Prosegue l’avanzata dell’intelligenza artificiale nelle auto. Annunciato l’ingresso di DeepSeek nei modelli di Geely e altre realtà del settore cinesi: cosa potrebbe succedere
Mentre Elon Musk sta ingaggiando un corpo a corpo contro Sam Altman per l’acquisto di OpenAI, colosso dell’intelligenza artificiale in piena trasformazione dal punto di vista della governance, dalla Cina DeepSeek prosegue la sua offensiva verso le tecnologie IA dell’altra parte del mondo.
La creatura della start-up asiatica fondata sull’open source e dai presunti costi contenuti rispetto a ChatGPT ha messo pressione alla Silicon Valley, oltre a generare degli scossoni in borsa e nel mercato dei chip. Pur avendo qualche chiaroscuro, come la vulnerabilità al jailbreaking come ha scritto il Wall Street Journal (con il rischio quindi di essere manipolata per creare dei contenuti ai limiti della legge), DeepSeek sta prendendo piede in modo deciso.
DeepSeek entra nel settore delle auto: l’intelligenza artificiale nella gamma Geely
E lo sta facendo marciando in un settore dove la Cina sta ugualmente, ma da più tempo, mettendo paura all’Occidente. Ovvero quello automobilistico. Di recente due case cinesi hanno ufficializzato l’ingresso dell’IA nella loro gamma.
Anzitutto Geely. La società che controlla non pochi marchi (da Volvo a Lotus, passando per Polestar, Lynk&Co, Zeekr e via dicendo) sta portando avanti una piena implementazione dell’intelligenza artificiale per le proprie auto. Una IA “nativa per la mobilità”, ha dichiarato il gruppo, che possa essere “empatica e in continua evoluzione”. Insomma, non un freddo robot, ma qualcosa che possa creare un’esperienza di guida intelligente che sia qualcosa di più di un’assistenza in alcune funzioni per il conducente.
Come agirà DeepSeek nelle vetture Geely
Questo dovrebbe avvenire tramite DeepSeek R1, utilizzata per addestrare tramite processo di “distillazione” l’IA di Geely, chiamata Xingrui. Un po’ come se DeepSeek fosse il maestro, e l’intelligenza artificiale delle auto Geely fosse l’allievo che deve imparare nozioni e capacità nuove. Un connubio che mira a perfezionare la tecnologia a bordo delle auto della casa cinese, e renderla più adatta a comprendere chi le guida. Quindi a rispondere in maniera precisa e reattiva ai comandi vocali, ad esempio.
Altri marchi cinesi intendono rendere più intelligenti le proprie vetture. Ad esempio Voyah, brand premium del gruppo Dongfeng di recente approdato anche in Italia (secondo mercato aperto in Europa) che integrerà DeepSeek sul crossover Courage EV (tramite aggiornamento over-the-air previsto per il 14 febbraio) e poi sul Dream MPV.
I risvolti dell’IA cinese nel settore automobilistico
Il problema che incontreranno però questi marchi, in un periodo di piena guerra commerciale, è l’utilizzo dell’IA di provenienza cinese nei nostri territori. Al di là delle più generali questioni di tipo normativo ed etico, c’è anche un problema di sicurezza nazionale. Relativa all’ingresso di una tecnologia cinese in Europa e negli Stati Uniti: come abbiamo accennato DeepSeek presenta a quanto pare delle vulnerabilità.
E la questione si pone quando parliamo di una IA che, nel caso di Geely, non è una semplice funzione di assistenza alla guida ma va più in profondità. E che sarà capace di aggiornarsi, e quindi diventare sempre più sofisticata, autonomamente.
In ogni caso, l’IA sta diventando sempre di più un componente fondamentale delle nuove auto messe in commercio. Dalle nostre parti, per fare un esempio, ChatGPT ha fatto il suo ingresso nelle vetture del gruppo Stellantis, come quelle a marchio Peugeot o DS.
Immagine di Copertina: Geely