Dal 2024, venti aerei elettrici voleranno nei cieli australiani. La Northern Territory Air Service (NTAS), una compagnia aerea regionale australiana, ha concluso l’acquisto da Eviation.
Eviation è una delle ormai diverse aziende che si occupano della progettazione – e, in futuro, della produzione – di questi particolari mezzi di trasporto. Una notizia che segue una rotta di sempre maggiore interesse nell’aviazione alternativa da parte delle grandi imprese mondiali.
Gli aerei di Eviation: come funziona l’elettrico
Al momento non sono emerse molte notizie sull’accordo tra l’impresa australiana e l’israeliana Eviation. Quello che però si sa è che, come in molti altri casi, questi aerei saranno utilizzati per rotte regionali, che non superano i 500 chilometri. Questo tipo di mezzi, nonostante ciò, sono stati scelti anche fuori l’Australia, da Cape Air, DHL, Evia Air e Global Air.
Si tratta ancora di preordini, in attesa dell’utilizzo ufficiale dei mezzi. Nel caso di Eviation, in totale ad oggi sono stati prenotati 300 aerei per un totale di 2 miliardi di dollari.
Il velivolo venduto da Eviation è il modello Alice, più grande di molti competitor, che quest’anno ha effettuato il suo viaggio inaugurale.
Alice può trasportare fino a 9 passeggeri e raggiungere i 500 km/h circa: ciò che manca per volare ora è il certificato ufficiale di entrata in servizio. Le fasi di test e produzione delle batterie del velivolo sono state affidate all’austriaca AVL, già produttrice di pacchi batteria per il Gruppo Volkswagen e Porsche.
La ricarica, invece, si prevede che possa essere effettuata tramite dei veicoli di ricarica mobile simili ai mezzi contenenti il carburante usati attualmente nell’aviazione. Per ogni ora di volo sarà necessaria una ricarica di circa 30 minuti.
I dubbi sulla proposta full-electric
Come buona parte delle proposte attuali, quella dell’elettrico non risolve del tutto né il problema energetico né quello ecologico, ma si mantiene una delle proposte più funzionali nell’ambito delle brevi tratte regionali.
A meno che non vi sia la certezza dell’uso di energia totalmente pulita, infatti, le centrali elettriche tradizionali non sono affatto green. E rappresentano il 70% dell’energia prodotta in Australia. Anche per questo già da tempo si parla di biocarburanti, ma ancora di più di idrogeno. Quest’ultima opzione, infatti, potrebbe trovare particolare applicazione nell’aviazione.
Il CEO di NTAS Ian Scheyer ha dichiarato che “L’Australia è conosciuta in tutto il mondo per i suoi paesaggi mozzafiato, e l’utilizzo di tecnologie carbon-free è fondamentale per preservare l’ambiente per le future generazioni”. Per quanto l’obiettivo ultimo possa essere encomiabile, rimangono dubbi sulla sua efficienza nel lungo termine.