L’Autorità per l’aviazione civile nazionale e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) hanno siglato un accordo di ricerca e sviluppo dell’idrogeno e altre soluzioni sostenibili per l’aviazione
L’attività si concentrerà sull’impiego dell’idrogeno come vettore energetico del futuro nella catena logistica aeroportuale, ma l’obiettivo finale è trovare nuove soluzioni per un’aviazione sostenibile, in grado di decarbonizzare il settore. L’idrogeno è ad oggi una soluzione ambiziosa, anche se studi recenti di T&E propongono una convenienza rispetto ai combustibili fossili già dal 2035, con i giusti incentivi.
Non solo ricerca sull’idrogeno ma di soluzioni che possano ridurre l’impatto ambientale dei trasporti aerei, responsabili per circa il 2,5% delle emissioni di CO2 a livello globale. “Raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è certamente una sfida ambiziosa, ma non esiste un’unica soluzione per raggiungere questo traguardo” ha infatti sottolineato il Direttore Generale Alessio Quaranta. “Risulta pertanto fondamentale identificare strategie integrate che interessino la totalità delle attività e delle operazioni di cui si compone il settore, con la giusta apertura verso le innovazioni tecnologiche e le fonti di energia alternative”. Obiettivi condivisi anche da Boeing, che ha in questi giorni messo a disposizione di enti e aziende un sistema valutazione dei dati di impatto ambientale delle strategie di decarbonizzazione del settore aviazione, definito hard-to-abate.
Ricerca e sviluppo sull’idrogeno come vettore della decarbonizzazione
“Questo accordo si focalizza sul trasporto aereo e, nello specifico, su hub aeroportuali in una prospettiva di decarbonizzazione attraverso l’uso del vettore idrogeno” ha evidenziato Giorgio Graditi, il Direttore Generale di ENEA.
Nello specifico, l’accordo prevede la realizzazione di linee guida che forniscano ai gestori degli scali gli strumenti per ottimizzare le reti energetiche nella complessiva logistica aeroportuale e identificando futuri usi finali dell’idrogeno presso gli hub aeroportuali.
Lo studio individuerà tecnologie, strategie e possibili configurazioni migliorative in termini di energia, analizzando gli attuali flussi energetici e i processi aeroportuali in un sito aeroportuale come “caso studio”. Lo farà attraverso l’analisi e il confronto di soluzioni di mix energetici (fonti rinnovabili, sistemi di accumulo, vettori energetici) e tecnologie di gestione, controllo e monitoraggio del sito al fine di accrescerne l’autonomia energetica e la resilienza. Il modello sarà replicabile e scalabile in contesti simili e/o di dimensione maggiore rispetto al caso studio.
Un bando per l’hub aeroportuale
L’iniziativa prevede anche la pubblicazione di un bando Enac per identificare il sito aeroportuale campione per la conduzione del caso studio in Italia. L’obiettivo è coinvolgere attivamente l’aeroporto ma estendere i benefici dell’iniziativa anche a realtà locali, istituzionali e private, produttori di mezzi e tecnologie, enti e società di approvvigionamento e dispacciamento dell’energia e operatori logistici.
“L’Enac – ha commentato il Direttore Generale Alessio Quaranta – negli ultimi anni è costantemente impegnato nella promozione di iniziative che possano riconciliare il trasporto aereo con la sostenibilità ambientale, in linea anche con gli indirizzi strategici internazionali e nazionali”.
“È per noi motivo di soddisfazione che Enac abbia individuato in ENEA il partner con il quale identificare scenari, strategie e soluzioni per Smart Energy Hub”, ha aggiuntoil Direttore Generale di ENEA. “In questo settore, infatti, l’Agenzia dispone di un know how consolidato e sta portando avanti numerosi progetti nell’ambito del PNRR e una hydrogen valley che prevede un investimento di 14 milioni di euro per dar vita presso il proprio centro di ricerche della Casaccia, alle porte di Roma, a un incubatore tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, con l’obiettivo di favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione”.