione quindi di presentare il piano che procederà per una serie di tappe verso il traguardo del 2027-2028. In questa road map si punta ad arrivare al lancio commerciale delle nuove batterie per la data fissata.
Con Idemitsu il lavoro in sinergia non riguarderà solo gli elettroliti solidi basati sul solfuro di litio. Oltre a sviluppare una tecnologia per la produzione in massa degli stessi, verrà potenziata la catena di fornitura e la produzione, in modo tale che Toyota possa essere avere una propria gamma di batterie innovative.
Tre le fasi del piano Toyota-Idemitsu. Anzitutto le compagnie lavoreranno per progettare un impianto pilota per la produzione in massa degli elettroliti solidi, e al tempo stesso il perfezionamento di questa tecnologia.
Successivamente, questo impianto verrà costruito ed avviato per la produzione. Il tutto mentre Toyota sarà occupata nella progettazione dei nuovi modelli di auto elettriche che ospiteranno le batterie.
Infine, nella terza fase le due partner del progetto definiranno la produzione di massa delle celle a stato solido, in modo da poter sbarcare sul mercato.
I vantaggi delle batterie Toyota e Idemitsu per le auto elettriche
Le nuove batterie a stato solido di Toyota dovrebbe garantire alle auto un’autonomia superiore a 1.000 km. Inoltre i tempi di ricarica saranno molto stretti: da 10 a 80% in dieci minuti.
Idemitsu intanto ha già messo in piedi un impianto sperimentale per la produzione dell’elettrolita solido, in attesa della più grande fabbrica progettata per la produzione in massa. La compagnia petrolifera, a quanto pare, sta portando avanti la propria ricerca e sviluppo sulle batterie a stato solido dal 2001.
Cosa sono gli elettroliti solidi a base di solfuri e perché possono essere cruciali per le batterie
Gli elettroliti solidi a base di solfuri sono delle innovazioni più ambiziose per le batterie. Rispetto agli elettroliti liquidi all’interno delle celle, che coadiuvano la conducibilità degli ioni che avviene tra anodo e catodo generando energia elettrica, quelli a stato solido sono composti da un materiale più denso, garantendo una migliore densità energetica.
Questo grazie al fatto che per gli anodi si possono usare materiali come il litio metallico che presentano una maggiore densità in termini di energia, e che invece non possono essere utilizzati con gli elettroliti liquidi. I solfuri, inoltre, rendono più agevole il movimento degli ioni. E il fatto che gli elettroliti siano solidi impedisce, rispetto alla versione liquida, perdite o rischi di infiammabilità.
Ciò implica batterie più affidabili, più stabili, oltre a più energia immagazzinata e minori rischi di usura. E quindi più autonomia per le auto, come nei piani di Toyota. Non è un cammino lineare, ma la casa giapponese e la sua partner petrolifera hanno le risorse per superare eventuali ostacoli.
Immagine di Copertina: Toyota Motor Company