La Cina continua a dominare il mercato delle batterie e la classifica di BloombergNEF sulla catena di approvvigionamento di batterie agli ioni di litio per l’anno passato e nelle previsioni del prossimo quinquennio
L’industria manifatturiera delle batterie non cenna a fermarsi, con un valore di mercato che, in Europa, si stima raggiungerà i 250 miliardi di euro all’anno dal 2025. Il settore, però, è ancora guidato dalla Cina, che detiene un’ampia fetta della produzione di celle (75% del totale) e di anodi ed elettroliti (90%) usati nelle batterie. Ecco i dati BloombergNEF (BNEF) sul mercato delle batterie agli ioni di litio, la tecnologia oggi più diffusa nella mobilità elettrica (larga parte dei consumi del metallo – oltre il 70% – sono associati alla produzione di batterie per veicoli elettrici).
Le batterie al litio nel 2022: Cina in testa
La Cina ha giocato d’anticipo nella corsa alle batterie, entrando nel mercato prima degli altri Paesi: i dati BNEF registrano tassi di crescita notevoli anche nel 2022, in cui la Cina (in testa per il terzo anno consecutivo) è stata responsabile del 77% della produzione di batterie Li-ion nel mondo, ovvero di 893 GWh su una capacità globale di 1163 GWh. Riportiamo i dati relativi alla sola capacità produttiva (la classifica BNEF completa tiene conto di vari fattori, tra cui punteggio ESG, innovazione, domanda, e vede, ad esempio, il Canada al secondo posto) dell’anno appena trascorso nella tabella.
Classifica | Paese | Capacità di produzione di celle per batterie (2022) in GWh | % del totale |
#1 | Cina | 893 | 77% |
#2 | Polonia | 73 | 6% |
#3 | Stati Uniti | 70 | 6% |
#4 | Ungheria | 38 | 3% |
#5 | Germania | 31 | 3% |
#6 | Svezia | 16 | 1% |
#7 | Corea del Sud | 15 | 1% |
#8 | Giappone | 12 | 1% |
#9 | Francia | 6 | 1% |
#10 | India | 3 | 0,2% |
Altri | 7 | 1% | |
Totale | 1163 | 100% |
La Cina può effettivamente contare su sei tra i dieci più grossi produttori di batterie sul mercato globale, prima tra tutte, CATL (che fornisce batterie ad aziende come Tesla, BMW e Volskwagen), e poi BYD, colosso automobilistico che ha di recente superato la giapponese Panasonic. Seguono poi le più piccole CALB, Guoxuan, Sunwoda e SVOLT.
Le previsioni per il 2027: e gli Stati Uniti e l’Europa?
Un quasi monopolio di mercato che non sembra arrestarsi nei prossimi cinque anni. Le previsioni per il 2027 riportano un aumento della capacità produttiva globale, arrivando a 8945 GWh, di cui 6197 GWh (o il 69%) consisterà nella capacità di produzione della sola Cina. Riportiamo la classifica secondo le previsioni nella tabella.
Classifica | Paese | Capacità di produzione di celle per batterie (previsioni per il 2027) in GWh | % del totale |
#1 | Cina | 6197 | 69% |
#2 | Stati Uniti | 908 | 10% |
#3 | Germania | 503 | 6% |
#4 | Ungheria | 194 | 2% |
#5 | Svezia | 135 | 2% |
#6 | Polonia | 112 | 1% |
#7 | Canada | 106 | 1% |
#8 | Spagna | 98 | 1% |
#9 | Francia | 89 | 1% |
#10 | Messico | 80 | 1% |
Altri | 523 | 6% | |
Totale | 8945 | 100% |
Stati Uniti
Tra le previsioni del prossimo quinquennio, c’è un’aspettativa di aumento della capacità statunitense di oltre 10 volte quella attuale. Da una parte, l’Inflation Reduction Act dell’anno passato ha introdotto una serie di misure volte a tutelare i costruttori che utilizzano materiali di produzione nazionale, con incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e sussidi a sostengo dei costi delle materie prime e della componentistica per batterie. Un altro fattore che potrebbe modificare il panorama di approvvigionamento statunitense nel settore delle batterie sono gli investimenti da parte di grandi costruttori di auto come Ford e General Motors e dalla coreana SK Innovation anche per la costruzione di gigafactory (enormi impianti di produzione di massa di celle per batterie con una capacità superiore a 1 GWh l’anno) negli Stati Uniti e non solo.
Europa
Non solo, perché progetti simili stanno avvenendo anche in Europa, dove gli impianti di produzione di batterie, per il settore automotive e per impianti di ricarica stazionaria, in progetto risultano attualmente a cifra 38 (di cui tre in Italia). La top ten delle previsioni per il 2027 contiene ben sei Paesi europei, con la Germania al terzo posto (attualmente ha la maggiore capacità del continente) seguita dall’Ungheria, dove ci sono stati investimenti anche da parte di società estere, tra cui proprio CATL e SK Innovation. La Commissione europea ha approvato da qualche anno un Piano d’azione sulle batterie per la realizzazione di una filiera europea di produzione di batterie vera e propria e soprattutto sostenibile (grazie agli sforzi che ci si auspicano nel quadro del Green Deal europeo) che compenserebbe i ridotti livelli di materie prime nel continente ed è una componente chiave per il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
Sottolinea Ellie Gomes-Callus, analista di BNEF: “Molti Paesi europei stanno capitalizzando con successo sul potenziale delle proprie catene di approvvigionamento, ma i dati [2022] indicano che la crescita europea inizia a essere superata da quella nordamericana e asiatica. Paesi europei come la Cecoslovacchia, l’Ungheria e la Polonia [tra i primi stati europei della classifica] continuano a fornire catene di approvvigionamento più pulite e sostenibili. In futuro, consolideranno certamente la loro ambizione di crescita e riceveranno sempre più investimenti nel settore manifatturiero delle batterie”. Anche la Finlandia, grazie alla sua catena di approvvigionamento in crescita, infrastrutture di qualità e una rete “pulita” è in un contesto favorevole per la produzione di batterie agli ioni di litio e la Svezia, che ha registrato una discesa nella classifica di BNEF nel 2022, ha buone prospettive davanti in seguito alla recente scoperta di un giacimento di terre rare.