Il gruppo Stellantis e il colosso cinese delle batterie CATL hanno firmato un accordo da 4 miliardi di euro per una joint venture che porterà alla costruzione di una nuova gigafactory europea
Il gruppo Stellantis sta vivendo un momento critico della sua storia, con gli effetti delle difficoltà del settore automotive che si stanno riverberando anche nel colosso frutto della fusione tra FCA e PSA. In questi giorni sono stati annunciati una serie di licenziamenti nelle aziende dell’indotto, anche se negli ultimi giorni è arrivata la buona notizia del salvataggio – per almeno un anno – dei 249 posti di lavoro nelle realtà di Trasnova, Logitech, Teknoservice e Csa.
La joint venture tra Stellantis e CATL
Stellantis nel frattempo sta cercando un nuovo assestamento dopo l’addio di Carlos Tavares (e l’arrivo di Jean-Philippe Imparato come manager di punta per l’Europa). E ha annunciato negli scorsi giorni una ambiziosa joint venture nientemeno con CATL. Il colosso cinese delle batterie ha firmato un accordo per un investimento assieme al gruppo che tocca i 4,1 miliardi di euro.
L’obiettivo della collaborazione al 50% tra le parti sarà quello di mettere in piedi un impianto europeo di produzione di batterie LFP (litio ferro fosfato) a Saragozza, in Spagna. Impianto che sarà realizzato in fasi diverse, e che mira ad essere sostenibile e neutrale in termini di emissioni. La struttura segue quelle già operative in Europa di CATL in Germania ed Ungheria.
Verso una gigafactory da 50 GWh
La produzione su larga scala dovrebbe iniziare “entro la fine del 2026”, riporta il comunicato di Stellantis. Prevista una capacità della gigafactory di 50 GWh, “a seconda dell’evoluzione del mercato elettrico in Europa e del continuo sostegno delle autorità in Spagna e dell’Unione Europea”. Con questa partnership il gruppo automobilistico può assicurarsi così una produzione di batterie per la sua gamma di veicoli elettrici nei segmenti B e C.
D’altronde la Cina sta mettendo in croce il settore automobilistico del resto del mondo nel terreno delle BEV. Forte anche della propria leadership nel settore delle batterie, Sacro Graal delle vetture elettriche. Collaborare quindi con una realtà di primo piano a livello globale nel settore come CATL si rivela perciò necessario per sostenere la propria produzione e mercato di auto a batteria. L’accordo tra le due parti affonda le radici nel novembre 2023, con la firma di Memorandum of Understanding. Un documento non vincolante “per la fornitura locale di celle e moduli di batterie LFP per la produzione di veicoli elettrici in Europa”.
Il presidente di Stellantis John Elkann ha commentato: “Questa importante joint venture con CATL permetterà di produrre batterie innovative in uno stabilimento già leader nel settore dell’energia pulita e rinnovabile, contribuendo al funzionamento di un approccio sostenibile a 360 gradi”.
Robin Zeng, presidente e amministratore delegato di CATL, ha aggiunto: “Credo che la nostra tecnologia per batterie all’avanguardia oltre al nostro eccezionale know-how operativo combinati con l’esperienza di Stellantis, siano una scelta ottimale. L’esperienza pluridecennale nella gestione di attività commerciali a Saragozza garantirà un’importante storia di successo nel settore. L’obiettivo di CATL è quello di rendere la tecnologia a zero emissioni di carbonio accessibile in tutto il mondo”.
Ma intanto la gigafactory di Termoli va avanti
Nel frattempo, che fine ha fatto la gigafactory Stellantis di Termoli? Come riporta RaiNews, il progetto resta sempre in piedi. I piani di ACC (joint venture che vede anche la partecipazione di Mercedes-Benz e TotalEnergies) saranno confermati nel corso del primo semestre del prossimo anno. A differenza di quelle prodotte a Saragozza, le batterie di Termoli verranno destinate a vetture di grandi dimensioni.
Immagine di Copertina: Stellantis