La NASA assieme a General Electric Aerospace sta sviluppando un motore a reazione ibrido elettrico che potrà rivoluzionare il trasporto aereo. L’obiettivo è ridurre costi ed emissioni, aumentando l’efficienza
Un progetto che potrebbe rivoluzionare i trasporti aerei. È quello che sta sviluppando la NASA, in collaborazione con General Electric Aerospace: parliamo dell’HyTEC (Hybrid Thermally Efficient Core), ovvero un motore a reazione di tipo ibrido. E che potrebbe consentire una netta riduzione in termini di consumi di carburante ed emissioni.
HyTEC, il progetto del motore a reazione ibrido elettrico della NASA: come funziona
Utilizzando materiali all’avanguardia, gli esperti dell’Agenzia Spaziale americana stanno mettendo a punto un motore con al proprio interno un piccolo nucleo, che alimenta un sistema a reazione turbofan ibrido-elettrico. Il fatto che si sia agito sulle dimensioni del nucleo non è un aspetto secondario, anzi. All’interno di esso il carburante si combina con l’aria compressa, che genera così energia: con un nucleo più piccolo (e proporzionalmente una ventola più grande) viene garantita una maggiore efficienza.
In pratica si agisce sul rapporto di diluizione, aumentandolo. Si tratta del rapporto tra il flusso freddo, la portata di massa d’aria che passa dal bypass, e il flusso caldo che invece è prodotto dalla turbina. In questo caso parliamo del flusso d’aria che fluisce attraverso il nucleo e quello che invece lo bypassa: agendo su questo rapporto, ingrandendo la turbina e rendendo più piccolo il motore, il consumo di carburante diminuirà. Anche se il motore dovrà comunque sopportare maggior calore e pressione. Ecco perché dalla NASA hanno studiato dei materiali particolari, molto più resistenti, per rendere fattibile il tutto.
Il motore a reazione ibrido della NASA dovrebbe entrare in funzione dal 2030
Tutto questo ha fatto parte della prima fase del progetto, a cui seguirà quella successiva in cui verrà predisposto e infine testato il nucleo. L’obiettivo sarà quello di rendere operativo il complesso del motore a reazione HyTEC verso gli anni Trenta. Se tutta va secondo i piani, il sistema consentirà una riduzione del carburante del 10% rispetto ai tradizionali motori in uso nell’aeronautica.
Certo, come ha dichiarato il responsabile del progetto presso il Glenn Research Center della NASA a Cleveland, Anthony Nerone, la fase 2 è decisamente “più complessa”. “Non è soltanto una questione di mettere alla prova il nucleo – ha spiegato – . Stiamo creando qualcosa non è mai stato fatto prima d’ora. E questo progetto coinvolge diverse tecnologie che si combinano per formare un motore mai visto prima”.
Verso una svolta nel mondo dei trasporti aerei?
La posta in gioco è molto alta, perché il progetto HyTEC potrebbe innovare il settore dell’aviazione. Con un propulsore innovativo che diventerebbe il primo al mondo per aerei di linea ibridi-elettrici, la NASA intende creare un motore in cui una parte della sua potenza è impegnata per l’alimentazione dei sistemi aeronautici. Dando modo quindi di avere velivoli più efficienti e meno inquinanti.
E un minor consumo di carburante generebbe anche una riduzione dei costi per i voli, di cui beneficerebbero i passeggeri. Il tutto nell’ottica in cui la rivoluzione totalmente elettrica nel trasporto aereo ancora non è decollata (passateci il banale calembour). Per non parlare della strada in salita in merito alla riduzione delle emissioni prodotte dai velivoli commerciali entro il 2050.
Crediti Immagine di Copertina: NASA