È di respiro internazionale la sfida dell’elettrificazione del trasporto merci su gomma. Questo è emerso dal confronto che ha animato il convegno ‘Sulla strada della sostenibilità: la sfida internazionale dell’ elettrificazione del trasporto merci su gomma’, organizzato a Milano da RSE, GSE e Amazon su infrastrutture, soluzioni tecnologiche e strategie per la decarbonizzazione del trasporto pesante.
La Piattaforma Unica Nazionale
La Piattaforma Unica Nazionale (PUN), consultabile anche attraverso i siti web del MASE e del GSE, permette di localizzare le infrastrutture di ricarica presenti sul territorio italiano, mostrando dettagli sulla tipologia di alimentazione, la potenza massima erogabile, informazioni sugli operatori che erogano il servizio (Charging Point Operator, CPO) e lo stato del punto di ricarica.
La PUN ha subito una ulteriore accelerazione positiva grazie anche al Regolamento sull’Infrastruttura di Carburanti Alternativi (AFIR), che contribuisce allo sviluppo di una rete di infrastrutture di ricarica sempre più capillare, efficiente e accessibile, che accompagni l’Italia nel percorso di decarbonizzazione dei trasporti tracciato dall’Europa.
Di questi obiettivi e delle strategie da realizzare si è discusso in occasione dell’evento dedicato al tema del trasporto merci su gomma, organizzato da RSE nell’ambito di e-mob, presso la Sala Colonne di Palazzo dei Giureconsulti a Milano, dal titolo ‘Sulla strada della sostenibilità: la sfida internazionale dell’ elettrificazione del trasporto merci su gomma’, che ha riunito esperti e rappresentanti del settore, esponenti del mondo politico e stakeholder.
L’evento e’ stato l’occasione per fare il punto sulle esigenze degli operatori e sullo stato dell’arte nel Paese, in merito all’implementazione del Regolamento europeo sull’Infrastruttura di Carburanti Alternativi (AFIR), che prevede obiettivi specifici già nel 2025.
Mario Spagnoli, Responsabile Mobilità Sostenibile del GSE, ha presentato, durante l’evento, la Piattaforma Unica Nazionale (PUN), avviata a marzo 2024 in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e RSE.
La PUN, che mappa circa 50.000 punti di ricarica su tutto il territorio nazionale, rappresenta uno strumento essenziale per il cittadino, le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore.
Il Regolamento europeo sull’Infrastruttura di Carburanti Alternativi (AFIR)
L’AFIR ha abrogato la Direttiva DAFI, a partire dal 13 aprile 2024.
Entro il 31 dicembre 2024 ciascuno Stato membro dovrà, quindi, elaborare e trasmettere alla Commissione europea un progetto di quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato per quanto riguarda i combustibili alternativi nel settore dei trasporti e la realizzazione della relativa infrastruttura.
“Gli autocarri, pur rappresentando meno del 4% del parco veicolare, sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di anidride carbonica derivanti dal settore dei trasporti su strada. In termini di quantità di CO2, un autocarro produce emissioni 20 volte superiori a quelle di un’automobile”, ha spiegato Giuseppe Mauri, Capogruppo di Ricerca del Dipartimento Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione RSE.
“Emerge, quindi, con chiarezza la necessità di decarbonizzare questo settore, in Italia e in Europa. Le tecnologie per decarbonizzare questo settore sono già disponibili. L’elettrico a batteria rappresenta la soluzione più efficiente, più sostenibile e nel lungo termine più conveniente.
Non solo è fondamentale applicare il Regolamento europeo sull’Infrastruttura di Carburanti Alternativi (AFIR), che consente il trasporto merci regionale, ma, per abilitare la ricarica di mezzi elettrici a lungo raggio, saranno necessari livelli di potenza superiori, come quelli sostenuti dal nuovo connettore MegaWatt Charging System (MCS) in fase di standardizzazione.
L’MCS supporterà ricariche da 1 a 4 MW che consentiranno di ripristinare lo stato di carica delle batterie nei 45 minuti di riposo obbligatori previsti ogni 4 ore di guida. In questo modo, i Tir fino a 44 tonnellate potranno percorrere lunghe distanze in modo sostenibile”.
Mauri ha poi aggiunto: “Per garantire uno sviluppo efficace dell’infrastruttura di ricarica pubblica per gli autocarri sarà essenziale una pianificazione coordinata e avanzata tra tutti gli stakeholder coinvolti oltre che l’adozione di strumenti in grado di mappare le zone di sosta più idonee per la ricarica”.
Gli obiettivi dell’AFIR
Gli obiettivi dell’AFIR sono:
- stabilire obiettivi nazionali obbligatori per la realizzazione di un’infrastruttura sufficiente per i combustibili alternativi nell’Unione per i veicoli stradali, i treni, le navi e gli aeromobili in stazionamento
- stabilire specifiche tecniche comuni e prescrizioni in materia di informazioni per gli utenti, fornitura di dati e modalità di pagamento applicabili all’infrastruttura per i combustibili alternativi.
Tre sono le soluzioni energetiche alternative di interesse per il Regolamento:
- Energie elettrica – Colonnine elettriche
Per quanto riguarda i mezzi leggeri, gli Stati membri dovranno garantire, tra l’altro, che
lungo la rete stradale centrale TEN-T, in ciascun senso di marcia, siano installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici leggeria una distanza massima di 60 km tra loro, conformemente alle seguenti prescrizioni:
- entro il 31 dicembre 2025, ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 400 kW e con almeno un punto di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 150 kW
- entro il 31 dicembre 2027, ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 600 kW e comprenda almeno due punti di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 150 kW
lungo la rete stradale globale TEN-T, in ciascun senso di marcia siano installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici leggeri a una distanza massima di 60 km tra loro, conformemente alle seguenti prescrizioni:
- entro il 31 dicembre 2027, nell’ambito di almeno il 50% della lunghezza della rete stradale globale TEN-T, ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 300 kW e comprenda almeno un punto di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 150 kW;
- entro il 31 dicembre 2030, ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 300 kW e comprenda almeno un punto di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 150 kW;
- entro il 31 dicembre 2035, ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisce una potenza di uscita di almeno 600 kW e comprenda almeno due punti di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 150 kW.
Per quanto riguarda i mezzi pesanti:
- entro il 31 dicembre 2025, nell’ambito di almeno il 15% della lunghezza della rete stradale TEN-T, dovranno essere installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici pesanti in ciascun senso di marcia e ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 1.400 kW e comprenda almeno un punto di ricarica con una potenza di uscita singola di almeno 350 kW;
- entro il 31 dicembre 2027, nell’ambito di almeno il 50% della lunghezza della rete stradale TEN-T, siano installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici pesanti in ciascun senso di marcia e che ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca:
- lungo la rete stradale centrale TEN-T, una potenza di uscita di almeno 2.800 kW e comprenda almeno due punti di ricarica con potenza di uscita singola di almeno 350 kW;
- lungo la rete stradale globale TEN-T, una potenza di uscita di almeno 1.400 kW e comprenda almeno un punto di ricarica con una potenza di uscita singola di almeno 350 kW;
- entro il 31 dicembre 2030, lungo la rete stradale centrale TEN-T, siano installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici pesanti in ciascun senso di marcia a una distanza massima di 60 km tra loro e ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 3 600 kW e comprenda almeno due punti di ricarica con una potenza di uscita singola di almeno 350 kW;
- entro il 31 dicembre 2030, lungo la rete stradale globale TEN-T, siano installati gruppi di stazioni di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici pesanti in ciascun senso di marcia a una distanza massima di 100 km tra loro e ciascun gruppo di stazioni di ricarica fornisca una potenza di uscita di almeno 1.500 kW e comprenda almeno un punto di ricarica con una potenza di uscita singola di almeno 350 kW.
- Vengono, inoltre, introdotte regole sui metodi di pagamento e sulla trasparenza dei prezzi.
Il regolamento introduce anche norme per la fornitura di energia elettrica da terra nei porti marittimi e interni e negli aeroporti.
- Idrogeno
Gli Stati membri provvedono affinché:
- entro il 31 dicembre 2030, lungo la rete centrale TEN-T siano installate stazioni di rifornimento di idrogeno accessibili al pubblico a una distanza massima di 200 km tra loro, progettate per una capacità cumulativa minima di una tonnellata al giorno e dotate di almeno un distributore a 700 bar;
- entro il 31 dicembre 2030, in ciascun nodo urbano sia installata almeno una stazione di rifornimento di idrogeno accessibile al pubblico.
- GNL
Gli Stati membri provvedono affinché:
- entro il 31 dicembre 2024 sia installato un numero adeguato di punti di rifornimento di metano liquefatto accessibili al pubblico almeno lungo la rete centrale TEN-T, al fine di consentire la circolazione di veicoli pesanti alimentati a metano liquefatto in tutta l’Unione, a condizione che esista una domanda e a meno che i costi non siano sproporzionati rispetto ai benefici, inclusi i benefici per l’ambiente.
Dove posizionare strategicamente le infrastrutture di ricarica
Una delle domande rivolte con insistenza dal mercato è dove posizionare strategicamente le infrastrutture di ricarica in modo da intercettare i grandi flussi di logistica, così come è di primaria importanza stimolare gli investimenti per il raggiungimento dell’obiettivo del 15% di elettrificazione della rete autostradale, entro il 2025, in tutta Europa.
In risposta a questo quesito, durante l’evento, Fabrizio Ciaralli, Senior Manager Transportation per Amazon, ha presentato CHALET, uno strumento open source pensato per aiutare il settore pubblico e privato a identificare i punti più strategici dove posizionare infrastrutture di ricarica elettrica lungo le maggiori arterie di trasporto europee.
Secondo Amazon il piano dell’UE per la decarbonizzazione del settore del trasporto merci indica la strada giusta da percorrere, come ha dichiarato nel suo intervento Lorenzo Barbo, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica. “Amazon ha pianificato un investimento di oltre 1 miliardo di euro in Europa per elettrificare la rete dei trasporti dei suoi partner di consegna, con la prospettiva di dotarsi di oltre 1500 camion elettrici da qui ai prossimi anni. Affinché un piano come questo possa realizzarsi serve promuovere una partnership tra pubblico e privato e garantire un’adeguata e capillare infrastruttura di ricarica pubblica, omogenea tra i diversi Paesi così da garantire efficienza operativa nei flussi di trasporto internazionali”, conclude Barbo.
Il ruolo degli operatori autostradali
Un ruolo cruciale verso il raggiungimento degli obiettivi dettati da AFIR è giocato dai principali operatori autostradali, da tempo impegnati nella decarbonizzazione del trasporto su gomma.
Gianluigi Iacobone, Direttore Studi e Strategie di Autostrade per l’Italia, ha delineato l’impegno dell’azienda nel potenziamento dell’infrastruttura di ricarica lungo la rete autostradale TEN-T, con una panoramica sugli investimenti e sulle azioni svolte negli ultimi anni: “Decarbonizzare il trasporto su gomma è una sfida cruciale perché circa il 90% di persone e merci si muove su strada oggi come in futuro. La strada è il principale ambito su cui investire per una mobilità sostenibile. ASPI, per prima, ha permesso i viaggi in elettrico lungo l’autostrada, ma l’elettrico non basta: servono vettori alternativi, capacità di misurare, investimenti, nuove regole e incentivi.”
Mauro Giancaspro, Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke di Anas S.p.A., ha presentato i piani di sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, sottolineando l’importanza della sinergia tra le Istituzioni e i gestori delle infrastrutture per rendere la transizione più rapida e capillare: “Anas contribuirà all’attuazione del Regolamento AFIR tramite il programma Green Road, il cui obiettivo è promuovere l’elettrificazione della rete stradale e autostradale. L’azienda metterà a disposizione i propri asset immobiliari per sviluppare una rete nazionale dotata di infrastrutture digitalizzate e sostenibili, garantendo un’esperienza di ricarica arricchita da servizi complementari.”
Sull’obiettivo di realizzare migliaia di stazioni di ricarica entro il 2030 è intervenuto nel dettaglio Enrico Maria Pujia, Capo Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha ribadito l’importanza di impegni cogenti e la necessità di lavorare tutti nella stessa direzione per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ha poi ricordato gli ingenti investimenti in corso per la rete infrastrutturale ferroviaria e per l’elettrificazione di aree in cui ancora operano treni a gasolio, oltre a progetti innovativi come l’introduzione del primo treno a idrogeno in Val Camonica e la creazione di quaranta postazioni di rifornimento a idrogeno in autostrada. È stata inoltre rimarcata l’importanza di strategie complementari per l’elettrico e l’idrogeno, sottolineando che un’adeguata informazione è fondamentale per il successo di tali iniziative.
Il dott. Pujia ha concluso il suo intervento ricordando, inoltre, come le strategie di trasporto merci debbano fare il paio con quelle industriali per non limitare lo sviluppo delle potenzialità dei sistemi italiani.
In considerazione della rapida crescita del numero di punti di ricarica, anche gli operatori della rete di trasmissione saranno chiamati a un contributo significativo.
Francesco Marzullo, Head of Integrated Grid Planning and Development Plan Coordination di Terna, ha delineato il ruolo cruciale delle reti di trasmissione in questo processo di transizione del trasporto pesante.
Nelle prospezioni individuate è previsto un incremento di oltre 6 milioni e mezzo di veicoli ibridi o full electric e circa 30.000 camion elettrici.
L’evoluzione verso un sistema evoluto e sostenibile non può, quindi, prescindere dall’innovazione tecnologica. Il ruolo della ricerca diventa dunque centrale.
L’evento si è concluso con l’intervento dell’On. Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha espresso il pieno sostegno del Governo italiano all’evoluzione sostenibile del settore dei trasporti, ribadendo l’importanza di un approccio integrato e collaborativo tra istituzioni, industria e mondo della ricerca, sottolineando come le scelte fatte oggi siano decisive per il futuro del Paese e dell’Europa.
Il trasporto merci pesante su gomma rappresenta una parte fondamentale del nostro tessuto economico, garantendo la massima disponibilità dei beni essenziali su tutto il territorio e contribuendo al Pil nazionale.