Dall’ultimo rapporto sulle vendite di veicoli elettrici di PwC, la tendenza globale del mercato della mobilità elettrica è in crescita, con cattive notizie in arrivo proprio dall’Italia, che, nell’ultimo trimestre del 2022, chiude con tassi più bassi rispetto al 2021
L’industria automotive sta compiendo la transizione alla mobilità elettrica in un contesto di sfide, dettate dalla gestione delle catene di approvvigionamento, dei prezzi dell’energia in aumento, e un ruolo dell’Europa come leader nel settore messo sotto pressione da diversi fronti, non solo da quello asiatico ma anche da quello statunitense.
Disponibile il Rapporto Electric Vehicle Sales Review di Strategy&, società di PwC, che, nella sua ultima edizione, valuta i dati di registrazione di nuovi veicoli elettrici in 14 mercati del mondo nell’ultimo trimestre del 2022.
Boom di vendite negli Stati Uniti, e la Cina segue
Il mercato di BEV (veicoli elettrici a batteria) ha registrato un impulso nel corso del 2022, a differenza dei tassi di vendite precedenti che lo vedevano dietro a Cina e buona parte d’Europa. Complici i grossi investimenti che ci sono stati nel settore, insieme agli incentivi messi a disposizione dal governo, grazie alle misure incluse nella legge federale dell’Inflation Reduction Act, le vendite di BEV sono salite dell’88% rispetto allo stesso periodo 2021: la crescita più alta di tutti i mercati analizzati dal report.
Comunque, il mercato cinese non è lontano: in linea con lo sviluppo degli ultimi anni, la crescita del tasso di vendite del Dragone si attesta all’85%.
In Giappone, invece, il mercato è dominato quasi completamente dalla vendita delle auto ibride, con più di un milione di vendite nel corso del 2022, contro le 32.000 elettriche.
In Europa la crescita è presente ma rallenta, la Germania svetta e l’Italia cala
I cinque maggiori mercati europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) hanno registrato un aumento globale del 39% rispetto alle vendite del 2021, con due Paesi che meritano una menzione di merito particolare per questa crescita. Si tratta della Germania (da sola, +66%) che, per la prima volta nell’ultimo trimestre del 2022, ha registrato un numero maggiore di vendite di modelli BEV e hybrid rispetto a quelli a combustione interna (ICE), e del più recente mercato britannico (+40%).
Malgrado la sua generale tendenza positiva, seppur lenta, l’Italia ha registrato invece una riduzione del 34% nelle vendite di veicoli elettrici a batteria, l’ultimo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il motivo principale per gli acquirenti è il prezzo, ancora troppo alto, anche delle elettriche più piccole.
Lo studio riporta anche i dati di Svezia e Norvegia che registrano ottimi tassi di crescita, con le quote di mercato dei BEV rispettivamente al 32% e al 79%, le più alte tra tutti i Paesi, non solo europei, contenuti nel report. L’aumento è registrato anche in Turchia, dove i BEV sono arrivati a quasi 8000 unità e le ibride plug-in (PHEV).
Per dare slancio al mercato della mobilità elettrica ed incentivare una più ampia adozione di BEV verso gli obiettivi europei di elettrificazione del 2035 – spiegati dal Vicepresidente esecutivo del Green Deal europeo Frans Timmermans come “un quadro legislativo chiaro per l’industria, in modo che i produttori sappiano in che direzione muoversi. E la direzione in tutti i mercati del mondo è l’elettrificazione” – sarà fondamentale, in questo contesto, non solo rendere efficaci le misure di incentivi e contributi nazionali, ma anche garantire la realizzazione di una filiera di produzione di batterie europea. Settore in cui, lo sappiamo, la Cina domina: la costruzione di gigafactory prevista in Europa è certamente un passo importante in questo senso.