Sono sempre di più le case automobilistiche europee e non che di fronte all’avanzata della Cina e come conseguenza dei loro ritardi stanno rivedendo i propri piani sulle auto elettriche. E sul bando ai motori termici deciso dall’UE per il 2035 l’Italia promette di nuovo battaglia
L’onda dell’entusiasmo sulle auto elettriche si sta scontrando con la realtà attuale e del breve periodo. Vale a dire che i piani ricchi di ambizioni delle case automobilistiche riguardo l’elettrificazione della loro gamma si stanno rivelando un po’ troppo immaginifici. Non viene negata a livello ideologico la bontà delle vetture a batteria, a differenza di chi non conosce le realtà industriali e fomenta in maniera strumentale ideologie e propaganda (ma, di converso, non è da meno chi vuole forzare il mercato imponendo scadenze e divieti). Ma si riconosce il fatto che serve più tempo per preparare il terreno alla transizione della mobilità verso le zero emissioni.
Auto elettriche, De Meo (Renault): “Non ce la caveremo con scadenze e multe”
Non molto tempo fa abbiamo parlato su queste pagine dei piani di Volkswagen, che ha deciso di revisionare i suoi investimenti per le auto elettriche. Recuperando al tempo stesso i progetti per rendere più sostenibili i motori termici e puntare in maniera decisa, per l’immediato, sull’ibrido.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato del Gruppo Renault Luca De Meo ha affermato in merito al bando deciso dall’UE alla vendita di nuove auto dotate di motori termici a partire dal 2035: “Non ce la caveremo con delle date di scadenza e con delle multe. Abbiamo bisogno di una strategia industriale a livello europeo in cui l’automobile possa giocare un ruolo, è questo che auspichiamo venga messo sul tavolo”.
Per poi aggiungere: “Tra la crisi in Ucraina con l’impatto che ha avuto sul mercato dell’energia, l’inflazione, il Covid, il fatto che molti progetti sull’auto elettrica si stiano realizzando ma non stiano andando alla velocità necessaria per poter creare le condizioni per arrivare a quei livelli di percentuale. Questa è la situazione che stiamo vivendo. […] Il problema è di tutta l’industria e vorrei in qualche maniera sottolineare il tema che è molto più urgente parlare del 2025 che non del 2035”.
L’Italia torna a mettere pressione all’UE sul bando alle auto termiche
Il prossimo 25 settembre si terrà a Bruxelles un vertice sull’automotive sostenuto dall’Ungheria. E l’Italia presenterà la proposta di anticipare al 2025, e non più al 2026, la revisione dei regolamenti per il bando dei motori a benzina e diesel in Europa dal 2035. Questo perché i marchi di casa nostra sono ancora indietro con l’aggiornamento produttivo ai veicoli elettrici. A differenza della Cina, che invece procede a marce spedite con l’ingresso delle proprie auto a batterie nel mercato europeo, e non solo.
In Germania la situazione è delicata con Volkswagen che arranca, ma anche nel resto d’Europa ci sono difficoltà. Tant’è che l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha messo in guardia sul rischio di un “bagno di sangue” vista la corsa al ribasso dei prezzi sulla spinta di quelli concorrenziali cinesi.
Ford rivede i propri piani per il 2030
I veicoli elettrici occidentali devono fronteggiare una serie di ostacoli. Oltre all’assalto da Pechino, con vetture a ottimo prezzo, pesano i pochi incentivi all’acquisto e la disinformazione sulle auto a batterie che alimenta ansie di autonomia e sicurezza. Di conseguenza i marchi stanno correndo ai ripari. Alcuni di essi promettevano gamme totalmente elettrificate entro il 2030, ed è il caso di Ford.
Ma come riporta TechRadar, le vendite in calo di prodotti negli Stati Uniti come il Ford F-150 Lighting e il Mustang Mach-E hanno spinto a revisionare il tutto. E alla pari di Volkswagen, una parte degli investimenti per l’elettrico puro sta andando verso l’ibrido. Il prossimo anno dovrebbe esserci un aggiornamento dei piani di Ford, con la possibilità di lanciare una nuova piattaforma elettrica per il 2027. Forse.
Anche Hyundai, Volvo e Porsche riconsiderano i propri progetti e puntano sull’ibrido
Il gruppo Hyundai, e qui andiamo in Corea, sta affrontando anch’essa un rallentamento nella vendita di BEV. Perciò il marchio intende per ora concentrarsi su veicoli dotati di range extender. Vale a dire mezzi che sono elettrici, ma che presentano anche un motore termico che funge da generatore per la ricarica dei pacchi batteria, riporta sempre TechRadar. Il presidente di Hyundai Motor Jaehoon Chang ritiene inoltre che l’opzione ibrida stia diventando di base, anziché un’alternativa ai motori tradizionali.
Anche Volvo aveva annunciato la piena elettrificazione entro il 2030. E invece pure in questo caso più che sulla batteria si sta optando per l’ibrido. Con i veicoli termici che continueranno comunque ad essere venduti entro la fine di questo decennio. E mentre l’EX90, Suv totalmente elettrico, è giunto sul mercato dopo una serie di rinvii dovuti a impicci tecnologici nello sviluppo dei sensori LiDAR, il resto della gamma Volvo dovrebbe comunque diventare a batteria. O meglio, la maggior parte. Nel frattempo è stato presentato l’XC90, ibrida plug-in che pare destinata a mettere un po’ in ombra, per ora, l’EX90.
Infine, TechRadar riporta il caso di Porsche. Anche in questo caso l’obiettivo era il 2030, sebbene fissando l’asticella all’80% di auto immesse sul mercato 100% elettriche. Ma questa transizione, come viene ammesso da Stoccarda, sta richiedendo molto più tempo di quanto preventivato. Perciò si proseguirà su un doppio binario, che non tralascerà le motorizzazioni più tradizionali. Con i modelli a benzina e ibridi che non verranno accantonati così presto.