La Commissione Europea propone un piano per abbattere le emissioni dei mezzi pesanti e quelli del trasporto pubblico tramite una serie di tappe intermedie. I punti del Green Deal europeo
Entro il 2050 l’Europa dovrà raggiungere la neutralità climatica, come previsto dal piano del Green Deal presentato dall’UE nel 2019 e che si propone di raggiungere una serie di tappe intermedie verso questo ambizioso obiettivo. Una di queste è l’approvazione degli obiettivi zero emissioni di auto e furgoni al 2035, proprio ieri, da parte dell’Europarlamento.
Tra di esse, anche il raggiungimento delle emissioni zero nel trasporto pubblico locale e dei mezzi pesanti: in particolare è stato fissato un traguardo per i nuovi autobus urbani entro il 2030, mentre un decennio dopo gli altri mezzi come camion e tir dovranno ridurre le proprie emissioni del 90%.
Il contributo dei mezzi pesanti alle emissioni di CO2
Si fa presto infatti a parlare di mobilità sostenibile se solitamente si pensa o peggio ci si concentra solo sulle auto private: la zona grigia dei mezzi pubblici su gomma e dei camion infatti è responsabile, secondo dati diramati delle istituzioni europee, di oltre 6% delle emissioni di gas serra nel territorio dell’UE, e di oltre il 25% delle emissioni degli stessi gas prodotti nel trasporto su strada.
Come riporta inoltre la Commissione europea nel presentare l’obiettivo, “soprattutto nel settore del trasporto merci, le emissioni stanno aumentando rapidamente. Ciò è dovuto principalmente alla crescente domanda di trasporto su strada, che dovrebbe continuare a crescere in futuro. Nel 2019, le emissioni del trasporto merci sono state superiori del 44% rispetto alle emissioni del settore aereo e del 37% rispetto alle emissioni del trasporto marittimo”.
Le tappe fissate dall’UE per la riduzione delle emissioni nei mezzi pesanti
Perciò la Commissione europea ha deciso di fissare questi nuovi obiettivi nel proprio Green Deal, in modo da contribuire alla neutralità climatica inserendo in maniera graduale norme più rigorose sulle emissioni di CO2 per la maggior parte dei veicoli pesanti, tramite una serie di obiettivi in successione.
Dal 2030 ci dovrà essere una riduzione delle emissioni del 45%, dal 2035 del 65%, dal 2040 del 90%.
La proposta riguarda camion oltre le 5 tonnellate, gli autobus urbani e i pullman a lunga percorrenza da oltre 7,5 tonnellate, e i rimorchi. Inoltre, la Commissione ha proposto la conversione di tutti i nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030.
I benefici previsti
Il tutto nell’ottica di ridurre la domanda di combustibili fossili (anche all’interno degli obiettivi del progetto REPowerEU, con alcuni punti recepiti anche dal nostro PNRR; in particolare, si prevede la diminuzione della domanda di combustibili di circa 2 miliardi di barili di petrolio nell’arco di tempo che va dal 2031 al 2050), considerando che il 99% dei veicoli pesanti circolanti in Europa è alimentato con motori termici, oltre a migliorare l’efficienza e l’emancipazione energetica, nel settore dei trasporti e nella qualità dell’aria delle metropoli.
Altro dettaglio da non sottovalutare è anche quello della competizione globale nel settore della transizione ecologica e della mobilità alternativa, giacché “l’UE è leader di mercato nella produzione di autocarri e autobus e un quadro giuridico comune contribuisce a garantire tale posizione per il futuro”, trainando inoltre un indotto che riguarda anche le infrastrutture di ricarica.
Tra l’altro, gli standard attuali sulle emissioni dei veicoli pesanti approvati nel 2019 non sono più in linea con gli obiettivi climatici che si è posta l’UE, perciò si è provveduto a proporre questi nuovi standard più conformi alle mutate esigenze ed ambizioni sulla sostenibilità, al piano Fit for 55 (ovvero la riduzione delle emissioni inquinanti del 55% rispetto ai valori attuali, tramite una serie di normative) e all’accordo di Parigi.
Se è vero che proposte normative come l’Euro 7 stanno incontrando lo scetticismo delle grandi case automobilistiche, d’altro canto l’UE sta andando avanti dritta come un treno anche per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica, con la Commissione che ha avanzato la richiesta di installare dei punti di ricarica e rifornimento ogni 60 km nelle autostrade per quelle di tipo elettrico e ogni 150 km per la tipologia ad idrogeno (che ben si presta per i mezzi pesanti).
“Tutti i settori del trasporto devono contribuire per la sostenibilità”
Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea che di recente si è detto convinto che le auto elettriche saranno più convenienti di quelle con motore termico, ha commentato: “Per raggiungere i nostri obiettivi in materia di clima e inquinamento zero, tutti i settori del settore dei trasporti devono contribuire attivamente”.
“Nel 2050, quasi tutti i veicoli sulle nostre strade dovranno essere a emissioni zero. La nostra normativa sul clima lo richiede, le nostre città lo richiedono e i nostri produttori si stanno preparando per questo. Con la proposta odierna, ci assicuriamo che i nuovi camion diventino meno inquinanti e che più autobus a zero emissioni circolino nelle nostre città. La lotta alla crisi climatica, il miglioramento della qualità della vita dei nostri cittadini e il rafforzamento della competitività industriale dell’Europa vanno di pari passo” ha concluso.