La tedesca H2FLY sta portando avanti lo sviluppo dell’HY4, velivolo che punta ad essere il primo ad effettuare un volo a medio e lungo raggio, con passeggeri, alimentato da idrogeno liquido. Passi avanti nei test e nelle procedure di rifornimento a terra
Una società tedesca sta facendo degli importanti passi in avanti in termini di propulsione pulita applicata all’aeronautica, in particolare sfruttando l’idrogeno. L’impresa la sta conducendo H2FLY, fondata da cinque ingegneri del Centro Aerospaziale di Stoccarda e dell’Università di Ulm, e che ha l’obiettivo di creare il primo propulsore studiato per aerei con sistemi idrogeno-elettrici.
Il volo dell’HY4 tra due aeroporti tedeschi
L’HY4, questo il nome dell’aeromobile nato da intuizioni di H2FLY dei primi anni Duemila, già lo scorso anno aveva svolto un test in cui era riuscito a raggiungere l’altitudine di circa 2.200 metri coprendo una tratta aerea nei cieli tedeschi di poco più di 120 km, dall’aeroporto di Stoccarda allo scalo di Friedrichshafen. Il velivolo è un ibrido dotato di doppia elica fusoliera, e monta batterie al litio assieme a celle a combustibile, diventando in pratica il primo aereo ad idrogeno nella storia a volare tra due aeroporti commerciali, con tanto di record di altitudine per questo tipo di propulsione.
Per la precisione, la parte elettrica alimenta l’HY4 nelle fasi di decollo, mentre le celle ad idrogeno coprono le necessità energetiche del mezzo in volo. Si stima una autonomia di 1.500 km in condizioni ottimali, con una velocità di crociera pari a 145 km/h: il tutto in maniera decisamente più sostenibile degli aerei commerciali con propulsioni tradizionali.
I test positivi sul serbatoio di stoccaggio dell’idrogeno liquido
Lo scorso settembre un’altra pietra miliare per la società e il suo aereo: il serbatoio di stoccaggio dell’idrogeno liquido ha superato i test di vibrazione e perdita, dando così il via all’integrazione meccanica. Un passo che potrebbe consentire la possibilità di effettuare voli a medio e lungo raggio. Nel 2025 è previsto il volo del prototipo che potrebbe ospitare sino a 40 passeggeri e possedere un’autonomia di 2.000 km.
Inoltre più di recente H2FLY ha completato con successo le procedure di prova di riempimento a terra del carburante criogenico presente nel serbatoio della fusoliera sinistra, il Liquid H2. L’idrogeno liquido è un’ottima alternativa rispetto alla versione gassosa, sebbene parliamo di un elemento che rispetto ai tradizionali combustibili liquidi in versione criogenizzata occupa uno spazio più ampio di circa 3,7 volte rispetto al normale carburante.
La sua leggerezza, ma anche il suo ingombro, ha fatto sì che questa alternativa venisse studiata ma non ancora implementata in grandi mezzi come gli aerei. H2FLY però sin dal 2009 ha effettuato test con aerei ad idrogeno con equipaggio incluso, per poi utilizzare un sistema di gas idrogeno nel Pipistrel Taurus G4 a doppia fusoliera. L’HY4, adesso, è dotato di un sistema di stoccaggio liquido Air Liquide, con l’obiettivo di far sì che l’idrogeno liquido possa diventare una realtà consolidata dei cieli. Josef Kallo, co-fondatore ed amministratore delegato di H2FLY, ha commentato: “L’esito positivo dei test di riempimento a terra segnano la prossima pietra miliare nella nostra ricerca per raddoppiare l’autonomia dei nostri velivoli HY4. È un passo fondamentale per la nostra prossima campagna di test di volo di questa estate, che dimostrerà la fattibilità dell’idrogeno liquido come carburante per voli a medio e lungo raggio”.