Roma, 21/11/2024
Roma, 21/11/2024

Taranto e progetti green. L’assessore Giorno: “Progettiamo un contesto urbano ecologico e sostenibile”

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Oltre l’Ilva c’è un mondo di idee “verdi”. Così una città che soffre può essere ripensata per renderla più vivibile da una popolazione che chiede ancora giustizia

Se c’è una città italiana che soffre profondamente l’inquinamento, questa è senza dubbio Taranto. Rossa come la polvere dei parchi minerali dell’Ilva (qualcosa di difficile da immaginare per chi non è mai stato in città), il capoluogo pugliese ha senza dubbio voglia di respirare aria più pulita. Proprio oggi l’incontro tra MIMIT ed il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci pone le basi per una collaborazione verso la riconversione verde del sito produttivo dell’ex Ilva.

Respirare anche grazie a una mobilità più sostenibile: ne abbiamo parlato con Mattia Giorno, assessore ai Lavori pubblici e Mobilità sostenibile del Comune di Taranto. Tra autobus elettrici, piste ciclabili e progetti di micro-mobilità urbana, le proposte sono tante, e a queste si aggiunge il progetto regionale per una Puglia Hydrogen Valley, polo per la produzione di una delle materie prime del futuro.

Gli spostamenti ecologici dei tarantini

È chiaro che non bastano un paio di progetti per la mobilità sostenibile a “curare” un territorio che lotta da decenni ormai con una malattia ben più grande. Si parla di 1650 morti all’anno a causa dell’inquinamento, soprattutto per ragioni cardiovascolari e respiratorie, e di una media di circa 3857 ricoveri. Eppure l’impegno per spostarsi in modo meno inquinante può portare alle persone un barlume di speranza oltre che una ancora maggiore coscienza del proprio potere e impatto (positivo e negativo) sull’ambiente circostante.

Oggi, dunque, i tarantini si possono muovere con 24 autobus ibridi, ai quali se ne aggiungeranno 56 in primavera. Saranno inoltre a breve immatricolati 5 autobus elettrici per una linea totalmente sostenibile. Ma c’è dell’altro.

“Con la linea di Bus Rapid Transit i mezzi elettrici su corsie preferenziali collegheranno i quartieri periferici di Tamburi, Talsano e Paolo VI alla città”, ha spiegato l’assessore Giorno a Mobilità Futura. Il quartiere Tamburi è proprio uno dei più toccati dall’inquinamento, dato che confina con l’Ilva. Si tratta di un progetto finanziato con le risorse del PNRR e che sarà il più grande appalto nella storia del Comune. L’obiettivo è quello di fornire un’alternativa ai mezzi privati attraverso la possibilità di spostarsi velocemente in città.

La micro-mobilità a Taranto

Spostarsi con mezzi alternativi, però, non vuol dire soltanto usare i trasporti pubblici. Già nel 2020 erano arrivati i primi monopattini elettrici, ma con due avvisi pubblici nel 2022 la flotta in città è giunta a un totale di 700 monopattini, 400 biciclette, 100 motorini e 70 auto per il noleggio a breve termine.

Per spostarsi con la micro-mobilità ci si può affidare anche a un totale di 12 km di piste ciclabili, ancora insufficienti a collegare tutta la città ma in corso di ampliamento. Anche perché fare mobilità sostenibile non vuol dire solo avere mezzi green. Bisogna “trasformare i centri urbani in luoghi più verdi, diversificati ed inclusivi, che consentano la coesistenza delle diverse modalità di trasporto in modo sicuro ed efficiente”, come spiega ancora Giorno.

Tra le proposte per il futuro rientrano dunque non solo corsie preferenziali per i mezzi di trasporto green, ma anche colonnine di ricarica, ampliamenti dei confini dei servizi di sharing e altre azioni infrastrutturali. Il tutto condito dall’ascolto della cittadinanza, migliorato grazie alle neonate consulte comunali.

Il boom dell’idrogeno con la Puglia protagonista

Sempre nel tarantino sorgerà uno dei tre impianti della cosiddetta Puglia Green Hydrogen Valley, una regione di produzione di idrogeno verde che dallo stivale d’Italia diventerà un esempio di innovazione e spirito di imprenditoria ecologica da ammirare in tutto il mondo. Le altre sedi saranno Brindisi e Cerignola (in provincia di Foggia), e si occuperanno insieme a quella del capoluogo di regione di produrre idrogeno a zero emissioni.

Le fabbriche saranno tutte alimentate da impianti fotovoltaici con capacità complessiva di 220 MW. La previsione per la produzione annuale di idrogeno rinnovabile è di 300 milioni di metri cubi l’anno.

Un polo che ha la potenzialità di diventare strategico anche a livello internazionale, considerando che in Europa al momento esistono solo una ventina di progetti di così ampio respiro. E, proprio per la portata che qualcosa del genere può avere sul territorio, si affiderà principalmente a realtà locali: coinvolgerà l’Acquedotto Pugliese, le Ferrovie Apulo Lucane, i Distretti tecnologici e produttivi pugliesi, il Politecnico di Bari, le Università di Bari, di Foggia e del Salento.

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