Roma, 21/11/2024
Roma, 21/11/2024

Pronto il Blue Trolley Bus: italiano, elettrico e a guida autonoma

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L’autobus di Blue Engineering viaggia su gomma, offre la ricarica wireless e una capienza modulare fino a 500 passeggeri. Il progetto ha visto la collaborazione del Politecnico di Torino e i finanziamenti della Regione Piemonte

È arrivato il momento: dopo un’attesa lunga quasi 5 anni è stato presentato ed è pronto a essere immesso sul mercato il Blue Trolley Bus, l’autobus elettrico a guida autonoma pensato e realizzato dall’azienda torinese Blue Engineering.

Cos’è il cosiddetto “BTB”

“È un tassello importante per la smart city, perché può congiungere o legare due punti della città senza problemi perché non ha binari, non ha infrastruttura e può andare su strada”: così racconta Mohamed Eid, l’amministratore delegato dell’impresa. Il Blue Trolley Bus, anche detto ‘BTB’, è l’unico mezzo articolato a guida autonoma mai creato, a differenza dei già esistenti autobus tradizionali che si guidano (quasi) da soli.

Nasce nel 2018 da un progetto dell’impresa torinese, che ha poi collaborato con aziende specializzate, Politecnico e Università di Torino. Per realizzarlo ci sono voluti 5,5 milioni, un terzo dei quali sono stati finanziati dalla Regione Piemonte attraverso i Fondi europei per lo Sviluppo Regionale.

La presentazione del Blue Trolley Bus a Torino (Blue Engineering)

“Il Blue Trolley Bus ha la capienza di un tram, ma viaggia su gomma, quindi non richiede una infrastruttura – ha spiegato ancora l’ad – può raggiungere i 64 metri per le zone ad alto traffico con una capienza fino a 500 persone. Un autobus può infatti arrivare ad una lunghezza di 32 metri, ma può essere collegato ad un altro in modo modulare così da raddoppiare di dimensioni. Tra le caratteristiche più interessanti anche la ricarica wireless della batteria, che avverrebbe attraverso delle bobine da installare sul manto stradale.

L’obiettivo è stato fin da sempre quello di creare un prodotto efficiente per il trasporto di massa ma allo stesso tempo sostenibile. E quel cuore verde alla base del BTB oggi lo ritroviamo anche nei suoi interni: nell’abitacolo infatti sono state installate delle piante purificanti. “Così le persone si rilassano e l’aria è più pulita”, commenta sorridendo Eid.

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Interni del Blue Trolley Bus con le piante purificanti

All’estero c’è già chi è interessato, ma anche l’Italia potrebbe beneficiare dal Blue Trolley Bus

Cina e Turchia hanno già bussato alla porta di Blue Engineering per ordinare il loro autobus modulare – quest’ultima potrebbe persino chiederne 10.000 unità. Un successo da capogiro che fa ben sperare l’impresa torinese, che ha investito tempo, denaro e lavoro in un progetto di complessa realizzazione.

D’altronde, il BTB è decisamente economico rispetto ad altri mezzi simili. Costerà un terzo rispetto a un tram, tra i 600 e i 700mila euro, proprio perché non richiede infrastrutture particolari. Anche in Italia se ne potrebbe fare largo uso, soprattutto laddove i mezzi sono ancora lenti e inquinanti.

Proprio per questo l’azienda vorrebbe vendere i primi mezzi in Italia. “A Torino potrebbero servirne un centinaio”, ha riflettuto Mohamed Eid, “a me piacerebbe anzitutto fare un accordo con la Gtt [l’impresa di trasporti torinese, ndR]. Anche la filiera produttiva può rimanere in Piemonte, “unica regione che unisce le competenze in ambito automobilistico e ferroviario”. Una bella notizia anche perché la ricaduta occupazionale per un progetto di questo tipo, conclude l’ad, “è di un migliaio di persone per la produzione e un altro migliaio per l’indotto”.

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