Toyota intende recuperare il divario nel settore delle auto elettriche puntando anche sulle batterie a stato solido e ad alte prestazioni ed efficienza. Ecco gli ambiziosi progetti della casa automobilistica
Qualche anno fa Akio Toyoda, a capo di Toyota Motor Corp, tuonava contro l’elettrico, promuovendo invece l’ibrido ed energie alternative per alimentare le auto come l’idrogeno. Con il tempo il colosso automobilistico ha rivisto i suoi punti di vista e le sue priorità, rivalutando le EV.
Nel frattempo lo scenario economico ed industriale si è evoluto, ed ora Toyota si ritrova nella condizione non ideale di una multinazionale costretta ad inseguire con il fiatone le concorrenti leste a posizionarsi nel mercato. Come riporta InsideEVS, infatti, nella prima metà di quest’anno Tesla ha venduto 888.000 auto elettriche, che rappresentano il suo unico business, mentre la casa della doppia elisse sui 4,15 milioni di vetture messe sul mercato solo lo 0,19% venduto è di tipo EV.
Il nuovo corso Toyota e i progetti industriali sulle batterie
In questi mesi Koji Sato ha raccolto il testimone di Toyoda, che ha salutato la presidenza dopo un doppio settennato. Il nuovo CEO di Toyota ha impresso un netto cambio di passo sul fronte elettrico, con una decina di nuovi modelli annunciati nei prossimi anni per recuperare il gap dalla concorrenza.
Ma già dallo scorso anno si è intravisto qualche cambio di passo. Ad esempio nel campo del riciclo delle batterie, con la casa automobilistica che ha firmato una collaborazione con la società specializzata nel recupero degli accumulatori Redwood Materials. L’azienda, guidata da J.B. Straubel, già cofondatore Tesla, ha l’obiettivo di trasformare le batterie esauste dei vecchi veicoli elettrici in nuove e funzionati per i prossimi modelli BEV di Toyota.
Toyota annuncia novità per le sue batterie
Più recentemente, la casa automobilistica ha annunciato una svolta tecnologica per quanto riguarda le batterie. Una innovazione partorita in casa per lanciare la sfida a costruttori che più si sono dati da fare con l’elettrico e cercare quindi non solo di recuperare il divario, ma dettare legge nel mercato.
Come riporta il Financial Times, Toyota a quanto pare è riuscita a semplificare il processo produttivo del materiale utilizzato nelle batterie, sia a stato liquido che solido. Questo dovrebbe ridurre il loro peso, la loro dimensione ed anche il loro costo. E la cosa si rifletterebbe anche sull’efficienza delle stesse, garantendo ad un veicolo elettrico con al proprio interno una batteria a stato solido (che già di per sé presenta una serie di vantaggi in termini di prestazioni e sicurezza rispetto alle tradizionali agli ioni di litio con elettrolita liquido) un’autonomia di 1.200 km, con tempi di ricarica pari ad una decina di minuti, e persino meno.
Batterie a stato solido e non solo: i progetti Toyota
Toyota quindi punta sulle batterie per recuperare il gap con i rivali. Oltre alla tecnologia a stato solido, gli sforzi si stanno concentrando su quelle litio-ferro-fosfato a struttura bipolare, con assenza di involucro. Questa tipologia di batterie dovrebbe garantire il 20% di autonomia in più alle auto, un tempo di ricarica dal 10 all’80% pari a circa 30 minuti e un abbattimento dei costi del 40%. Ancora, Toyota è al lavoro su una batteria chiamata Performance che promette un’autonomia di 1.000 km, ed infine le High Performance che possono coprire sino a 1.200 km con una ricarica, riducendo i costi di un ulteriore 10%. Queste ultime dovrebbero essere lanciate sul mercato tra il 2027 ed il 2028. In attesa che le batterie a stato solido portino l’autonomia a 1.500 km.
Da notare che il piano per lo sviluppo delle batterie a stato solido annunciato lo scorso mese ha garantito a Toyota un aumento del valore delle sue azioni del 13%.
Immagine di Copertina: Toyota Motor Corp