Una porta per lo spazio: inaugurato il nuovo spazioporto europeo. L’Esrange Space Center a nord della Svezia rappresenta il primo accesso diretto allo spazio sul territorio UE, che permetterà il lancio di satelliti dal suolo europeo
Un nuovo spazioporto, destinato al trasporto di satelliti in orbita per vari servizi, è stato inaugurato il 13 gennaio nel profondo nord della Svezia: è l’Esrange Space Center. La prima stazione ad offrire servizi di trasporto di satelliti dal nostro continente.
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Dopo la scoperta di un giacimento di terre rare che potrebbe portare notevoli sviluppi nel mercato europeo della mobilità sostenibile, la città di Kiruna, nel nord della Svezia, si fregia di un ruolo chiave anche nell’esplorazione spaziale. A qualche chilometro dalla città, infatti, è stato inaugurato il primo spazioporto per il lancio di satelliti UE nell’orbita polare direttamente dal continente, alla presenza del PM svedese, del re di Svezia, del Direttore Generale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e della presidente della Commissione europea tra gli altri.
“È un grande momento per l’Europa. È un grande momento per l’industria spaziale europea”: queste le parole di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha partecipato all’inaugurazione dello spazioporto insieme alle alte cariche svedesi.
A rendere il sito ideale sono lo spazio libero che offre il territorio intorno a Kiruna, insieme al lungo servizio (durato mezzo secolo, con attività che comprendono circa 600 lanci di razzi suborbitali andati a buon fine) di due programmi già esistenti: la stazione ESTRACK, una delle stazioni della rete a terra per il tracciamento delle sonde spaziali, ed il sito EISCAT, struttura di ricezione radar dell’associazione scientifica dell’Istituto svedese di fisica spaziale e del dipartimento di Scienze spaziali della Luleå University of Technology, entrambi con sede nella città svedese.
Lo sguardo dell’Europa nello spazio e sulla Terra
La competitività nella corsa allo spazio, in Europa, è ancora complessa a causa della separazione dei segmenti della space economy (aziende come SpaceX negli Stati Uniti fanno convergere sotto un’unica realtà il segmento di lancio, delle infrastrutture e della vendita di servizi) e dagli investimenti ancora limitati rispetto ad altre superpotenze: l’ESA ha infatti annunciato un aumento del budget a quasi 17 miliardi per il triennio 2023-25, il 17% in più rispetto all’anno appena trascorso, ma che confrontato ai 60 miliardi annui degli Stati Uniti, richiede sforzi ancora maggiori.
Il sito di Kiruna è un passo strategico di un percorso comune europeo verso l’ultima frontiera: “Kiruna è già uno dei punti di accesso nello spazio d’Europa. Ed il nuovo sito di lancio di Esrange è un vantaggio fondamentale che rafforzerà le capacità europee di lanciare satelliti e migliorare la nostra competitività nello spazio” ha affermato Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA.
Il primo passo dello spazioporto Esrange sarà parte dell’iniziativa dell’ESA condotta dalla francese ArianeGroup, joint venture di Airbus e del Gruppo Safran, all’interno del cosiddetto programma Thermis: i test per il riutilizzo dei razzi-lanciatori inizieranno quest’anno. Entro l’inizio del 2024, invece, ci si aspetta il lancio del primo satellite (verso il rafforzamento dell’infrastruttura spaziale europea di cui si parlava sopra) in orbita.
Un passo verso lo spazio ma anche gli occhi puntati sul nostro pianeta, grazie ai satelliti. Il primo ministro Ulf Kristersson ha infatti ricordato un’altra missione chiave a cui contribuirà l’Esrange Space Center: “Esplorare lo spazio ci aiuta a capire il nostro posto nell’universo. Ma la tecnologia spaziale e i dati raccolti possono aiutarci a migliorare le condizioni della specie umana sulla Terra: la mitigazione del cambiamento climatico è fondamentale”. E la Presidente della Commissione europea gli ha dato manforte: “Prendiamo la transizione verde ed il cambiamento climatico: se vogliamo tenere traccia degli effetti di quest’ultimo, lo spazio offre il 60% dei dati di cui abbiamo bisogno per capire cosa succede”. I piccoli satelliti possono effettivamente permetterci di tracciare i disastri naturali (e non) in tempo reale. “E lo stesso vale per l’area della protezione civile e per la gestione del traffico” ha proseguito.
“Lo spazio è importante per la sostenibilità e la transizione ecologica: quando possiamo vedere cosa accade sulla terra (e anche sotto), osservandola, siamo in grado di prendere decisioni più sagge per il clima ed aiutare il nostro unico pianeta” ha concluso la Presidente della Swedish Space Corporation, operatore statale del nuovo centro, Anna Kinberg Batra.