Automotive Cells Company, joint venture tra Mercedes, TotalEnergies e Stellantis, apre la prima gigafactory per batterie elettriche nel venturo “distretto delle batterie” nel nord della Francia
La Francia si sta muovendo velocemente nella corsa alla transizione energetica e, come l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti, incentiva la produzione nazionale di auto elettriche e, di conseguenza, la costruzione di gigafactory per la produzione di pacchi batteria per i veicoli della nuova mobilità.
Il distretto delle batterie nell’Alta Francia nei prossimi tre anni
Abbiamo raccontato di come si stia venendo a creare un vero e proprio distretto delle batterie nella regione dell’Alta Francia, che creerà più di 10.000 nuovi posti di lavoro. Tra i quattro impianti in arrivo, ci sono investimenti del produttore taiwanese Prologium, leader nello sviluppo di batterie allo stato solido, che ha scelto la regione per costruire un impianto di produzione di 48 GWh di batterie anche grazie alla presenza delle centrali nucleari e dei parchi eolici offshore, oltre ad un canale di approvvigionamento di materie prime. Questa aprirà nel 2026 e sarà preceduta nel 2025 dall’impianto della start-up francese Vektor (entrambe a Dunkerque) e da quello del Gruppo sino-giapponese AESC-Envision che fornirà batterie a Renault.
Nella stessa regione – nel comune di Billy-Berclau, a Douvrin – è stata inaugurata oggi la gigafactory di proprietà della joint venture Automotive Cells Company (ACC), frutto della collaborazione tra il Gruppo Stellantis, Mercedes e il colosso dell’energia TotalEnergies: quella che il ministro francese dell’economia Bruno Le Maire ha definito “un’alleanza tra Italia, Francia e Germania per la creazione di una nuova filiera industriale”. Aspetto ribadito anche dal nostro ministro Adolfo Urso, presente all’inaugurazione.
La produzione dell’impianto sarà avviata questa estate, prevede una produzione di 13,4 GWh e darà lavoro a 1000 dipendenti. Ed è solo l’inizio: si parla di una capacità produttiva di 40 GWh nel 2030. L’impianto sarà alimentato da energia elettrica proveniente da pannelli fotovoltaici e avrà una particolare attenzione nel trattare le acque necessarie ai processi di raffreddamento, grazie al contributo della francese TotalEnergies.
Germania, Francia e Italia per la produzione di batterie
Questi investimenti si inseriscono nel Plan Vert del Presidente Emmanuel Macron che riflette l’impegno per gli obiettivi di decarbonizzazione, verso una “reindustrializzazione”, o una riconversione della filiera industriale, che possa sostenere il processo di elettrificazione.
Il Governo francese si è infatti posto l’obiettivo di produzione di veicoli elettrici al ritmo di 2 milioni di unità all’anno a partire dal 2030. Il nuovo impianto ACC produrrà i sistemi di accumulo per 500.000 di questi veicoli ogni anno, fanno sapere dalla società e dal Ministero francese.
Anche il Presidente di Stellantis John Elkann l’ha definito, in compenso, “un grande progetto europeo” frutto di una collaborazione proficua, che rappresenta il futuro della mobilità. “È una trasformazione darwiniana e questo è un progetto concreto, ancorato nella realtà industriale”, ha aggiunto l’amministratore delegato Carlos Tavares, “Contribuiremo al progetto di produrre in Europa il 23% delle celle delle batterie”.
“Nel 2022, Mercedes-Benz ha più che raddoppiato le proprie vendite di auto elettriche. Le vendite globali sono cresciute del 70% rispetto all’anno precedente: una crescita che ci aspettiamo continui nel futuro” ha commentato l’ad di Mercedes, Ola Kallenius. “Questa collaborazione è un catalizzatore della crescita di auto elettriche a batteria (BEV) in Europa: insieme progettiamo e produciamo una nuova generazione di moduli e celle per batterie e, nel prossimo futuro, porteremo altri due impianti in Germania e Italia [a Termoli, la cui produzione inizierà nel 2026, ndr]. In totale, arriveremo a 2 milioni di batterie all’anno dalla fine del decennio” ha concluso l’ad.
Un impulso alla filiera europea delle auto elettriche
Il programma della joint venture prevede infatti la realizzazione di altre due gigafactory, tra cui una nella molisana Termoli – abbiamo raccontato gli altri progetti per la realizzazione di impianti per batterie in Italia. Il ministro Urso ha sottolineato l’importanza della creazione di questa filiera industriale della mobilità elettrica: “Questo stabilimento dimostra il valore dei programmi di interesse comune europei, come IPCEI batterie 1 che vede la partecipazione di 7 paesi membri e 5 imprese italiane a cui seguirà a breve il programma IPCEI batterie 2 con la partecipazione di 12 paesi membri e 10 aziende italiane”.
Ha ribadito però la posizione contraria allo standard Euro 7, condivisa dai ministri Le Maire e Volker Wissing, e fatto appello alla necessità di “una grande politica assertiva da parte dell’Unione europea” dal punto di vista dell’approvvigionamento delle materie prime necessarie alla transizione – in cui la Cina continua ad avere notevole vantaggio – in grado di indicare “come estrarre le materie prime che ci servono e come e dove lavorarle in poco tempo”.