Approvata in Senato una risoluzione contraria alla proposta della Commissione europea di tagli più stringenti alle emissioni dei nuovi mezzi pesanti
Quello dei mezzi pesanti è uno dei comparti più difficili da decarbonizzare: il trasporto su strada realizzato dai camion è responsabile, in tutto il territorio europeo, dello spostamento del 77% delle merci trasportate su terra, contribuendo anche alla catena logistica di rotte ferroviarie, fluviali, marittime e aeree, causando il 70% delle emissioni totali del settore dei mezzi pesanti. Oggi la commissione Politiche dell’Unione europea del Senato boccia la direttiva europea sul taglio delle emissioni degli stessi, puntando a un taglio del 90% per i camion al 2040 e all’obiettivo zero emissioni per gli autobus al 2030.
Il no in Senato
Con una risoluzione passata con 11 voti di maggioranza, la commissione Politiche dell’UE del Senato chiede di rivedere le tempistiche e di stabilire un piano di incentivi a livello europeo per poter attuare questi standard stringenti. “Si rispedisce all’Europa il regolamento con una proposta contraria e motivata: la strada da percorrere deve essere realistica e non a scapito della nostra economia” legge una nota della Lega.
Il documento vuole contribuire a bloccare, insieme ad altri Paesi, la proposta in ragione del mancato rispetto “dei principi di sussidiarietà e proporzionalità” e dei “pesanti oneri di adeguamento alla nuova normativa, senza sufficienti giustificazioni per i costruttori, per il settore della produzione e distribuzione dei carburanti tradizionali, e per le filiere dei biocombustibili avanzati“.
La direttiva europea sui mezzi pesanti
Il settore corrisponde a più di un quarto delle emissioni di gas serra dell’intero settore del trasporto su strada, ovvero il 6% del totale delle emissioni di gas serra nell’UE.
A febbraio, la Commissione europea ha proposto di aumentare il tiro degli obiettivi prefissati per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, che attualmente sono fissati a una riduzione del 15% per i nuovi camion entro il 2025, e del 30% al 2030 (rispetto ai livelli del 2019 e del 2020).
Si tratta di tagli del 45% e del 65% nelle emissioni rispettivamente per il 2030 ed il 2035, verso una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040. Gli standard della proposta non includono biocombustibili e combustibili sintetici e, secondo T&E, dovrebbero essere addirittura ancora più stringenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di metà secolo.
L’obiettivo del regolamento è quello di sostenere l’industria europea dell’energia e della mobilità pulite, dando maggiore impulso alla competitività internazionale: “L’Unione europea è leader nel mercato della produzione di camion e autobus e un quadro giuridico comune l’aiuta a mantenere questa posizione in futuro. In particolare, gli standard rivisti danno un segnale chiaro a lungo termine che orienta l’industria dell’Unione verso investimenti nelle tecnologie innovative a zero emissioni e incentiva la diffusione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento“, aveva specificato in una nota la Commissione europea.