BYD prosegue nella conquista del mercato mondiale aprendo nuovi impianti di produzione e allargando la sfera d’influenza fuori dalla Cina. E dopo aver messo alle strette Tesla, ora punta alle altre case automobilistiche
Con una certa costanza, BYD sta gradualmente acquisendo sempre più spazio nel mercato automobilistico. E non parliamo di quello cinese, ovviamente già conquistato, ma del resto del mondo.
BYD sta per sorpassare Tesla nel settore delle auto elettriche
E non solo: il marchio sta surclassando un colosso come Tesla nel settore delle auto elettriche. Il 2024 si è chiuso con una crescita nelle vendite del 41% rispetto all’anno prima, includendo nella quota anche le vetture ibride prodotte e commercializzate da BYD. Per la cronaca, l’azienda ha chiuso le proprie linee produttive di vetture con motori tradizionali nel 2022.
Di contro, stando ai dati divulgati a gennaio, l’azienda di Elon Musk per la prima volta in dieci anni ha accusato un calo delle vendite. Cosa che però non ha modificato i rapporti di forza nei confronti di BYD, ma i numeri ci dicono che il sorpasso è ormai imminente. La Tesla ha venduto nel 2024 1.789.226 vetture in tutto il mondo. La concorrente cinese, restando solo sulle elettriche, ne ha piazzate nello stesso anno 1.764.992.
Ma BYD sta mettendo pressione all’intero settore automobilistico
L’azienda di Shenzhen, insomma, continua a crescere senza sosta. Se per ora circa il 90% delle vendite sono ristrette solo alla Cina (dove vigevano sino allo scorso anno misure pubblico di stimolo e di sovvenzione per il settore delle BEV), c’è da dire che come riporta il Sole 24 Ore BYD sta mettendo una certa pressione non solo nel settore delle elettriche e quindi a Tesla, ma anche al resto del panorama automobilistico.
Se guardiamo alle ibride, nel 2024 c’è stato un balzo nelle vendite rispetto al 2024 del 72,83%. Mettendo quindi in difficoltà case europee e americane che operano in Cina, come Stellantis o Ford, alle prese con cali delle vendite nel territorio. E nel frattempo Honda e Nissan hanno dovuto unire le forze annunciando una fusione per non soccombere di fronte alla nuova concorrenza.
Se BYD trasferirà questa potenza di fuoco all’estero come sta già facendo (dazi permettendo), i colossi automotive dovranno preoccuparsi anche per la loro offerta di ibride, non solo per quella legata alle BEV dove il nostro mercato è ancora ad una fase pressoché aurorale.
L’espansione di BYD: sta per aprire l’impianto in Ungheria e non solo
BYD è un marchio poco noto per ora da noi, anche se è incominciato un battage pubblicitario per far conoscere la propria offerta. Più popolare e radicata invece in tutta l’area asiatica e anche pacifica. E anche in Medio Oriente, sino all’America Latina. In Europa invece sulla diffusione delle elettriche di BYD pesano i dazi UE del 27,4%. Ma anche qui, a novembre 2024 c’è stato un aumento delle vendite del 15% rispetto al mese prima.
E il tanto annunciato impianto di fabbricazione in Ungheria sta per diventare operativo entro la fine del 2025. Sarà il primo stabilimento in terra europea per BYD, che fungerà da trampolino di lancio per i suoi prodotti in Europa. La capacità di questa fabbrica sarà, almeno all’inizio, di 200.000 veicoli prodotti ogni anno. Poi entro la fine del 2026 comincerà la sua opera l’impianto nei pressi di Smirne. In quella Turchia che gode un regime di dazi zero come da accordi del 1995 con l’UE.
BYD cresce insomma anche in termini di capacità produttiva e di impianti inaugurati (mentre altri, tipo Volkswagen, sono costretti a chiuderli). Come quello che nascerà in Indonesia entro la fine del 2025. E da cui usciranno veicoli pronti per essere esportati. E come quelli che nasceranno da un’altra fabbrica chiacchierata, quella in Messico, che potrebbe garantire a BYD la sua testa d’ariete per penetrare negli USA evitando la scure dei dazi, anche quelli che l’amministrazione Trump ha al momento congelato nei confronti del confinante Paese centroamericano.
Immagine di Copertina: BYD