In un’Europa alle prese con la transizione energetica e la ridefinizione della propria autonomia industriale, la notizia che Scania, brand del gruppo Volkswagen specializzato in veicoli industriali, ha acquisito la divisione di Northvolt dedicata alla produzione di sistemi di batterie per l’industria pesante, rappresenta molto più di una semplice operazione di mercato. È un segnale politico, tecnologico e strategico.
L’accordo – concluso con il curatore fallimentare e relativo a Northvolt Systems Industrial, divisione che conta circa 260 dipendenti tra Polonia e Svezia – riporta alla vita una transazione presentata inizialmente a febbraio per un valore stimato di 6 milioni di dollari, poi congelata a causa del clamoroso fallimento del colosso svedese.
Northvolt: la fine di un sogno (quasi) europeo
Il fallimento di Northvolt, salutata per anni come la “Tesla europea delle batterie”, ha segnato una battuta d’arresto pesante per l’industria continentale, che puntava su di essa per emanciparsi dalla dipendenza tecnologica da Cina, Corea del Sud e Giappone nel campo delle batterie per veicoli elettrici (EV). L’azienda aveva ambizioni enormi: costruire gigafabbriche in Svezia, Germania e Canada e sviluppare un’intera supply chain europea per le batterie agli ioni di litio.
L’inevitabile liquidazione di alcune unità non core era l’ultima mossa disperata per salvare le operazioni centrali. Il fatto che Scania – già stakeholder e cliente della società – abbia colto l’occasione per rilevare una delle divisioni più promettenti, è una mossa tattica di rilievo, che preserva competenze critiche e una base manifatturiera avanzata.
Scania e la corsa all’elettrificazione dei trasporti industriali
L’acquisizione si colloca perfettamente nella strategia di lungo termine di Scania, impegnata a elettrificare il trasporto pesante non solo su strada, ma anche in ambiti off-road come costruzioni, estrazione mineraria e logistica industriale. Si tratta di settori che rappresentano una frontiera strategica per la decarbonizzazione, ma dove le sfide tecniche – come le esigenze di potenza, autonomia e durabilità – richiedono soluzioni tecnologiche su misura.
Con questa mossa, Scania rafforza il proprio know-how interno nella progettazione e integrazione di pacchi batteria avanzati, dotandosi di una filiera verticale più solida, capace di migliorare i margini e ridurre la dipendenza da fornitori esterni in una fase di crescente instabilità geopolitica e commerciale.
La posta in gioco: autonomia industriale e sicurezza energetica
L’acquisizione di Northvolt Systems Industrial, al di là del suo valore economico, rappresenta anche un tentativo europeo di non disperdere competenze industriali e tecnologie strategiche. Il fallimento di Northvolt aveva fatto temere una svendita all’estero – in particolare verso operatori asiatici – di asset fondamentali per il futuro della mobilità elettrica continentale.
In un contesto in cui i rapporti commerciali tra Stati Uniti, Cina ed Europa sono sempre più tesi, con tariffe in aumento, guerre tecnologiche latenti e concorrenza per l’accesso alle materie prime critiche, il controllo diretto della produzione di batterie assume valenza geopolitica oltre che industriale.
Un’opportunità per rivedere il modello europeo delle “gigafactory”
La parabola di Northvolt solleva interrogativi profondi sulla sostenibilità economica e finanziaria delle megainfrastrutture industriali promosse negli ultimi anni. Il modello delle “gigafactory”, sostenuto da miliardi in fondi pubblici e incentivi, rischia di non reggere in un mercato dove il prezzo delle batterie continua a calare, la competizione è spietata e la domanda resta volatile.
Forse è il momento di puntare su una rete più agile di centri specializzati, distribuiti sul territorio europeo, capaci di innovare e collaborare con produttori di veicoli, fornitori industriali e università. L’integrazione verticale, come quella che Scania sta costruendo con questa operazione, potrebbe offrire un’alternativa più resiliente e scalabile.
Una scommessa strategica nel cuore dell’Europa industriale
La salvezza della divisione batterie per l’industria pesante di Northvolt non è solo una buona notizia per Scania. È il sintomo che, anche dopo un fallimento clamoroso, l’Europa può ancora rilanciare la sua ambizione tecnologica nel campo della mobilità elettrica. Ma serve visione strategica, coordinamento pubblico-privato e una capacità reale di attrarre capitale e talento.
In un’epoca segnata dalla corsa globale alla sovranità tecnologica, l’acquisizione di Northvolt Systems Industrial da parte di Scania è un piccolo, ma significativo passo verso una filiera europea dell’elettrificazione più forte, autonoma e competitiva.