Roma, 17/04/2025
Roma, 17/04/2025

Nissan riduce la produzione della Rogue in Giappone: effetto diretto dei dazi USA voluti da Trump

11

Nissan Motor Co. si unisce alla lunga lista di case automobilistiche internazionali costrette a ricalibrare le proprie strategie produttive a seguito dei nuovi dazi statunitensi. A partire da maggio e fino a luglio 2025, la casa automobilistica giapponese ridurrà la produzione della Rogue, il suo modello di punta per il mercato statunitense, presso lo stabilimento di Kyushu, nel sud del Giappone, come riporta Reuters.

La decisione arriva in risposta all’introduzione da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un dazio del 25% sulle auto importate dall’estero, misura che mira a rafforzare la produzione interna e incentivare l’occupazione manifatturiera nazionale. Tuttavia, le conseguenze per i produttori giapponesi – e in particolare per Nissan – sono significative.

Una contrazione produttiva rilevante

Secondo fonti riservate vicine all’azienda, Nissan prevede di ridurre la produzione della Rogue di circa 13.000 unità tra maggio e luglio, pari a oltre un quinto delle 62.000 unità vendute negli Stati Uniti nel primo trimestre del 2025. Il taglio interesserà il suo più grande impianto in Giappone, quello di Kyushu, dove i lavoratori affronteranno una riduzione dell’orario di lavoro e diverse giornate di sospensione della produzione. Tuttavia, il sito continuerà a operare su due turni giornalieri.

L’azienda ha fatto sapere di voler rivedere la situazione nei prossimi mesi, in funzione dell’evoluzione della politica tariffaria americana.

La reazione di Nissan e il contesto competitivo

In una nota ufficiale, Nissan ha dichiarato di essere impegnata a ottimizzare le proprie operazioni produttive e logistiche, mantenendo come priorità l’efficienza, la sostenibilità e il benessere dei lavoratori. “Il nostro approccio sarà ponderato e mirato, per affrontare sia gli effetti immediati sia quelli di lungo termine,” si legge nel comunicato.

Il Rogue è stato il modello più venduto da Nissan negli Stati Uniti nel 2024, con quasi 246.000 unità vendute, equivalente a oltre il 25% del totale vendite del marchio nel Paese. Nissan produce il Rogue anche a Smyrna, nel Tennessee, dove aveva inizialmente pianificato un taglio della produzione, poi smentito mantenendo operativi entrambi i turni.

Il quadro politico e le implicazioni geoeconomiche

La mossa dell’amministrazione Trump si inserisce in una più ampia strategia di rilocalizzazione industriale volta a ridurre la dipendenza da impianti esteri, specialmente in Asia e in Messico. Tuttavia, l’impatto immediato sembra essere una destabilizzazione della catena di fornitura globale, colpendo produttori che fanno affidamento su impianti produttivi fuori dagli Stati Uniti.

Tra gli altri costruttori colpiti dalle misure:

  • Stellantis ha sospeso la produzione in impianti in Messico e Canada, con impatti diretti su cinque siti americani e 900 lavoratori temporaneamente licenziati.
  • Honda ha annunciato che il nuovo Civic ibrido sarà prodotto in Indiana e non in Messico per evitare i dazi.

Nel frattempo, Nissan, già impegnata in un piano di ristrutturazione globale per ridurre del 20% la capacità produttiva, si trova ora a dover fronteggiare un’ulteriore sfida: rilanciare la propria competitività negli USA, un mercato in cui ha perso terreno a causa di una linea di prodotti datata e una debole presenza nel segmento ibrido.

Uno scenario in evoluzione

Il nuovo CEO Ivan Espinosa è chiamato a risollevare le sorti dell’azienda, in un contesto dove la pressione tariffaria, la trasformazione elettrica e le tensioni geopolitiche ridefiniscono il settore automotive. La scelta di Trump di riconsiderare parzialmente l’applicazione immediata dei dazi apre spiragli di negoziazione, ma le incertezze restano alte.

Nissan rappresenta un caso emblematico di come politiche commerciali unilaterali possano generare impatti sistemici su scala globale. La reattività del comparto industriale sarà determinante per ridisegnare gli equilibri produttivi e commerciali nei prossimi anni.

Related Posts