Il futurologo Lars Thomsen, del consiglio di amministrazione di Juice Technology, traccia le tendenze relative al mercato delle auto elettriche per il 2023 ed oltre
Le prospettive per la mobilità elettrica sono sempre più concrete, e le difficoltà vissute negli ultimi tempi dovrebbero più o meno rientrare: questa, in estrema sintesi, la previsione del più influente futurologo al mondo nonché consulente per lo sviluppo di business futuri Lars Thomsen, membro del consiglio di amministrazione di Juice Technology AG, azienda con sede in Svizzera specializzata in software, caricabatteria e stazioni di ricarica per i veicoli EV.
Sappiamo che il mercato ha sofferto una congiuntura mondiale tra pandemia e guerra in Ucraina che ha determinato un rallentamento significativo nelle catene di approvvigionamento, a partire dalle carenze nella fornitura dei semiconduttori sino all’impennata dei prezzi energetici. Ma secondo Thomsen nel 2023 il mercato delle auto elettriche, almeno negli Stati Uniti, riprenderà quota, anche grazie alle iniziative politiche a livello federale. “L’Inflation Reduction Act e gli prezzi alti del gas, insieme a diverse interessanti innovazioni nel settore, hanno creato un nuovo slancio per l’adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti. In molti segmenti, la scelta migliore riguarda i veicoli elettrici, non solo per motivi ecologici, ma anche economici e prestazionali. Anche l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici si sta espandendo negli Stati Uniti, ma deve tenere il passo con la velocità della crescente domanda”, ha spiegato il futurologo esperto in materia di energia, mobilità e reti intelligenti.
Secondo Thomsen, nel 2023 si realizzeranno una serie di tendenze (alcune già in atto) tali da dare una ulteriore spinta al mercato delle auto elettriche: vediamole in rassegna.
Il contenimento dei prezzi delle auto elettriche
Un annoso problema dei veicoli EV è il prezzo: ebbene, stando alle parole di Thomsen, quest’anno entreranno nei mercati statunitensi ed europei vetture più convenienti di fascia media ed anche esemplari che sfruttano la più economica tecnologia LFP-Battery, ovverosia le batterie con celle a litio-ferro-fosfato di tipo ricaricabile, e che presentano come vantaggio il fatto di avere un ciclo di vita più lungo e minori costi. Al tempo stesso, la Cina potrebbe aumentare la sua forza esportatrice, anche se il resto del mondo non intende stare a guardare e sta studiando delle contromisure. Per Thomsen comunque entro la fine del 2023 la quota di mercato dei veicoli EV aumenterà del 25%, con un raddoppio nel prossimo biennio.
La mobilità elettrica e le vendite delle vetture dovrebbero poi beneficiare del contenimento dei prezzi dell’energia e una gestione più intelligente delle reti (e anche su questo si sta lavorando, con aziende che si stanno muovendo per creare dei circoli virtuosi di ottimizzazione e redistribuzione dell’elettricità tra le auto, protagoniste delle reti V2G, edifici, impianti e così via).
L’espandersi della concorrenza
Inoltre, i migliori benefici per i consumatori e quindi per i futuri acquirenti delle vetture EV arrivano come sempre dalla libera concorrenza e dalla competizione globale. Se la Cina proseguirà la sua marcia in termini di esportazione ponendosi con il fiato sul collo dei mercati europei, statunitensi, asiatici e così via, conquistando il 20% delle quote entro il 2027 grazie alla rapidità di produzione e fornitura anche nella componentistica, il resto del pianeta si sta organizzando come abbiamo visto per rispondere colpo su colpo.
Questo a partire dalle case automobilistiche sempre più convertite sulla via dell’elettrico per passere poi ai progetti relativi alla produzione in loco dei componenti utili per le auto EV. Tutto a vantaggio del consumatore che nel giro dei prossimi anni avrà a disposizione una rosa sempre più ampia in termini di scelte, beneficiando anche della corsa alle migliorie tecniche.
Lo sviluppo tecnologico ed infrastrutturale
Thomsen poi ha sottolineato i passi avanti in termini di ricerca tecnologica sia con le batterie (nei prossimi anni debutteranno le tanto annunciate versioni a stato solido) che con lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, anche guardando alla loro efficienza.
Siamo sempre più lontani dall’equazione auto elettrica uguale autonomia limitata, vuoi per la capacità delle batterie o per l’assenza di punti di ricarica. Le previsione di Thomsen parla degli sviluppi dei caricabatterie rapidi a corrente continua, che potranno garantire prestazioni pari a 20 minuti di ricarica per passare dal 10% all’80%, senza poi dimenticare le versioni portatili.
Il futurologo annota poi che quasi tutte le auto elettriche di recente fattura possono garantire un’autonomia di circa 1000 km giornalieri con due soste intermedie per la ricarica. Presto quindi basterà un’unica sessione settimanale di ricarica da 30 minuti, con un costo pari a meno della metà per fare il pieno di benzina. Inoltre anche l’Italia, come abbiamo scritto su queste pagine, sta piano piano recuperando il divario infrastrutturale in termini di colonnine e stazioni di ricarica.
Lo squilibrio tra domanda ed offerta
Thomsen però non può fare a meno di far notare l’esistenza di punti critici, ancora da risolvere. “In questo momento, la domanda di veicoli elettrici supera la maggior parte della capacità produttiva di molti costruttori e si aggiunge alla loro necessità di componenti fondamentali nei prossimi due anni”.
Infine il futurologo ha spiegato: “La domanda in tutte e tre le aree dell’infrastruttura di ricarica (autostrada, destinazione e casa) sta aumentando in modo esponenziale. E così di colpo bisogna fare soldi costruendo infrastrutture di ricarica pubbliche, perché ci sono clienti che le utilizzano e le pagano. Questo cambia le cose: crediamo che ci sarà una gara per le soluzioni più redditizie e migliori che genereranno quindi un profitto“.