Roma, 04/12/2024
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Il progetto Advanced Air Mobility della NASA: le varie linee di intervento e come cambierà la mobilità grazie ai velivoli

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La NASA è al lavoro per rivoluzionare la mobilità e non solo tramite l’utilizzo sempre più ampio di velivoli: si tratta del progetto AAM con applicazioni nel trasporto urbano, merci, pronto soccorso e non solo. Ecco le linee di intervento, dagli usi di questi mezzi alle infrastrutture, passando per la riduzione del rumore e il comfort a bordo

Un articolo pubblicato sul sito della NASA a firma di Teresa Whiting, del Centro di ricerca sul volo Armstrong dell’Agenzia statunitense, ha fatto il punto sui progetti relativi all’Advanced Air Mobility (AAM), ovvero il trasporto aereo con droni o piccoli velivoli a zero emissioni, accessibile e sicuro in collaborazione con partner del settore e la Federal Aviation Administration e con vari scopi, tra la normale mobilità allo spostamento di merci, sino al pronto intervento.

L’impiego dei velivoli nel primo intervento e nell’assistenza medica

Anzitutto, citiamo il programma in cui vengono utilizzati questi mezzi volanti per missioni di emergenza, come la messa in sicurezza di persone in aree di rischio, il contrasto agli incendi e la consegna di rifornimenti in aree difficili. Misty Davies, project manager della NASA, ha spiegato: “Il progetto AAM mira a cambiare radicalmente l’intero sistema di trasporto aereo, rendendolo sicuro, affidabile e alla portata di tutti, con diverse applicazioni. Il pronto intervento è una delle aree in cui l’AAM può avere un importante impatto”.

Ad esempio, in caso di incidente, un velivolo potrebbe prestare i primi soccorsi, o anche nei casi in cui serva un primo intervento rapido (incendi, inondazioni e così via). I piccoli aerei possono prelevare le persone nelle aree di calamità e metterle al sicuro, o portare rifornimenti ed aiuti, specialmente se altre infrastrutture come strade o ponti sono fuori uso.

L’altro fronte è l’assistenza sanitaria, con il trasporto rapido di pazienti in fasi di emergenza, organi, vaccini e forniture mediche. Davis Hackenberg, Mission Integration Manager di AAM, ha spiegato che già adesso i droni sono utilizzati per fare consegne di materiale medico, ma si possono fare passi avanti anche nel trasporto umano: oltre ai pazienti, anche del personale medico in aree dove è richiesto.

La guida autonoma

La NASA sta lavorando anche ai processi di automazione, in modo che i velivoli possano gestire autonomamente i piani di volo. Il vice Project Manager of Technology della NASA, Kenneth Goodrich, ha spiegato che si tratta di “integrare hardware e software per rendere il velivolo capace di volare senza l’intervento umano”, o comunque ridotto al minimo, “riuscendo a vedere o prevedere possibili rischi o ostacoli ed evitarli, e far sì che il volo possa essere sicuro ed efficiente”.

Il nostro obiettivo è rendere il compito del pilota il più semplice possibile”, ha proseguito Goodrich, illustrando i vari passi che la NASA sta seguendo per arrivare a questo traguardo: “Anzitutto, si comincia dai calcoli matematici e dalle simulazioni per testare la correttezza del sistema; in secondo luogo, si forniscono i metodi da seguire per certificare la sicurezza dei velivoli autonomi”.

Questa tecnologia al momento viene impiegata nei test per piccoli droni utilizzati per la consegna a domicilio, ha spiegato Goodrich (anche se al momento siamo al livello di prototipo): “In futuro puntiamo a taxi volanti totalmente autonomi che vadano a prendere le persone direttamente al proprio domicilio, con la supervisione però a terra di un essere umano da remoto”.

La progettazione di vertiporti

L’iniziativa AAM della NASA si impegna anche a progettare velivoli a decollo ed atterraggio verticale, ovvero gli eVTOL di cui abbiamo già parlato in queste pagine riguardo altri progetti. Di conseguenza l’Agenzia sta studiando anche la progettazione di vertiporti, magari da implementare negli aeroporti.

“L’AAM è il futuro dell’aeronautica anche tramite queste iniziative”, ha spiegato Marcus Johnson, Subproject Manager dell’High Density Vertiplex Project. “I vertiporti necessitano di meno spazio rispetto agli aeroporti, e tramite gli eVTOL si possono raggiungere zone delle città in precedenza inaccessibili agli elicotteri a causa del rumore prodotto. Questi velivoli saranno elettrici, e la nostra missione è rendere gli eVTOL utili a diversi scopi, dal trasporto all’assistenza, facendo in modo che i passeggeri possano andare da un punto all’altro in maniera rapida e sicura”.

Mike Guminsky, Advanced Air Mobility Project Manager, ha sottolineato in particolare questo aspetto, relativo al trasporto pubblico e all’ottimizzazione dei tempi di viaggio per i pendolari: “È una nuova forma di mobilità studiata oggetto di ricerca della NASA per consentire gli spostamenti da un punto all’altra della città o tra i centri urbani in maniera diretta e senza problemi di traffico, sfruttando altitudini basse e senza entrare in conflitto con le altre forme di mobilità”.

La riduzione del rumore

La NASA è al lavoro anche per la riduzione del rumore prodotto dai velivoli. Come ha illustrato Susan Gorton,responsabile del progetto Revolutionary Vertical Lift Technology, “stiamo studiando come fare in modo che questi velivoli, una volta che saranno parte della nostra quotidianità, possano essere il più silenziosi possibile ed integrarsi al meglio nelle nostre comunità.”

“Siamo partiti quindi dall’individuazione delle parti più rumorose e come questo rumore viene percepito dalle persone. Perciò siamo impegnati nella creazione di velivoli che producano al massimo un rumore quanto più possibile sopportabile dall’orecchio umano” ha concluso Gorton. Questo grazie anche a test effettuati nei laboratori NASA. Sempre negli Stati Uniti, si stanno sviluppando tecnologie con simili scopi.

Le infrastrutture aeree

Un’altra direttrice del progetto AMM è la creazione ed implementazione di infrastrutture adeguate, e come far sì che questi velivoli possano interagire tra di loro in sicurezza. Shivanjli Sharma, Deputy Project Manager del progetto ATM-X, ha dichiarato: “Quando pensiamo alle infrastrutture, pensiamo a strade ed autostrade. Ora, pensiamo invece ad applicare questo concetto all’aria, con aerei che viaggiano su un network di vie e che necessitano di aeroporti e vertiporti, che possono essere anche situati nelle nostre città.

“Inoltre bisogna considerare anche l’infrastruttura digitale, ovvero la comunicazione tra il velivolo e lo spazio aereo circostante. La NASA sta svolgendo dei test con un elicottero per simulare una situazione di decollo ed atterraggio in un vertiporto. Il prossimo passo sarà fare questi test con eVTOL di aziende partner e che possano interagire con i nostri prototipi”.

Ecco quindi che la NASA sta anche collaborando nello sviluppo di un miglior coordinamento dello spazio aereo con altri velivoli esistenti, come abbiamo anticipato su queste pagine: “Stiamo lavorando per la definizione delle future mappe aeree dove i piccoli velivoli conviveranno con gli aerei civili e non solo, e dove questi possano comunicare tra di loro ed effettuare i propri voli in sicurezza ed in maniera armonica”, ha spiegato William Chan, Project Manager di ATM-X.

La sicurezza ed il comfort di volo

Ovviamente bisognerà anche far sì che i velivoli della NASA possano essere sicuri ed ottenere la certificazione da parte della FAA. La System-Wide Safety Sub-Project Manager, Natasha Neogi, ha illustrato il lavoro dell’Agenzia spaziale sul fronte della sicurezza, sfruttando il proprio know-how su questo punto: “La NASA sta già portando avanti dei test riguardo funzioni automatiche come l’individuazione di un ostacolo o un altro velivolo e come evitarlo in sicurezza, oltre alla gestione del volo”.

Nel progetto AMM non si può poi prescindere dal comfort di volo per piloti e passeggeri, e per questo motivo la NASA sta portando avanti degli studi e dei test sulla risposta fisiologica dei soggetti in merito all’esperienza in aria, dalla vibrazione al rumore, passando per la resistenza alle turbolenze e oscillazioni che si possono creare come il rollio, l’imbardata o il beccheggio (e chi ha volato anche in un elicottero sa come questi movimenti possano essere maggiormente percepiti rispetto ad un aereo di linea).

Infine, il progetto mira anche a rivoluzionare il trasporto cargo fornendo una modalità più rapida e sostenibile nello spostamento di merci, sia di grandi dimensioni che di piccole, ed anche il modo in cui concepiamo i nostri spazi, connettendo molto più facilmente centro e periferie, città e zone rurali.

Immagine di copertina: NASA

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