Roma, 21/11/2024
Roma, 21/11/2024

Minerali critici, a breve i negoziati UE-USA

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Arrivano nuove direttive di negoziato per l’Unione Europea, che si confronterà con gli Stati Uniti d’America sul tema dei minerali critici. L’obiettivo è quello di favorire le imprese europee sul mercato statunitense, e per farlo ci sarà una certa attenzione alla sostenibilità

Un accordo che “rafforzerà la cooperazione per lo sviluppo di tecnologie pulite nell’ambito della transizione verde e amplierà l’accesso a fonti di minerali critici sostenibili, affidabili ed esenti da violazioni dei diritti dei lavoratori”: è così che Valdis Dombrovskis, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e il commissario europeo per il Commercio, racconta il trattato sui minerali critici che sarà negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti. Un patto che il nostro continente ha scelto di affrontare adottando una serie di direttive ben precise.

Cosa sono i minerali critici

Nell’ambito della produzione di veicoli elettrici la Commissione europea ha riconosciuto l’esistenza dei cosiddetti minerali critici, il più importante dei quali è senza dubbio il litio recentemente trovato anche in Iran. Si tratta di quegli stessi materiali fondamentali per la transizione ecologica sui quali poco tempo fa l’Italia aveva pensato di spostare i fondi del PNRR.

La caratteristiche che rendono questi minerali dei materiali primari critici (Critical Raw Materials – c’è una lista ufficiale dell’Unione Europea) sono la loro importanza economica e il grande rischio nel mantenimento di un approvvigionamento sicuro e costante. Quest’ultimo, per un materiale come il litio – che è fondamentale per la produzione delle batterie dei veicoli elettrici (ma anche di tanti altri prodotti, come ad esempio gli smartphone) – è un tema molto importante considerando che spesso i Paesi che lo estraggono si trovano in condizioni di instabilità politica.

Perché un accordo sui minerali critici è così importante

L’UE ha tutto l’interesse a promuovere la catena di approvvigionamento con gli USA per la produzione di batterie per i veicoli elettrici. Anche perché solo nel 2022 gli Stati membri dell’Unione hanno esportato materie prime critiche per 8.3 miliardi di euro.

I Paesi europei non possono essere esclusi da questo mercato: sarebbe un grande problema. Dallo scorso anno il governo Biden ha promulgato la Legge sulla riduzione dell’inflazione (IRA). Si tratta di una normativa che introduce un regime di crediti per i veicoli puliti a cui si può accedere soltanto se una parte dei minerali critici della batteria del mezzo è riciclata in Nord America oppure estratta e lavorata negli USA o nei Paesi con cui ha rapporti di libero scambio in quest’ambito. In sostanza, chiunque venda minerali critici ai cugini americani per essere favorito nel mercato automobilistico locale deve essere in questa lista di Paesi.

Preparandoci al negoziato

Non c’è però troppo da preoccuparsi. Già il 10 marzo scorso la Presidente della Commissione europea Von der Leyen e il Presidente USA Biden avevano rilasciato una dichiarazione di intenti in cui affermavano di voler siglare questo accordo. Desiderio ribadito in un altro documento del Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia il 31 maggio.

“L’accordo – ha spiegato ancora Dombrovskis farà sì che le imprese chimiche e minerarie dell’UE godano di un accesso equo e senza attriti al mercato statunitense e possano rifornire sia i produttori di veicoli elettrici dell’UE che quelli statunitensi”. Così competeranno nel mercato statunitense alla pari degli stessi USA, del Cile, della Repubblica di Corea e del Giappone. Ma non solo.

Le direttive scelte dall’UE per portare avanti i negoziati per questo accordo sono molto specifiche, e mirano a rendere il mercato sempre più sostenibile. Non si parlerà soltanto di un’agevolazione degli scambi, allora. Sul tavolo anche la cooperazione internazionale per proteggere l’ambiente con approcci di economia circolare e norme tecniche internazionali. Ma anche la promozione dei diritti dei lavoratori nel settore delle materie prime critiche e il rafforzamento di catene di approvvigionamento sostenibili ed eque. Di questi giorni anche l’attenzione al Regolamento sulle batterie e il recente accordo sul tema con la Corea del Sud.

Ora bisognerà solo aspettare la decisione del Consiglio, dopodiché la Commissione potrà avviare ufficialmente i negoziati e concludere il patto.

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