Annunciato il primo tratto di strada elettrificata permanente per ricaricare le batterie dei veicoli mentre si è alla guida. Da definire alcune specifiche tecnologiche, ma la e-Road sarà inaugurata nel 2025
L’elettrificazione svedese
Con l’adozione del Regolamento UE che pone limiti alla vendita di auto ad alte emissioni di CO2 al 20235, i Paesi si preparano a rimanere al passo della mobilità del futuro. La Svezia è in prima linea in Europa (e non solo) in quanto a soluzioni innovative verso l’obiettivo zero emissioni di gas serra che il Paese si è posto per il 2045.
Il settore dei trasporti, responsabile di quote notevoli di emissioni, fa parte del processo di decarbonizzazione. Dai servizi via acqua elettrificati in partenza a Stoccolma, con il primo traghetto elettrico a guida autonoma ed il servizio shuttle di Candela, l’infrastrutturazione continua anche con soluzioni su strada, siccome il Paese scandinavo è uno dei leader (secondo solo alla Norvegia) in Europa per immatricolazioni di veicoli elettrici. Secondo i dati IEA, infatti, la quota sul totale di nuove unità ha raggiunto il 54% nel 2022.
Possiamo decisamente imparare dalle misure di incentivazione – con un budget per la propria strategia di elettrificazione nazionale pari a 35 milioni per quest’anno e 25 per il 2024 – e dalle soluzioni tecnologiche adottate che hanno portato a questi risultati.
La prima e-Road permanente dal 2025. Quale tecnologia?
Annunciato così il primo tratto di strada elettrificata permanente per ricaricare le batterie dei veicoli mentre si è alla guida, atteso nel 2025.
Il segmento interessato sarà un tratto autostradale: che diventerà la prima ad essere permanentemente elettrificata per permettere la ricarica wireless dei veicoli – auto, furgoni e camion – durante la guida. In particolare, è un tratto di 21 km sull’autostrada E20, a qualche ora a est dalla capitale, tra i centri di Hallsberg e Örebro. Prima del suo genere nel mondo, l’autostrada elettrica potrebbe condurre a una ulteriore espansione di altri 3.000 km di tratti elettrificati in tutta la Svezia entro il 2045.
Rimane aperta la questione legata alla capacità della e-road di ricaricare tutti i tipi di veicoli. Questo dipenderà infatti dalla scelta della tecnologia di ricarica che verrà utilizzata: a induzione, perciò wireless, a conduzione con contatto a terra, basata cioè su un contatto diretto anche automatizzato, o con catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un pantografo (utilizzati ad esempio per tram e filobus ed inadatto, a differenza delle tecnologie precedenti, alla ricarica di auto private).
Gli sforzi svedesi verso tecnologie che permettono la ricarica alla guida partono dal 2016, con i test di strade elettrificate tramite pantografo, o linee aeree di contatto, sui camion merci. Due anni dopo, le sperimentazioni nel collegamento con l’aeroporto di Stoccolma Arlanda tramite binari e un braccio mobile da installare sui veicoli. Inaugurato poi l’anno scorso un progetto pilota – e dunque temporaneo – per autobus sull’isola turistica di Gotland che utilizzava una tecnologia ad induzione, conclusosi con successo e con un test di Stellantis andata a buon fine con una sua EV.
Il sistema a induzione, secondo Andrew Daga, Chief Innovation Officer dell’operatore di ricarica statunitense che offre tecnologia a induzione InductEV, sembra avere un’efficienza “superiore a un caricatore a corrente diretta (DC) di almeno o due punti percentuali alla stessa potenza”, ha spiegato in una intervista rilasciata a McKinsey.
Non solo colonnine: i benefici della ricarica durante la guida
L’obiettivo è proprio quello di contrastare le difficoltà della decarbonizzazione del trasporto su strada, in particolare di quello dei mezzi pesanti, attraverso soluzioni complementari alla ricarica statica della colonnina. Evitare infatti il trasporto di pacchi batteria di grandi dimensioni e molto pesanti sarà sicuramente un incentivo ulteriore al rinnovo delle flotte.
Ma anche per le auto private: la ricarica dinamica, ovvero in movimento, ancora certamente costosa ma in fase di evidente sviluppo, oltre a ridurre il carico sulla rete, garantirà infatti autonomie di distanza più lunghe, con meno attese alle stazioni di ricarica e batterie sempre più piccole.
Secondo uno studio condotto sulle abitudini di guida nel Paese dalla svedese Chalmers University of Technology, che studia la tecnologia di ricarica wireless, il sistema può portare a una riduzione fino al 70% nelle dimensioni del pacco batteria. Di conseguenza, anche un taglio nel costo dei materiali e in quello complessivo del veicolo. Questo porterebbe così a una minore esigenza di sussidi pubblici, i cui fondi potrebbero essere ridistribuiti per la realizzazione dell’infrastruttura di ricarica nel manto stradale.
Lo stesso studio propone anche uno scenario in cui solamente il 25% dei tratti stradali richiederebbe di essere elettrificato per coprire le esigenze di chi guida elettrico in Svezia.
Anche negli Stati Uniti ci si muove in questa direzione, con la realizzazione della sua prima autostrada con ricarica wireless prevista per il 2026 in Indiana, con la fase di test in laboratorio conclusa a febbraio di quest’anno.