Roma, 09/03/2025
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Mercedes-Benz e BMW pronte a vendere FreeNow. Il declino delle ambizioni europee nel ride-hailing?

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Mercedes-Benz e BMW stanno valutando la vendita della loro joint venture FreeNow, la piattaforma di mobilità urbana che permette agli utenti di prenotare taxi e veicoli a noleggio tramite app. La notizia, riportata da Bloomberg, segna una potenziale svolta nel settore del ride-hailing europeo, che ha visto negli ultimi anni una crescente competizione da parte di giganti come Uber, Bolt e Didi.

Da ambizioso progetto a asset in vendita

FreeNow nasce nel 2019 dalla fusione tra Daimler’s MyTaxi e BMW’s DriveNow, con l’obiettivo di creare una piattaforma europea in grado di competere con Uber e con le startup asiatiche. Il progetto rientrava in una strategia più ampia dei due colossi tedeschi per rafforzare la loro presenza nei servizi digitali di mobilità. Tuttavia, a distanza di pochi anni, l’iniziativa sembra aver perso slancio.

Secondo le fonti citate da Bloomberg, entrambe le case automobilistiche starebbero esplorando opzioni strategiche, compresa la vendita di FreeNow. Questa decisione deriverebbe da una serie di fattori, tra cui la bassa redditività del settore ride-hailing, la forte concorrenza e le difficoltà di scalare il modello di business in un mercato altamente frammentato come quello europeo.

La sfida del ride-hailing in Europa

Il mercato europeo del ride-hailing è caratterizzato da una forte regolamentazione e da un tessuto locale di operatori taxi che ha reso difficile per le piattaforme digitali espandersi senza attriti. A differenza degli Stati Uniti, dove Uber ha rapidamente conquistato quote di mercato, in Europa la resistenza dei tassisti e le normative nazionali hanno limitato la crescita di FreeNow.

Un altro elemento critico è la marginalità ridotta del settore. Il ride-hailing è un business con costi elevati e margini di profitto sottili, reso ancora più complicato dall’aumento dei costi operativi e dalle pressioni dei governi per garantire migliori condizioni lavorative ai conducenti.

Chi potrebbe essere interessato a FreeNow?

Se la vendita dovesse concretizzarsi, potrebbero emergere diversi potenziali acquirenti. Tra i candidati più probabili ci sono:

  • Uber, che potrebbe rafforzare la sua presenza in Europa consolidando il mercato.
  • Bolt, l’app estone che sta crescendo rapidamente grazie a una strategia aggressiva di prezzi e incentivi per i conducenti.
  • Didi, il colosso cinese del ride-hailing, che potrebbe vedere in FreeNow un’opportunità per entrare in forze nel mercato europeo.
  • Fondi di investimento o grandi gruppi tecnologici, interessati a diversificare nel settore della mobilità urbana.

Un segnale di ritirata per l’automotive tedesco?

La possibile vendita di FreeNow potrebbe essere vista come un segnale del cambio di strategia di BMW e Mercedes, sempre più focalizzate sull’elettrificazione e sui software per i veicoli connessi. Dopo aver investito miliardi di euro per competere con le piattaforme di ride-hailing, ora le due case automobilistiche sembrano voler ricalibrare le loro priorità.

Questo scenario suggerisce una progressiva ritirata dell’industria automobilistica tradizionale dal settore dei servizi digitali di mobilità. Mentre Tesla e le aziende tecnologiche puntano sull’innovazione nei trasporti con robotaxi e guida autonoma, BMW e Mercedes sembrano preferire tornare al loro core business: la produzione di veicoli premium.

Se Mercedes-Benz e BMW decideranno di vendere FreeNow sarà un’ulteriore conferma di quanto sia difficile per le case automobilistiche tradizionali competere con le big tech nei servizi di mobilità digitale. Il mercato europeo del ride-hailing resta frammentato e difficile da scalare e le grandi ambizioni di una piattaforma europea in grado di sfidare Uber sembrano ormai svanire.

Resta ora da vedere chi sarà disposto a raccogliere il testimone e se FreeNow avrà un futuro sotto una nuova proprietà o se finirà per essere inglobata in un colosso del settore.

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