Negli USA sta montando lo scontro per una fabbrica di batterie di una multinazionale della Cina, la Gotion, e che sorgerà nell’Illinois, oltre che nel Michigan. I repubblicani adombrano sospetti di spionaggio militare e politico
Gli Stati Uniti stanno vivendo un’era all’insegna dell’isteria. O per meglio precisare, isterie al plurale condizionate da opposte fazioni: da una parte le esagerazioni woke, dall’altra quelle complottiste e populiste. In un Paese diviso, dilaniato da una guerra civile fredda tra guelfi e ghibellini, si fanno strada psicosi che da palle di neve diventano valanghe difficili da arginare.
All’opinione pubblica americana viene dato in pasto ogni volta un nemico, o meglio un capro espiatorio diverso, con fini strumentali. In questo calderone ci finiscono anche le auto elettriche, e il mondo ad esse associato. Le EV, in un clima elettorale sereno come una passeggiata bendati in un campo minato e con le opinioni pubbliche profondamente polarizzate, sono considerate una minaccia all’economia americana. Oltre ad essere considerate la testa d’ariete con cui la Cina vuole mettere sotto scacco gli USA. Alcuni dubbi sono legittimi, ovviamente, e persino sacrosanti. Ma se volessimo però spaccare il cappello in quattro, non si capisce perché tollerare allora le ingerenze russe, ma questa è un’altra storia.
Dalla Cina Gotion investe nell’Illinois per una fabbrica di batterie per auto elettriche
Fatta questa premessa, c’è una vicenda emblematica del clima da assedio continuo e pregno di bufale che si respira negli USA. A Manteno, ridente (per essere cortesi) villaggio di circa diecimila anime in quel dell’Illinois, la multinazionale cinese (con sede in California) Gotion Hi-Tech ha deciso di costruire un impianto da 2 miliardi di dollari per assemblare batterie al litio per veicoli elettrici.
Secondo le previsioni questa fabbrica dovrebbe iniziare la propria produzione nel 2024, creando 2.600 posti di lavoro. Secondo il governatore dello Stato, il democratico J.B. Pritzker, verrà comunque data una mano anche all’imprenditoria locale. Intanto va detto che l’impianto di Gotion sarà possibile grazie anche ad un pacchetto di incentivi previsti dall’Illinois. Sostegni che valgono 536 milioni di dollari. Mentre la compagnia cinese potrà ricevere in un trentennio un valore pari a 213 milioni di dollari di benefici fiscali.
I repubblicani accusano: la fabbrica della Cina è una copertura
Sta di fatto comunque che questo impianto sta suscitando proteste a livello locale, con il Partito Repubblicano che ha affondato il coltello nella piaga. Secondo GOP infatti la gigafactory di Gotion della contea di Kankakee in realtà è una copertura da parte del Partito Comunista cinese (ben intrecciato con l’attività economia privata secondo il particolare capitalismo del Dragone) per spiare gli Stati Uniti, in particolare le installazioni militari. O per portare avanti le politiche del PCC. Il GOP prende in questo caso spunto dallo statuto della società, che recita il fatto che Gotion “svolgerà le attività del Partito in conformità con la Costituzione del Partito Comunista Cinese”.
La polemica da strisciante sta infuriando nei forum e nei social dove la destra americana fa sentire la propria voce. Diversi esponenti repubblicani, oltre a lanciare l’allarme per la sicurezza nazionale, reputano intollerabile che i comunisti asiatici utilizzino fondi dei contribuenti americani per perseguire la loro geopolitica. E sappiamo che sul tema dei budget pubblici, sia statali che federali, i repubblicani fedeli a Trump sono stati capaci persino di silurare il loro speaker alla Camera dei Rappresentanti.
Le tesi repubblicane confutate
Tuttavia, la narrativa del GOP presenta delle falle, come di solito avviene con le teorie cospirazioniste. Come riporta il Chicago Sun Times non è vero che l’impianto di Gotion sorgerà vicino ad una base militare. Inoltre la formula controversa dello statuto della società, quella che prevede il perseguimento delle attività standard, dovrebbe essere in realtà una dicitura standard prevista per le compagnie cinesi.
Il giornalista Rich Miller, nel suo editoriale sul Chicago Sun Times, riporta poi il punto di vista di Mark Denzler, amministratore delegato dell’Illinois Manufacturers Association e di osservanza repubblicana. Secondo quest’ultimo, esistono dei procedimenti a livello federale che valutano i rischi per la sicurezza nazionale teoricamente portati da aziende come Gotion, che ha già ottenuto il via libera dal Governo federale per le sue attività nel Michigan.
Gotion sta investendo anche nel Michigan, ma non mancano le proteste
Anche in questo caso parliamo di un piano per costruire un impianto per batterie per veicoli elettrici, dal valore di 2,4 miliardi di dollari. La fabbrica si estenderà su un’area da un centinaio di ettari e sorgerà nella cittadina di Green Charter Township. E anche in questo caso infuriano le proteste della popolazione locale, nonostante i posti di lavoro che si potrebbero creare.
In buona sostanza comunque, scrive sempre Miller, “i Dipartimenti di Difesa, Giustizia e Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti non hanno espresso alcuna rimostranza riguardo al progetto”. Per quanto riguarda poi la tutela del lavoro locale, “Gotion adopererà lavoratori americani per costruire un prodotto con molti componenti di fabbricazione americana per automobili di fabbricazione americana”. Infine, la deputata che rappresenta l’Illinois alla Camera dei Deputati, Jackie Haas, ha appoggiato il progetto. Ed è di fede repubblicana.
Resta comunque da appianare qualche dubbio sulle tutele sindacali dai lavoratori, sollevato dai portacolori del GOP. La vicenda di Manteno e di Green Charter, in ogni caso, è emblematica dei mala tempora currunt che stiamo vivendo.