Roma, 02/01/2025
Roma, 02/01/2025

I progetti più innovativi nei trasporti e nella mobilità annunciati nel 2024

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Facciamo un rapido e non esaustivo excursus sulle novità legate ai trasporti e alla mobilità che abbiamo visto nel 2024

Il 2024 si chiude con l’escalation della crisi dell’automotive, o meglio con quello che sembra l’inizio di un cambio di paradigma nell’industria. Il settore sembra stia passando di mano in termini di leadership, con la Cina in avanzata continua e sempre più risoluta nel tentare di spodestare il dominio dei grandi marchi europei, americani e giapponesi.

Non è soltanto una questione di mercato. La mobilità si ritrova in un interregno tra il passato legato ai combustibili fossili e ai motori termici e un futuro di soluzioni alternative, a partire dall’elettrico ma non solo. Quale tecnologia prevarrà nel mix non sarà deciso dalla politica o dal dibattito ideologico (che tende a creare paure là dove non dovrebbero starci) che stiamo vivendo da purtroppo tempo, ma dalle decisioni dei consumatori.

Ma il 2024 è stato caratterizzato anche da una serie di altre innovazioni e momenti cruciali per quanto riguarda i trasporti. L’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) ha stilato un elenco di 10 fatti riguardanti l’argomento che sono avvenuti nell’anno prossimo a chiudersi. Ma noi ci permettiamo di aggiungere qualche cosa in più.

Le innovazioni nei trasporti annunciate nel 2024: motori elettrici magnetici senza terre rare

Si comincia dal motore elettrico da 220 kW sviluppato dall’azienda di componenti ZF Friedrichshafen AG, la cui particolarità è non fare uso di terre rare. Tecnicamente si tratta di un motore sincrono a eccitazione separata, che non presenta quindi nel rotore magneti permanenti. Si crea così un campo magnetico rotante, e in buona sostanza si produce la coppia. Comunque, la vera innovazione di questo motore è il non affidarsi a materie prime di cui la Cina mantiene ad oggi un forte monopolio. Come ha spiegato Otmar Scharrer di ZF Friedrichshafen AG, “se la Cina decide che nessun altro avrà terre rare, allora non potremo fare nulla”. L’innovazione dell’azienda tedesca consente invece di poterne fare a meno con un motore che non viene usato tradizionalmente per i veicoli elettrici. E che permette una migliore efficienza, ad esempio alle alte velocità.

I progetti per innovare il settore ferroviario

Tra le altre innovazioni o progetti allo studio, quello che vedrà collegate Las Vegas e Los Angeles tramite una tratta ferroviaria, la Brightline West, ad alta velocità. Il treno dovrebbe viaggiare sui 200 km/h ed essere pronto per le Olimpiadi del 2028. E, sempre restando in tema ferroviario e negli Stati Uniti, la California prosegue a spron battuto con il progetto di una linea alimentata ad energia solare. In Europa invece si sta lavorando per un treno da Parigi a Berlino ad alta velocità e senza coincidenze, per soppiantare i voli aerei nelle brevi e medie tratte. Ancora più ambizioso invece l’Hyperloop che in India potrebbe collegare Mumbai e Pune con un tempo di percorrenza di 25 minuti.

L’energia nucleare per le grandi navi, ma non solo

Tra le alternative per una mobilità meno impattante c’è anche l’energia nucleare di ultima generazione. E che potrebbe essere applicata nel settore marittimo. Le navi, principalmente quelle pesanti come i cargo, a propulsione nucleare “possono andare avanti per anni senza rifornirsi”, spiega l’IEEE. Inoltre “non hanno bisogno di enormi serbatoi di carburante, il che apre più spazio per merci e passeggeri; e i reattori stessi stanno diventando più sicuri e semplici da utilizzare con ogni nuova generazione”. Ma nel 2024 si è fatta ancora più strada l’idea di vele e rotori come alternativa per spingere i grandi natanti. Ovviamente in versione ultratecnologica.

Il futuro delle batterie

Anche nel 2024 si è parlato poi delle batterie a stato solido, il Sacro Graal dell’alimentazione di auto elettriche e non solo. Eppure, siamo ancora lontani dalla loro commercializzazione. A spiegare perché a IEEEE il proprietario di Galyen Energy e già dirigente del colosso cinese CATL, Bob Galyen: “Lo stato solido è una grande tecnologia. Ma ha in comune con gli ioni di litio la questione del tempo necessario per approdare sul mercato. E gli ioni di litio hanno impiegato molto tempo per arrivarci“.

Ma a proposito di batterie, non mancano le varie alternative. Il trucco è lavorare sulle componenti interne, o meglio sulle materie prime che compongono anodi, catodi, elettroliti. L’IEEE cita la ricerca del Politecnico di Torino sui vantaggi delle batterie litio-zolfo, che se inserite su una scala industriale potrebbero avere impatti ambientali minori.

La promessa dell’idrogeno

Che dire poi dell’idrogeno, altra potenziale svolta per i trasporti? Una soluzione più indicata per i mezzi pesanti come i camion, oppure per gli aerei. Negli Stati Uniti è stato lanciato un camioncino elettrico ibrido, H2Rescue, studiato per le situazioni di emergenza. E Yamaha ha addirittura prodotto il primo motore fuoribordo per piccole navi ad idrogeno.

Parlando poi di micromobilità, quest’anno è proseguita l’ascesa delle bici con pedalata assistita. Contestualmente con i controlli legati alle competizioni sportive per evitare che i corridori sfruttino in maniera fraudolente la tecnologia elettrica. Una specie di doping che è finito sotto il controllo dei funzionari preposti anche nelle gare di ciclismo alle Olimpiadi di Parigi, sfruttando scanner elettromagnetici ed immagini a raggi X. E come spiega l’IEEE, questi motori possono essere difficili da individuare, giacché “devono generare solo circa 30 watt di potenza extra per spingere illegittimamente un ciclista sul podio”.

La guida autonoma sta facendo passi avanti?

Tornando all’avanza cinese di cui abbiamo parlato in apertura, i marchi del settore anche quest’anno si sono adoperati per tirare fuori conigli dai loro cilindri. BYD, ad esempio, ha lanciato la Yangwang U9, una supercar da 1.000 cv rigorosamente elettrica. E a proposito di BYD, quest’ultima ha annunciato una partnership con Huawei per realizzare tecnologie di guida autonoma. Una innovazione che viene però trainata principalmente dai robotaxi, come abbiamo visto quest’anno al centro dei progetti cinesi ma anche di Tesla. Quest’ultima ha tolto i veli al suo Cybercab, la cui produzione però dovrebbe partire nel 2027.

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