La politica commerciale fluttuante dell’amministrazione Trump innesca incertezza sui mercati e complica la logistica per colossi come Airbus e Delta Air Lines.
L’economia statunitense si trova a navigare acque agitate a causa di una politica tariffaria instabile che sta creando significativi colli di bottiglia nella logistica globale. Automobili, beni di consumo e macchinari industriali sono rimasti bloccati nei porti, su vagoni ferroviari o nei magazzini, mentre le aziende cercano di comprendere se, quando e quanto dovranno pagare in dazi.
In particolare, il settore aerospaziale, solitamente immune dalle guerre tariffarie grazie a un trattato del 1979 che garantisce scambi duty-free tra Stati Uniti e Canada, si trova oggi al centro di una tempesta normativa. Le recenti minacce di nuove imposte all’importazione, con l’imposizione temporanea di dazi fino al 25%, hanno destabilizzato anche i fornitori più consolidati.
Il Caso Airbus e Delta
Ad attirare l’attenzione mediatica è stato il caso dell’assemblaggio di un Airbus A220 presso lo stabilimento canadese di Mirabel, destinato a Delta Air Lines. L’aereo da 130 posti, del valore di circa 40,5 milioni di dollari, è stato completato sotto l’ombra di possibili dazi, mentre il team legale e amministrativo cercava di decifrare i continui cambiamenti regolatori.
Sebbene il velivolo rispetti i criteri del trattato USMCA (Accordo Stati Uniti-Messico-Canada), che ne garantirebbe l’esenzione dalle tariffe, l’incertezza generata dalle minacce di Donald Trump ha portato a momenti di paralisi e confusione anche tra i lavoratori della catena di montaggio.
Una Strategia Commerciale che Penalizza il Settore
Delta ha già chiarito la sua posizione: non accetterà aerei gravati da tariffe. “Non pagheremo dazi su alcuna consegna,” ha affermato il CEO Ed Bastian durante una call con gli analisti. La compagnia ha già previsto la possibilità di posticipare alcune consegne, pur di non accollarsi costi aggiuntivi.
Nel frattempo, Airbus ha minacciato di dare priorità ai clienti extra-USA, in caso di persistente incertezza doganale. Guillaume Faury, CEO dell’azienda europea, ha definito lo scenario “preoccupante” e ha indicato che la volatilità sta alterando anche le priorità logistiche e strategiche del gruppo.
Impatto su Supply Chain e Investimenti
La discontinuità nella linea tariffaria sta avendo un impatto tangibile anche sulle catene di approvvigionamento. RTX, produttore di motori aerei, ha subito ritardi nelle spedizioni verso clienti statunitensi a causa di verifiche aggiuntive per garantire la conformità al trattato USMCA. Il blocco temporaneo delle consegne dimostra come anche aziende al di fuori del mirino diretto dei dazi siano vulnerabili.
Secondo le stime di Delta, entro la fine del 2024, l’azienda dovrebbe ricevere 43 nuovi aeromobili da Airbus, alcuni dei quali assemblati in Europa e Canada. Ogni ritardo legato alla burocrazia doganale rappresenta una minaccia alla puntualità del rinnovo flotta e ai piani di contenimento dei costi.
Il Fattore Geopolitico
Il contesto in cui si inserisce questa instabilità è profondamente geopolitico. L’approccio muscolare della Casa Bianca, guidato dal presidente Trump e supervisionato dal Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) sotto la guida di Elon Musk, ha come obiettivo il contenimento della spesa pubblica. Tuttavia, la tattica sembra aver già innescato una reazione a catena su settori chiave dell’economia, dall’aviazione al commercio internazionale, con ripercussioni ancora difficili da quantificare.
Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha recentemente ipotizzato l’introduzione di un dazio del 10% per il Canada, salvo poi essere smentito dalla Casa Bianca. Il tira e molla normativo ha generato un clima di “incertezza senza precedenti”, come sottolineato ancora da Bastian, preoccupato per un’ulteriore flessione della domanda di viaggi.
Incertezza, Competitività e Prospettive Future
La crescente confusione normativa e le fluttuazioni nei dazi stanno diventando un freno significativo alla competitività delle aziende americane e straniere operanti negli Stati Uniti. L’industria aerospaziale, che richiede pianificazione a lungo termine, è ora costretta a rivedere strategie, contratti e scadenze in base a indicazioni politiche mutevoli.
Il caso Delta-Airbus è emblematico di come decisioni di politica commerciale possano avere un impatto sistemico, anche su settori apparentemente stabili. La pressione su Washington per trovare una linea chiara e coerente si fa sempre più forte: ogni ulteriore ritardo o retromarcia rischia di rallentare la ripresa economica e minare la fiducia delle imprese internazionali nel mercato statunitense.