Roma, 13/04/2025
Roma, 13/04/2025

Stellantis: vendite in calo del 9% nel Q1 2025. Il Nord America pesa sul bilancio del primo trimestre

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Stellantis, il gruppo automobilistico guidato da John Elkann, affronta un avvio d’anno difficile tra transizione industriale, tensioni geopolitiche e una governance ancora in via di definizione. Intanto il mercato sudamericano tiene, mentre Europa e Nord America frenano.

Il primo trimestre 2025 si chiude in tono dimesso per Stellantis, quarto gruppo automobilistico al mondo per volumi, con una flessione delle consegne globali del 9% su base annua, per un totale stimato di 1,2 milioni di veicoli. Un calo che segue il -12% registrato nel 2024 e riflette un quadro ancora instabile, sia sul fronte della produzione che su quello della governance e della strategia globale.

Nord America ed Europa rallentano, Sud America in crescita

Secondo quanto comunicato dal gruppo, la contrazione più marcata si è verificata in Nord America (-20%), dove Stellantis ha scontato la ridotta produzione causata da periodi prolungati di fermo impianto a gennaio, legati alle festività, oltre a ritardi nei lanci dei nuovi modelli Ram heavy-duty.

Anche in Europa, all’interno della cosiddetta area “Enlarged Europe”, le spedizioni sono diminuite dell’8%, in buona parte per la debolezza della domanda di veicoli commerciali leggeri. Al contrario, il Sud America ha rappresentato un’area di resistenza, segnando una crescita del 19%.

Transizione di prodotto e nuovi modelli in arrivo

Stellantis ha sottolineato che, nonostante il rallentamento, l’introduzione di nuovi modelli nel trimestre – tra cui la Citroën C3 Aircross, la Opel Frontera, la Fiat Grande Panda e i Ram 2500 e 3500 – ha sostenuto il portafoglio ordini, contribuendo a mantenere un livello di scorte nei concessionari considerato “normale”.

Tuttavia, il gruppo non ha fornito aggiornamenti sulle ricadute delle tariffe commerciali imposte dagli Stati Uniti, tema particolarmente rilevante in un contesto segnato dalla guerra commerciale in corso tra Washington e Pechino, che sta riplasmando le catene globali del valore nel settore automotive.

Governance in transizione e outlook prudente

Sul fronte della governance, Stellantis si presenta a un appuntamento cruciale con l’assemblea degli azionisti prevista per la prossima settimana ancora senza un CEO permanente, dopo l’uscita di Carlos Tavares a dicembre, in seguito a una crescente tensione con gli investitori e una drammatica perdita di fiducia culminata con il profit warning di settembre 2024.

A guidare la transizione è attualmente John Elkann, presidente del gruppo, in attesa della nomina di una nuova leadership stabile. Il contesto è reso ancor più complesso da un 2024 disastroso, chiuso con un crollo del 70% dell’utile netto e un cash burn da 6 miliardi di euro. Un mix che impone ora cautela nelle previsioni: Stellantis ha già avvertito che miglioramenti significativi non sono attesi prima della seconda metà del 2025.

Le sfide globali: energia, dazi e concorrenza asiatica

L’evoluzione del mercato globale delle auto – tra elettrificazione, crisi delle materie prime, nuove normative ambientali e riassestamento geopolitico – impone ai big dell’automotive una rapida capacità di adattamento. Stellantis si trova oggi a competere con la crescente pressione dei produttori cinesi, la forza d’urto di Tesla e la necessità di rilanciare marchi iconici come Fiat, Jeep e Peugeot.

A questo si aggiunge il rischio di frammentazione normativa e commerciale, soprattutto dopo l’aumento delle tariffe imposte dagli Stati Uniti che, pur non essendo state citate nella nota del gruppo, rappresentano una variabile critica per la pianificazione industriale e la localizzazione della produzione.

Un contesto altamente instabile

La frenata di Stellantis nel primo trimestre del 2025 è un campanello d’allarme, ma non ancora una crisi conclamata. Il gruppo si muove in un contesto globale altamente instabile, dove la leadership forte, l’efficienza industriale e la capacità di innovazione saranno determinanti per uscire dal guado. Il mercato guarda ora con attenzione alle prossime mosse della governance e al bilancio trimestrale atteso il 30 aprile, in cerca di segnali concreti di ripresa.

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