Roma, 21/11/2024
Roma, 21/11/2024

Volkswagen ci ripensa sull’elettrico. Si torna per ora ai motori termici, ma sostenibili

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Piccola ma emblematica marcia indietro di Volkswagen, che rivede i suoi investimenti per l’elettrico destinandone una parte allo sviluppo dei motori termici. Altri marchi stanno rivedendo i propri piani, puntando per ora ai carburanti sostenibili

La rivoluzione della mobilità elettrica rischia di subire uno slittamento. Questo è ciò che potremmo dedurre dalla decisione di Volkswagen di rivedere i propri investimenti nelle auto a batteria.

Volkswagen e la marcia indietro sull’elettrico

Il colosso tedesco infatti prevedeva evidentemente un mercato più reattivo e ricettivo per le BEV, che però al momento non sembra esserlo. Già lo scorso marzo l’azienda aveva annunciato di cancellare la produzione della ID.3 nello storico impianto di Wolfsburg, dove nascono i modelli dotati di motore termico. Questo perché la domanda per la vettura alla spina prodotta da VW resta bassa e nelle fabbriche di Zwickau (dove appunto viene prodotta la ID.3) non ci sono eccedenze da traslare a Wolfsburg.

Il marchio tedesco sta perciò rivedendo le proprie priorità. E ciò significa mettere per ora un po’ la sordina alle elettriche per concentrarsi più sui modelli plug-in ibridi. Tradotto in soldoni: un terzo dei 180 miliardi (quindi 60) che nel 2023 sono stati destinati inizialmente allo sviluppo delle nuove elettriche sarà dirottato nello sviluppo dei motori termici. Come ha spiegato il Chief Financial Officer e Chief Operating Officer del Gruppo Volkswagen, Arno Antlitz, l’obiettivo è rendere competitivi i modelli tradizionali, oltre ovviamente a far sì che possano essere più sostenibili. E come riporta l’edizione britannica di Motor1.com, il dirigente VW ha dichiarato: “Il futuro è elettrico, ma il passato non è ancora finito”. E quel terzo di investimento sui 180 miliardi resterà comunque tale, ma orientato alle endotermiche.

Uno stop solo momentaneo per le elettriche, ma gli obiettivi di vendita vengono rivisti

Non è una drastica inversione a U, visto che i progetti per le BEV restano in piedi. Ma è comunque una revisione emblematica rispetto alle previsioni della stessa Volkswagen, che non molto tempo fa ipotizzava un mercato coperto per l’80% dalle auto alla spina entro il 2030. E con l’obiettivo di vendere solo elettriche dal 2033.

Due anni dopo in Europa scatterà il bando alla diffusione di nuove vetture endotermiche, sempre che questa misura non venga intanto sottoposta a revisione dalle nuove istituzioni UE che andranno a formarsi nelle prossime settimane a seguito delle elezioni. Nell’attesa che il mercato elettrico decolli, perciò, marchi come VW e non solo valutano le alternative.

Non solo Volkswagen: gli altri marchi che stanno rivedendo i loro piani sull’elettrico

Ad esempio i tanto discussi combustibili alternativi, dai biocarburanti a quelli sintetici. Realtà come Lamborghini credono ad esempio nel mantenimento degli attuali motori, purché integrati da carburanti non di origine fossile. La Lanzador, modello GT a batteria che dovrebbe essere lanciata sul mercato dal 2028, non sarà esattamente l’inizio di un nuovo corso per la casa di Sant’Agata Bolognese. Questo perché Lamborghini valuta con maggiore attenzione le prospettive degli e-Fuels.

Ma anche Ford ha rivisto i piani per la sua produzione elettrica, abbandonando l’idea di una esclusiva diffusione di veicoli a batteria sul territorio europeo entro il 2030. Mentre Mercedes ha momentaneamente interrotto lo sviluppo della piattaforma per auto a batteria MB.EA-Large.

L’industria europea però si ritrova accerchiata da molti fuochi. Ad esempio le normative UE sempre più stringenti sulle emissioni, come il tanto vituperato Euro 7 e la concorrenza spietata della Cina che sta aggredendo il mercato forte del fatto di aver giocato in anticipo sull’elettrico. E, soprattutto, la domanda: alla fine bisogna fare i conti con la volontà dei consumatori e con il loro portafoglio. E il mercato, si sa, non funziona con le imposizioni.

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